30 aprile 2008

Quanto guadagni? Ora lo sapranno tutti

Ci sono alcune domande che non andrebbero mai fatte. Tra queste, sicuramente "Quanto guadagni?". Chi osa chiederlo, salvo elevatissimi livelli di confidenza, si sente apostrofare con parole poco gentili. E' un po' come domandare l'età o il peso a una donna non più giovane.
Grazie alla nuova trovata dell'Agenzia delle Entrate da oggi però non dovrete neppure scomodarvi a domandarlo, a vostro rischio e pericolo, al diretto interessato. Potrete semplicemente accedere al sito internet www.agenziaentrate.gov.it e digitare il nome della vostra "vittima" per soddisfare ogni vostra curiosità. Avrete accesso solo alle dichiarazioni dei redditi relative all'anno 2005. Mi dispiace, dovrete accontentarvi...

Mentre c'è chi s'indigna e chi si preoccupa per i propri dati sensibili, dall'Agenzia fanno spallucce e avviano lo scarica barile con il Garante della privacy. Che si dice all'oscuro di tutto...
Vediamo il riassunto della vicenda:
Le dichiarazioni dei redditi dei vip, ma anche quelle dei vicini di casa, sono consultabili sul sito dell'Agenzia delle Entrate: www.agenziaentrate.gov.it. Navigando ufficio per ufficio si possono trovare i redditi dichiarati da tutti i contribuenti. E' però in queste ore difficilissimo accedere al sito, verosimilmente per un boom di contatti. Dalla home page cliccare sul link "Uffici" (in alto a destra), quindi cliccare su «elenco uffici», da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni», cliccare sulla regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file che contiene il dato cercato. Ci sono nomi, date di nascita, redditi dichiarati e imposta pagata. Per conoscere dunque quanto ha guadagnato una determinata persona bisogna solo sapere in quale Comune ha presentato la dichiarazione dei redditi.

Ad autorizzare la pubblicazione degli elenchi di tutte le dichiarazioni dei contribuenti italiani, relative ai redditi del 2005, è un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, anticipato oggi in prima pagina dal quotidiano 'Italia Oggi'. Obiettivo, come scrive Romano, è "un quadro di trasparenza". Gli elenchi dei contribuenti, secondo quanto si legge nel provvedimento datato 5 marzo, sono stati già trasmessi ai Comuni e "ai fini della consultazione sono pubblicati in apposita sezione del sito internet http://ww.agenziaentrate.gov.it, in relazione agli uffici dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competenti". Gli elenchi sono suddivisi in persone fisiche, società di persone, società di capitali e enti non commerciali e sono tutti in ordine alfabetico. "Tali disposizioni - spiega Romano - sono sottese a perseguire la finalità di interesse pubblico per realizzare un quadro di trasparenza e di circolazione dei dati, in possesso dell'amministrazione finanziaria in tema di dichiarazioni fiscali, mediante la pubblicazione di appositi elenchi".

PER ENTRATE C'E' OK GARANTE PRIVACY

La pubblicazione degli elenchi dei redditi di tutti i contribuenti italiani risponde alle regole sulla garanzia delle privacy. E' quanto sostiene l'Agenzia delle Entrate. "L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali - scrive il direttore dell'Agenzia Massimo Romano nel provvedimento che ha autorizzato la pubblicazione degli elenchi - con decisioni del 17 gennaio 2001 e del 2 luglio 2003 ha affermato che la pubblicazione degli elenchi deriva da una precisa scelta normativa di consultabilità da parte di chiunque di determinate fonti, precisando che - e qui Romano cita testualmente il Garante per la privacy - non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico o della collettività".

GARANTE PRIVACY, NON SAPEVAMO NULLA

ROMA - "L'iniziativa dell'Agenzia delle Entrate non era mai stata sottoposta all'attenzione del Garante. Il collegio è riunito sta prendendo in esame la vicenda". E' quanto precisano gli uffici del Garante per la Privacy, a proposito della pubblicazione degli elenchi dei redditi di tutti i contribuenti italiani sul sito dell'Agenzia delle Entrate che, secondo lo stesso organismo, risponderebbe alle norme che regolano la protezione dei dati personali.

