28 giugno 2011

Il verde torna in città?

Le città stanno diventando più green?
Se in passato si è cercato di scacciare il più possibile il verde dai centri urbani, ora alcune nuove tendenze mi fanno ben sperare che qualcosa stia cambiando.
Da anni mi sono appassionata alle "vertical farms" e alle nuove frontiere delle coltivazioni in città. Un grattacielo può diventare un'enorme serra ed essere ecosostenibile grazie a pannelli solari e sistemi di riciclaggio dell'acqua. C'è anche un nome più poetico per indicarle: "farms in the sky", ovvero "fattorie nel cielo". Ecco un interessante video che le spiega:


Certo, un grattacielo di questo tipo potrebbe essere un'ottima soluzione, ma ci si può accontentare anche di altre decisamente meno futuristiche. Ad esempio basta un qualsiasi tetto di dimensioni decenti e una buona illuminazione per avviare un piccolo orto cittadino.
Nascono così le city farms, piccole fattorie urbane che arrivano anche a fornire prodotti ai supermercati locali, garantendo una spesa davvero a Km0. Un esempio? Il progetto inglese "Food from the sky" la cui vision, riportata sul loro sito ufficiale, è
To grow Life, Food and Communities on our most cemented places & to plant seeds in people heart!
Ecco in sintesi come sono riusciti a trasformare il tetto (inutilizzato) di un supermercato in un orto cittadino:

Le city farms nascono il più delle volte per il bisogno di ortaggi freschi, di cui le metropoli sono sempre più a corto. Ecco un interessante articolo che spiega il fenomeno: Vertical farms may end food scarcity.

Ma nelle città non c'è solo fame di verdura. C'è anche fame di "verde". E per dimostrarlo non serve citare le battaglie che accompagnano ogni albero tagliato per far nascere l'ennesimo palazzotto oppure le esplicite richieste dei comitati che vogliono nuove piantimazioni. Basta fare una passeggiata e osservare. Osservare i poggioli, i balconi e i terrazzi. Come si spiega che sempre più spesso vengono trasformati in piccoli boschi?
Sempre in materia di verde, concludo questo post semi-fotografico con una nota su Il Carosello di Carugate. I centri commerciali non sono propriamente l'emblema dell'ecosostenibilità e di solito sacrificano ciò che li circonda sull'altare del commercio e dell'affluenza: grandi infrastrutture, distese di posti auto, enormi spiazzi cementati e piastrellati. Il verde di solito si limita a pochi alberelli demoralizzati (e cotti dal sole) che scandiscono i giganteschi parcheggi. Il Carosello ha due particolarità che me lo rendono gradevole: è vicino a un parco e ha un tetto fatto di erba. Erba vera, non sintetica, e davvero molto curata:

Le circonferenze che si alternano sui 16mila metri quadrati di tappeto erboso sono in realtà dei lucernai. Dall'interno appaiono come dei giganteschi coni sul soffitto. Ed è strano, quando si è all'intero e si guarda in alto, pensare che sopra la propria testa ci siano 16mila metri quadrati di erba.

Se perfino un centro commerciale è riuscito a ricoprirsi di erba, perché molte amministrazioni continuano a considerare il verde solo un costo (come se la qualità della vita non fosse un valore anche economico) e il cemento un guadagno assicurato?