28 luglio 2013

Cosa fare una domenica nei dintorni di Milano: Villa Litta a Lainate

Venerdì sera, mentre zampettavo svogliatamente su Pinterest prima di andare a dormire, mi sono imbattuta nella bellissima foto di una statua in una grotta:
Il primo pensiero è stato: come la invidio, lì farà sicuramente fresco! Il secondo è stato di andare a vedere in chissà che luogo remoto si trovava. Vado all'album flickr dell'autore e scopro che si chiama Villa Litta ed è... a Lainate. Quasi dietro casa! Com'è possibile che non ne sapessi niente?
Breve ricerca, scopro il sito dell'associazione amici di Villa Litta e scopro che sono aperti la domenica e non serve neppure prenotare. I prezzi sono pure abbordabili. Non mi informo oltre perché non voglio bruciarmi la sorpresa, tanto ho deciso di andarci.
E così, in fuga da una domenica rovente, prendiamo la moto e andiamo a Lainate, senza sapere di fatto cosa aspettarci. Passiamo alla biglietteria e scopriamo che si può scegliere tra il biglietto per il palazzo e quello per il ninfeo. Facciamo pacchetto completo (sono 8+3=11 euro, ma dopo quello che ho speso per i castelli in Scozia quasi quasi stavo per dire "solo"?) e il tour ha inizio.
Senza entrare nel dettaglio, mi limiterò a dire che le visite guidate sono durate complessivamente più di 3 ore (ma il tempo è volato) e che per assurdo la statua che mi aveva tanto impressionata non è stato l'elemento più incredibile e spettacolare del tour. E' stato divertente e soprattutto molto fresco (perfetto per l'estate).
Spendo giusto due parole su chi ci ha accompagnato alla scoperta del luogo e che ci ha dato tante informazioni curiose e interessanti sulla storia della villa e anche sulla sua proprietà e sui restauri (perché in Italia abbiamo un enorme patrimonio artistico, ma non sempre l'abbiamo valorizzato nel migliore dei modi). Villa Litta è stata fortunata, perché se il Comune di Lainate fosse stato meno lungimirante e non l'avesse comprata e resa ufficialmente un bene comune, avrebbe continuato col degrado o peggio ancora rischiava di finire sotto una colata di cemento.
Io ho sempre un po' il terrore delle visite guidate perché amo perdermi nei dettagli che gli altri mediamente ignorano: sono fissata coi materiali e le lavorazioni, se potessi passare con una lente sui tessuti e sulle sculture per vedere e capire ogni singolo tocco dell'artista lo farei; e poi c'è la fissazione naturalistica per cui se trovo forme di vita non umane in giro mi metto a catalogarle... Insomma, le visite guidate mi terrorizzano. Devo dire che in questo caso è stato oltre le aspettative. Le guide, che in realtà sono volontari, dedicano molto tempo a ogni spazio, in modo che la visita sia rilassata e appagante. Ma soprattutto si percepisce la grande passione che hanno per ciò che stanno raccontando e questo fa volare il tempo. E alla fine ti trovi in testa un sacco di informazioni che non avevi.
Io ad esempio ho scoperto che il "biscione" (a lato) potrebbe non simboleggiare un serpente o una vipera ma una balena; l'uomo che esce dalla bocca in questa versioe è il biblico Giona (vai all'araldica). Chi va a visitare gli interni di Villa Litta faccia attenzione alle creature marine rappresentate negli affreschi. Ci troverà delfini inquietanti e balene affusolate con delle specie di branchie a vista. Insomma, mostruosità che neanche in 20mila leghe sotto i mari...
Visto che ho aperto con la fanciulla al bagno (che per la cronaca è soprannominata "la vegia tuntona") chiudo col satiro (ma questa volta la foto è la mia):