ADOC, PALESE VIOLAZIONE PRIVACY

Sarebbero migliaia i cittadini preoccupati e impauriti che in queste ore stanno telefonando all'Adoc, Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, dopo la pubblicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate sul proprio sito web dei redditi di tutti gli italiani relativi al 2005. E' quanto si apprende da una nota dell'Associazione, che considera l'iniziativa "una palese violazione della legge sulla privacy e un pericolo per l'aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali". "Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy - afferma il presidente Adoc, Carlo Pileri - chiedendo l'attivazione di una procedura d'urgenza per inibire la continuazione della pubblicazione di dati sensibili sul sito". "Tra l'altro - continua Pileri - nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista né un'informativa riguardo la pubblicazione di tali dati né una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa".

Attualmente il sito non è accessibile. Nel pomeriggio è apparso per pochi minuti privo di css. Non sono riuscita a trovare i dati sotto accusa. Secondo il Corriere.it i link sarebbero già stati eliminati.
Le dichiarazioni dei redditi saranno anche pubbliche, ma come è possibile sbandierare ai 4 venti un dato tanto importante, che potrebbe alimentare la criminalità o mettere in imbarazzo i redditi più bassi? I dati sarebbero comodamente accessibili anche ai criminali che potrebbero scegliere le loro vittime (la residenza è indicata) come si sceglie una brioche al bar. Non stanno tranquilli neppure i più poveri. Solo recentemente a Basiglio una famiglia si è dichiarata discriminata perché non abbastanza ricca per uno dei comuni più benestanti d'Italia. Hanno parlato di una trappola per sottrarre loro i figli.
L'Autorità ha invitato, altresì, i "mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet dall'Agenzia con le predette modalità"

Basta fare un giro sui principali portali d'informazione per avere tutte le informazioni sui vip nostrani. Citando il Corriere.it:
Come rivelato sempre da «Italia oggi», ad esempio, nel 2005 un industriale come Luciano Benetton dichiarava un reddito imponibile di 1.635.722 euro, contro i 4.272.591 del comico Beppe Grillo ora diventato celebre per i V-day o i 3.580.995 di euro del più celebre Roberto Benigni. Il reddito non sembra tenere conto della fama: una celebre attrice come Sabrina Ferilli dichiarava un reddito di 423.829 euro decisamente inferiore ai 1.824.084 euro di una comica tv, allora più di nicchia, come Luciana Litizzetto.

28 aprile 2008

Shaun the sheep


Shaun the Sheep è la nuova animazione in stop-motion della Aardman Animations,uno dei migliori studi di animazione, premiato anche con l'Oscar. Se il nome non vi dice molto, di più vi diranno le sue creature (di plastilina) più celebri: Wallace e Gromit.

Anche Shaun è realizzato con la plastilina ma in Italia è praticamente sconosciuto (a dimostrazione di ciò provate a cercarlo in Wikipedia Italia. Delusi?).
Peccato, perché l'animazione è impeccabile e le storie, brevissime, sono divertenti e mai scontate.
Per chi volesse scoprirlo, uno dei primi episodi della serie


Trovo particolarmente interessante il personaggio del cane Bitzer, l'addetto al controllo delle pecore. Non è il "migliore amico dell'uomo", ma ha i difetti e i pregi di ogni lavoratore che riveste un ruolo che non gli calza a pennello. Cerca il riposo e lo svago in ogni occasione, ama il suo padrone ma non tanto da rimanergli sempre fedele ed eseguire i suoi ordini a scapito proprio o del prossimo, è pronto a scodinzolare di fronte a chiunque gli lanci un bastone o una palla e gli dia un po' di attenzione. Insomma, il contrario dell'ormai inflazionato Fido...

26 aprile 2008

Clima, stiamo vivendo un'estinzione di massa

Forse il 10, forse il 15, forse il 30% delle creature che popolano questo pianeta sono a rischio d'estinzione. Una percentuale impressionante, sufficiente a parlare di "estinzione di massa". La Terra c'è già passata più volte. In occasione dell'ultima, i dinosauri sono scomparsi. E ora?

