17 dicembre 2010

Facebook ha ucciso i blog?

Mi sono posta questa domanda poco fa, mentre spulciavo il mio profilo Facebook. Nella sequela di link che ho postato, ho trovato molto materiale che in passato avrei destinato al mio blog. Ora per motivi di tempo, finisco per buttare tutto nel flusso cronologico e non indicizzato del profilo.
Facebook è una macchina da guerra per tutti i pigri che vogliono condividere qualcosa. Il mio blog è nato come quaderno per appunti, niente di più. Non mi aspettavo che qualcuno perdesse tempo a visitarlo o peggio ancora, a leggerselo e a commentarlo. Però quando l'ho scoperto non me la sono più sentita di inserire link a caso senza neppure una nota di commento. Sarebbe stato come scrivere in pessima calligrafia su un foglio.
Con Facebook questo problema non c'è. E' per pigri, come dicevo. E se non lo sei, ti obbliga a esserlo. Se sei troppo prolisso neppure si spreca ad avvisarti che c'è un limite di caratteri per ogni status. Lo scopri a pubblicazione avvenuta, quando il testo troncato diventa incomprensibile anche per te che lo hai scritto. E' come se ti dicesse "sei noioso, questo è Facebook! Se vuoi scrivere un trattato vattene sul tuo blog". Twitter è pure peggio. Ci puoi scrivere un aforisma. Non puoi commentare, è un flusso costante di opinioni e notizie. Praticamente un'Ansa sociale costellata da microeditoriali. Ma Twitter richiede tempo per essere seguito e io quel tempo non ce l'ho. Facebook è più comodo. Per i pigri come me ha perfino ideato le "Notizie più popolari". Non ho ancora ben capito per chi siano popolari (per me? per gli amici? per l'universo? mah!), però è sempre meglio di niente.
Ho cercato di capire come si stanno comportando i blog in Italia dopo l'avvento di Facebook. Di certo il numero di utenti che usano la Rete è aumentato: Facebook dà anche al più ignorante e imbranato la sensazione di saper usare il Web. Nel periodo in cui ho gestito delle pagine aziendali in Facebook, mi sono spesso stupita delle lamentele degli utenti. Avrebbero voluto che nelle pagine fosse più comodo commentare, ci fosse un motore di ricerca per le discussioni, un archivio e magari anche una seniority basata sul numero di interventi... Avrei voluto chiedere a quegli utenti se sapevano dell'esistenza dei forum. Chissà quanti di loro ignoravano l'esistenza delle community tradizionali e conoscevano solo i limitati strumenti di Facebook... Perché Facebook è limitato. La sua forza è nelle relazioni, negli amici, non in quello che mette a disposizione. Per ogni strumento offerto da Facebook esiste un programma extra Facebook che fa quella cosa in modo più affidabile e completo. Solo che non c'è interazione. La differenza tra un monologo e un dialogo: Facebook ti dà il cellulare, ma se vuoi sapere l'ora la scelta migliore è un orologio...
Rispetto a qualche anno fa la Rete sembra satura. Satura di idee, satura di opinioni, satura di parole. Se ancora nel 2008 fa potevano venire in mente un tot di idee e di argomenti che ancora non erano stati seguiti, oggi non è più così. Possono nascere dei nuovi prodotti che rivoluzionano il panorama, come Facebook, ma blog e siti di contenuti sono ormai una goccia nel mare. Credo che questo tolga molti stimoli. I tentativi poi dei legislatori italiani di imbavagliare la Rete e di tarpare le ali ai blogger non credo abbiano aiutato.
Ritornando quindi alla mia domanda iniziale: Facebook ha ucciso i blog? Non so se i blog siano davvero morti, ma anche se lo fossero non credo che il carnefice sia Facebook. Temo sia una combinazione di tempo, volontà e opportunità. O forse, più tristemente, è che non abbiamo più nulla da dire, solo link da scambiare...