9 febbraio 2008

Eroe o non eroe, ad avercene di persone così...

Milano, 9 feb. (Adnkronos) - ''Se oggi possiamo tirare un sospiro di sollievo per uno stupro evitato, cio' lo dobbiamo al coraggio di un autista Atm, ex carabiniere, che ha permesso di consegnare il violentatore nelle mani della Polizia. Un atto che merita l'Ambrogino d'Oro. Consegna di cui mi faro' personalmente promotore per la manifestazione di quest'anno''. Lo dichiara il vice sindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Riccardo De Corato, dopo che questa mattina un autista dell'Atm, l'azienda dei trasporti pubblici milanesi, ha salvato una donna messicana da un tentativo di violenza sessuale da parte di bloccato un clandestino palestinese.
Non sono riuscita a trovare in Rete (ahi ahi!) il nome dell'autista, che è stato però intervistato da alcuni Tg nazionali. Con grande tranquillità ha spiegato che per lui non si è trattato di un gesto eroico, ma dell'unico comportamento che si poteva tenere in quei frangenti. Anche il tranviere Pasqualino Di Carlo, ambrogino d'oro lo scorso dicembre, non si sente un eroe. Eppure si è beccato una coltellata per salvare una donna aggredita in viale Abruzzi. "Meno indifferenza significa meno criminalità" ha spiegato. Forse è davvero così.

Si può discutere se questo sia eroismo o meno (personalmente lo ritengo tale). A farmi riflettere è stato però ben altro: è stata l'umiltà di questi cittadini comuni che, rischiando forse la vita, hanno pensato bene di non stare a guardare. Perché era la cosa più giusta e "normale" da fare.
In tempi come questi, in cui tutti sono ripiegati su se stessi e l'individualismo è uno dei maggiori mali moderni (ma l'elenco sarebbe lungo), è bene ricordare cos'è normale.
E' normale aiutare le persone in difficoltà. E' normale soccorrere una donna aggredita. E' normale prestare aiuto in caso d'incidente. E' normale non abbandonare una partoriente in metropolitana. E' normale essere onesti. E' normale pagare le tasse. E' normale non cercare sempre e comunque di fare i propri interessi a scapito del prossimo. Se tutti questi comportamenti vengono considerati espressione di bontà, ignoranza, mancanza di furbizia o eroismo, c'è qualcosa che non va. La società è profondamente malata. E persone che credono ancora nel bene comune e nell'altruismo - e non si considerano per questo eroi - sono l'unica cura possibile.

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