(ANSA) - SYDNEY, 7 APR - L'attività umana sta causando un tale cambiamento senza precedenti nel clima e nell'ecosistema, accompagnato da estinzioni di massa, da aver creato una nuova era geologica, che già viene chiamata antropocene. Lo afferma uno dei maggiori scienziati australiani dell'ambiente, il prof. Will Steffen, direttore del Centro studi ambientali e delle risorse dell'università nazionale di Canberra. Nel suo intervento al secondo Forum internazionale sulla salinità ad Adelaide, Steffen ha osservato che il pianetà è già nel pieno di "un evento di estinzione di massa indotto dall'uomo", che può solo essere mitigato con drastiche e urgenti misure per ridurre le emissioni. L'era è iniziata con la rivoluzione industriale e ha accelerato dagli anni '50, quando gli esseri umani hanno cominciato a bruciare più combustibili fossili ed a consumare più risorse. Secondo lo studioso, i livelli correnti di estinzione delle specie sono almeno cento volte superiori ai tassi di naturali di perdita. "Vi sono stati cinque grandi eventi di estinzione nel passato, il più famoso dei quali 65 milioni di anni fa ha visto la scomparsa dei dinosauri. Questo attuale sembra essere rapido ed esteso quanto i precedenti, e l'umanità dovrà lavorare seriamente per proteggere la biodiversità". Steffen ha ricordato che sono attualmente a rischio di estinzione fra il 10 e il 30% di uccelli, mammiferi e anfibi, mentre gli argini sul corso dei maggiori fiumi del mondo ha depauperato il 75% delle riserve ittiche. L'impatto umano è stato particolarmente pronunciato in Australia, a causa del clima altamente variabile, la sua fauna unica e la povertà del suolo. "La storia umana è piena di esempi di civiltà crollate per l'incapacità a adattarsi a mutamenti ambientali, come i Maya in America centrale, le colonie Norse nel sud della Groenlandia e gli Accadi in quella che ora è la Siria"

24 aprile 2008

Luca Armani, chi se ne ricorda?

La vicenda è vecchia, anzi vecchissima: si è conclusa già da 5 anni. Però ogni tanto vale la pena di ricordare lo strapotere delle grandi aziende, la loro totale assenza di etica e l'incapacità dello Stato di tutelare l'uomo comune, quello che non ha milioni di euro da buttare in cause civili secolari. Negli Stati Uniti sarebbe diventato un film di successo, in Italia finisce nel dimenticatoio. Evitiamolo.

Siamo agli albori di internet. Nel lontano 1997 quante aziende italiane pensavano di ricorrere a un sito internet per promuovere la loro attività? Decisamente poche. Tra gli "illuminati" c'era un certo Luca Armani, proprietario di un timbrificio. Registrò un dominio a suo nome: armani.it.
Ora, chiunque ci vada, non vi troverà timbri, ma vestiti. Quelli dello stilista - guarda caso - Giorgio Armani. Luca ha forse deciso di vendere a caro prezzo il suo dominio? Non esattamente...

Armani stilista fa causa ad Armani produttore di timbri e vince grazie alla giustizia ordinaria. Dalla sua c'è il marchio che lo tutela. Il cognome non conta nulla, come non conta nulla il fatto che le due attività non possano essere confuse. La giustizia italiana non è all'avanguardia in materia di nuove tecnologie e internet. Siamo, del resto, il Paese dove il commercio elettronio è regolamentato dalle leggi sul commercio in generale. Creare una vetrina online o una reale non fa differenza. Alla faccia della velocità, della leggerezza e dell'ipersemplificazione di internet. E le altre nazioni ci fanno mangiare la polvere.

Ma torniamo al caso Armani. Ecco come ne parlava il Punto Informatico nel 2003:
La storia è ormai nota: Luca Armani, semplice artigiano lombardo, registra per tempo il dominio armani.it corrispondente al suo cognome e ci pubblicizza la sua attività. Tempo dopo, la Emporio Armani spa scopre Internet. Vuole il dominio ma non ricorre agli Enti Conduttori che per conto della Naming Authority italiana decidono entro due mesi ed alla modica cifra di poco meno di 1000 euro sulle controversie circa i domini. Se lo avesse fatto avrebbe avuto torto in quanto per le regole che la comunità Internet si è data la Emporio Armani spa non aveva il diritto di togliere il dominio a Luca Armani.

La Emporio Armani spa ricorre alla Magistratura Ordinaria italiana, enormemente più lenta e onerosa la quale come da pronostico ha dato ragione al più famoso Armani stilista basando le sue argomentazioni proprio sul valore anche economico del marchio che per il mondo reale è qualcosa di "sacro" mentre per la comunità Internet non ha un valore superiore, ad esempio, al valore del cognome.
Luca A. si è trovato a pagare 13 mila euro di spese legali mentre Giorgio A. si è portato a casa gratuitamente il sito armani.it. Per completezza, a questo link è possibile avere una trattazione della vicenda dal punto di vista della tutela del brand. La questione è però sempre la stessa. Applicare delle leggi generali al caso di internet non funziona. Finché non ci sarà una legislazione in linea con quella degli altri Paesi europei, sarà meglio ricordare la vicenda di Luca A., novello Josef K.

22 aprile 2008

Sparlare dei colleghi via e-mail è reato

In ogni ufficio c'è almeno un collega che non si sopporta. Ma non sparlatene via e-mail, potreste beccarvi un processo per ingiuria. Per spettegolare è quindi molto meglio utilizzare messenger. Ma solo dopo esservi accertati che il vostro interlocutore abbia disabilitato il salvataggio automatico delle conversazioni...

Nelle e-mail indirizzate ai colleghi dell'ufficio è meglio non sparlare degli altri compagni di lavoro, specie quando al diretto interessato non viene mandata la corrispondenza telematica che lo riguarda. Infatti, se chi invia la posta sa che, prima o poi, il collega di cui sparla lo verrà a sapere, rischia un processo per ingiuria davanti al giudice su querela della persona offesa dalle maldicenze. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 16425 della Quinta sezione penale. Con questa decisione la Suprema Corte ha accolto il ricorso di Amelia G., impiegata presso una ditta veneta di Bassano del Grappa. Il comportamento della donna era stato criticato in una e-mail che il suo collega Gino F. aveva mandato a tutti gli altri dipendenti e nel quale prendeva di mira la "sfacciataggine" di Amelia, che secondo Gino "abusava dei congedi parentali".

Solo ad Amelia, Gino non aveva inviato l'e-mail che la riguardava. Qualcuno, però, aveva provveduto a recapitare una copia dell'epistola nel cassetto della scrivania di Amelia. La donna, sentendosi offesa, aveva querelato Gino. Ma sia in primo sia in secondo grado, prima il giudice di pace di Bassano del Grappa (con sentenza del 27 settembre 2005), e poi il tribunale di Bassano (con sentenza del 25 gennaio 2006), avevano assolto Gino con la formula "perché il fatto non sussiste". Adesso, invece, la Cassazione ha deciso di riaprire il caso e l'uomo rischia una condanna penale oltre a dover pagare un risarcimento danni ad Amelia. Spiega in proposito la Cassazione che "trattandosi di ingiurie epistolari, anche se lo scritto è stato inviato a persone diverse dall'offeso, il delitto si perfeziona a condizione che l'agente, all'atto dell'invio, abbia avuto indubbia consapevolezza che lo stesso sarebbe stato comunicato all'offeso". La procura della Cassazione aveva chiesto la conferma dell'assoluzione. Ma gli 'ermellini' hanno dato ragione ad Amelia.
Fonte: Ansa

21 aprile 2008

Tiny art, mini Monna Lisa


Un artista dell’Hampshire ha dipinto una Monna Lisa quattro volte più piccola di un comune francobollo: 11 millimetri di altezza per 7 di larghezza.

Tradotto da Ananova
Andrew Nicholls, 44, di Farnborough, instancabilmente ha ricreato la Gioconda in scala 1:70, un vero e proprio record del mondo.
Gli strumenti usati? Un pennello standard 0000, con pochissime setole affinate, un pezzo di carta come tavolozza e, ovviamente, una lente d’ingrandimento.

“Per 5 anni – ha spiegato Nicholls - ho prodotto ritratti in miniatura per le case delle bambole e adesso posso farne uno in circa un’ora. Il dettaglio della Monna Lisa era molto più difficile e per questo volevo farcela. Sarebbe incredibile vedere il mio lavoro vicino all’originale, così la gente potrebbe avere un’idea della scala”.

Il precedente record era detenuto da Yves Gerard (Lussemburgo), per una riproduzione di 9 x 13 millimetri conservata al Musee de la Miniature di Drôme, in Francia.

19 aprile 2008

Risorse utili - 1

Segnalo un po' di blog interessanti (e molto eterogenei quanto a tematiche trattate) pescati nella Rete.

Un blog sul design del package (vista la premessa non può che essere in inglese):
http://www.thedieline.com/blog/food_drink/index.html;

Uno splendido archivio di pubblicità no profit:
http://krytykantka.blogspot.com/

Un blog dedicato alle papere, un tema quasi banale, sviluppato con passione e genialità. Da vedere:
http://mondopapera.blogspot.com/

18 aprile 2008

Strage di cavalli in Romania. Colpa dell'Europa

Da “Il Venerdì” di Repubblica del 18 aprile 2008 una notizia triste per tutti gli animalisti del mondo.
Romania: non si uccidono così neanche i cavalli

Erano oltre un milione i cavalli impegnati in uno dei più antichi mestieri del mondo dall’invenzione della ruota. Trainavano i carretti sulle strade della Romania, trasportavano merci, accompagnavano uomini e donne da un paese all’altro. Poi vennero le direttive europee e dovettero piegarsi alla necessità delle moderne regole sul traffico stradale. Troppi incidenti gravi, in Romania, ha detto la Ue. Solo lo scorso anno, sono stati 8.400, di cui, secondo stime molto contestate, il 10% causati dai carri. Il divieto di usarli come mezzo di locomozione è stato immediato. Senza considerare le conseguenze.

Un cavallo costa al suo proprietario circa 120 euro al mese, in un Paese dove lo stipendio di chi vive fuori città spesso non arriva a 100. Molti proprietari sono stati costretti ad abbandonare gli animali. Così, parchi e campagne, si sono riempiti di cavalli randagi stravolti dalla fame e l’opinione pubblica si è mossa, dopo che i tg hanno trasmesso le immagini di animali morenti sulla neve. Una petizione firmata da 200mila persone ha spinto il governo a emanare leggi dure contro chi abbandona o maltratta i cavalli. Un circolo vizioso paradossale.
Da un lato l’illegalità di utilizzare le proprie bestie, dall’altra quella di disfarsene. Con il risultato che i rimedi più drastici si stanno consumando nell’assoluta clandestinità. E mentre gli ultimi animali randagi girano nel Paese, molti si chiedono se sia giusto cancellare per legge tradizioni antichissime. In nome dell’Europa.

17 aprile 2008

The ultimate nerd wedding proposal

The ultimate nerd wedding proposal”, così come l’ha definita Ananova, arriva dagli Usa.
Il programmatore di financial software Bernie Peng, 26 anni, stava cercando un modo originale per chiedere alla sua fidanzata Tammy Li di sposarlo. Con grande pazienza – gli ci è voluto un mese di lavoro – ha hackerizzato il browser game preferito dalla sua futura sposa, Bejeweled, in modo che al raggiungimento di un determinato punteggio tra i vari cristalli comparisse anche un anello con la proposta di matrimonio. Ha descritto l’intero procedimento nel suo blog.

Nessuna conseguenza per l’hacker innamorato. PopCap, la compagnia di videogiochi che produce Bejeweled, non ha sporto denuncia. Anzi, si è addirittura offerta di pagare loro parte del viaggio della luna di miele. Ovviamente a Seattle, dove la società ha sede. L’azienda sta inoltre realizzando – sembra sempre a sue spese - delle copie di Bejeweled da regalare agli invitati.

La coppia sta pianificando di dire il fatidico “sì” nella prima settimana di maggio

15 aprile 2008

Miracoli della carta


I pop-up books, ovvero i libri tridimensionali, spiegati da uno dei più celebri realizzatori, Robert Sabuda, autore di "Winter in White" e "The Chronicles of Narnia".


Un po' di video che mostrano come realizzare dei pop-up cartacei.

Splendidi fiori 3D

Un grazioso pesciolino

Delle spettacolari sculture di carta

Composizioni di sfere concentriche:

Incredibili effetti ottici di un globo che gira:

In Giappone le sfere di carta hanno addirittura un nome proprio: kusudama. Su Youtube c'è solo l'imbarazzo della scelta

14 aprile 2008

Pippa Bacca, la fiducia nel prossimo uccide

Di Pippa Bacca, l'artista che in abito da sposa si apprestava ad attraversare la Turchia in autostop, la blogosfera ha detto un po' di tutto.
Scrive l'Adnkronos:
Decine e decine di messaggi di condoglianze, ma anche di critiche per un viaggio troppo rischioso. Sono quelli che si leggono sul blog che racconta il progetto di Giuseppina Pasqualino, in arte Pippa Bacca, uccisa in Turchia durante il suo viaggio performance in abito bianco . ''Mi spiace dirlo ma perché andarsela a cercare così? Sarebbe stato un miracolo se tutto fosse filato liscio. C'è poco da stupirsi che questo sia stato l'epilogo!''.
Sì, forse la disgrazia si poteva evitare. Ma chi s'indigna ora per il suo viaggio indifeso non fa che giustificare l'assassino. Non si può considerare una "provocazione" la fiducia mostrata nel prossimo. Se una persona candida viene ferita è colpa sua che non ha saputo indurirsi e reagire con forza o crudeltà alle stoccate esterne o è colpa di chi l'ha usata o colpita al cuore?

La vicenda di Pippa Bacca mi ha fatto riflettere. E' triste pensare che la vita di una donna che voleva dimostrare "che seminando bene raccogli solo bene" sia finita con uno stupro e uno strangolamento.
Mi ha ricordato Anna Frank, con la sua incrollabile fiducia nel prossimo.
È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo.
Parole di una ragazzina che morì ad appena 16 anni in un campo di concentramento. E qualsiasi commento a questo punto mi sembrano inutile...

11 aprile 2008

Le elezioni italiane all'estero

La Reuters Uk ha una sezione dedicata alle stranezze che accadono nel mondo: Oddly Enough. L’Italia ci compare purtroppo abbastanza spesso. In periodo di elezioni politiche a fare clamore non sono i battibecchi tra i candidati, le polemiche sulle schede “ambigue”, la moratoria sull’aborto o gli attacchi al presidente Napolitano: a richiamare su di sé l’attenzione del mondo è stata l’ex diva dell’hard Milly D'Abbraccio, con i suoi manifesti provocatori.

Basta con le facce da c...” è lo slogan che campeggiava sotto la gigantografia del suo fondoschiena. “La gente non vuole più vedere le facce dei politici” ha spiegato la candidata del partito socialista all’agenzia. Noi, che la vicenda l’abbiamo seguita nel suo habitat naturale, possiamo dire che la vicenda è stata ben più complessa. Milly D'Abbraccio ha fatto stampare di sua volontà i manifesti e li ha diffusi in due circoscrizioni della Capitale. Sommersa da una valanga di polemiche, ha fatto un passo indietro e ha ammesso di aver compiuto un errore. Perché? Di quando ci si scusa per aver vivacizzato una campagna elettorale altrimenti iper noiosa?

Diverso ragionamento invece per l’immagine di questo sgangherato Paese all’estero. Le agenzie che ci riguardano non ci presentano più come un popolo di santi, poeti e navigatori. Con buona pace di Cristoforo Colombo o di Dante Alighieri, siamo poco più di una macchietta. Lo stereotipo “pizza, mandolino e mafia” ha lasciato posto a uno ben più deprimente: siamo la nazione dell’emergenza immondizia, dei record negativi (minore occupazione femminile, maggiore pressione fiscale, stipendi reali più bassi), del conflitto d’interessi (che ci costa ogni giorno migliaia di euro di multa dalla Ue), delle soubrette scollacciate in fascia protetta e delle caste intoccabili di ispirazione medioevale. E non perdiamo occasione per dare spettacolo...

Anche questa campagna elettorale si è avviata alla conclusione. A giorni si saprà chi guiderà l’Italia nei (si spera) prossimi 5 anni. L’Europa istituzionale è lì che attende come un falchetto. Ha grandi aspettative dal prossimo Governo. Le casse pubbliche sono alla frutta e qualcuno deve rimpinguare la dispensa. Neanche i cittadini però sguazzano nell’oro e se la pressione fiscale viene ulteriormente aumentata (o anche lasciata così com’è), si prospettano parecchie cene a zuppa di cipolle per i ceti medio bassi. L’Ue, come dicevo, è lì che aspetta che l’Italia rialzi la testa. Lo stanno aspettando anche tanti italiani, indecisi se continuare a sperare in tempi migliori o fare le valigie ed emigrare all’estero come dei contadini del primo Novecento.

La situazione non è facile e gli stessi leader dei principali partiti lo hanno ammesso. “Rialzati Italia” della Pdl o il “Si può fare” del Pd (come non ricordare l’espressione folle di Gene Wilder in Frankenstein jr.) sono una ventata di ottimismo che non tace le difficoltà. Un po’ come respirare a pieni polmoni nel traffico cittadino del tardo pomeriggio...

10 aprile 2008

Nome storpiato, nome cambiato


I residenti di Lunt non ne possono più. Sono stanchi di veder sbeffeggiato il nome della loro storica cittadina, che dei buontemponi o dei vandali continuano a convertire in una parolaccia. Sono stanchi al punto da auspicare un cambio di denominazione.

Secondo quanto riportato dal Daily Telegraph, sempre più spesso i cartelli stradali di Lunt vengono trasformati in Cunt, con grande disappunto degli abitanti. La scelta di abbandonare un nome che è stato assegnato nel lontano XIII secolo è frutto della pura esasperazione e non ottiene l’appoggio di tutti i residenti.

Di certo i graffiti che accolgono i visitatori nella cittadina non sono il migliore messaggio di benvenuto. Un nome alternativo – e che manterrebbe la stessa pronuncia - potrebbe essere Launt ma molti cittadini non vogliono rinunciare al loro patrimonio storico e alle loro radici per colpa di alcuni vandali sboccati.

Insomma, la vicenda potrebbe far sorridere, ma il grido di protesta degli abitanti di Lunt – che difendono le loro tradizioni dalle beffe e dagli attacchi esterni e non accettano la soluzione più semplice al problema – merita rispetto. In fin dei conti, il nome è parte integrante della propria identità e delle proprie radici. E se ha resistito per 800 anni, vale la pena di lottare per lui...

Cavallucci marini avvistati nel Tamigi


Buone nuove in materia ambientale arrivano dall’Inghilterra. The Guardian ha riportato la notizia dell’avvistamento di una colonia di cavallucci marini dal muso corto tra i flutti del Tamigi: le acque di Londra stanno diventando quindi sempre più pulite.

Gli scienziati della Zoological Society of London (ZSL) hanno avvistato gli ippocampi durante delle misurazioni di routine nell’estuario del fiume negli ultimi 18 mesi. Queste rare specie, che comunemente si possono trovare nel Mediterraneo e nelle isole Canarie ma anche lungo la costa meridionale della Gran Bretagna, sono state avvistate a Dagenham (est di Londra) e a Tilbury e Southend nell’Essex.

Gli scienziati hanno commentato positivamente la scoperta: “è un segno che la qualità dell’acqua fluviale sta migliorando – hanno spiegato – ma bisogna fare attenzione a non disturbare il loro habitat. Gli effetti potrebbero essere disastrosi”.

Ma come mai la notizia è stata diramata solo ora? Semplice. Dallo scorso mese 2 specie di cavallucci marini, al pari del topolino d’acqua, dello squalo angelo e della chiocciolina, sono legalmente protette grazie al Wildlife and Countryside Act. Chiunque sia sorpreso a uccidere, maltrattare o sottrarre una qualsiasi di queste specie può incappare in una multa di 5mila sterline o in 6 mesi di reclusione.

Alison Shaw, il direttore del programma di conservazione marina e delle acque dolci del London Zoo ha dichiarato: “Queste incredibili creature sono state trovate nel Tamigi in varie occasioni negli ultimi 18 mesi durante il nostro monitoraggio delle specie protette. Questo dimostra che il fiume sta diventando un habitat sostenibile per la biodiversità. Ora che sono protetti legalmente, gli ambientalisti si sentono più tranquilli nell’annunciare al mondo la loro presenza”.

9 aprile 2008

Simpson, al bando in Venezuela

In questo periodo sto leggendo “I Simpson e la filosofia” e una notizia sulla famiglia più scalcagnata delle sit-com mondiali cade proprio a fagiolo.

La Reuters Uk ha diramato la notizia della loro messa al bando in Venezuela. Il motivo non è così inaspettato: i Simpson avrebbero una cattiva influenza sui bambini. Nella programmazione mattutina, al loro posto, nella fascia delle 11 è stato inserito il morigerato Baywatch.

A richiederne l’eliminazione è stato niente meno che il Conatel, l’autorità garante delle telecomunicazioni venezuelane, a seguito delle numerose proteste degli spettatori.

La notizia merita qualche riflessione. Tralascio i miei dubbi sul candore del divieto e su possibili chiusure culturali o spinte autarchiche – sempre più tv stanno ritrasmettendo vecchie serie statunitensi o soap-opera latino americane, raramente consigliate dai pedagoghi; quello che mi fa riflettere è la fascia oraria di trasmissione.

Un pregiudizio diffuso purtroppo anche in Italia associa i cartoni animati ai prodotti per i bambini. I Simpson non sono dei cartoni per la prima infanzia. Sono una feroce satira sociale, ricca di riferimenti alla cultura popolare e a quella più dotta che non tutti riescono a cogliere. L’orario mattutino, come del resto anche quello pomeridiano, non è indicato. Negli Stati Uniti la Fox trasmette i Simpson nel prime time, conferendogli l’autorevolezza (e il pubblico adulto) delle grandi produzioni. Forse il problema non è l’anima diseducativa dei Simpson, ma l’ignoranza che porta a considerarli un’opera per bambini.

7 aprile 2008

Aspirante suicida naturista? No, semplice manichino

Ha scatenato il panico appendendo al cornicione di un grattacielo alcuni manichini nudi, che la folla ha scambiato per aspiranti suicidi esibizionisti. Sotto accusa è finito l'artista di Shanghai Liu Jin e la sua opera "Wounded Angels" (Angeli feriti).

Alcuni passanti, non rendendosi conto della finzione, hanno pensato a degli uomini pronti a gettarsi nel vuoto. Un'anziana è stata addirittura ricoverata in ospedale per un attacco cardiaco dovuto allo shock. I centralini della polizia sono stati tempestati di chiamate. "Quando siamo arrivati con i vigili del fuoco abbiamo scoperto che erano solo dei manichini" è stato il commento di un portavoce.

Voi ci sareste cascati o avreste riconosciuto l'inganno?

2 aprile 2008

Pesci d'aprile, nessuno è al sicuro

Il 2008 sarà ricordato come un’annata doc per i pesci d’aprile, che sono fioccati abbondanti e adatti a ogni palato. Vip ma non solo tra le loro vittime.
Partiamo con il primo, diffuso già nelle prime ore della notte e capace di creare scompiglio nell’attuale campagna elettorale. Telelombardia ha infatti diramato un comunicato nel quale il candidato premier Silvio Berlusconi prospettava in caso di pareggio al Senato un governo di larghe intese, facendo addirittura i nomi di due possibili ministri: Massimo Cacciari e Mario Monti. La notizia, verosimile ma non vera, ha creato scompiglio nel mondo dei media, soprattutto nelle redazioni dei quotidiani pronti per le rotative. Purtroppo per loro si trattava di un semplice pesce d’aprile.

Che dire poi del cantante Gigi d’Alessio che si passa in rassegna tutte le edicole di Napoli e provincia per far sparire le copie del mensile Max dove sono state pubblicate le foto della sua fidanzata seminuda? I fan partenopei di Anna Tatangelo non devono darsi per vinti: si trattava di un pesce d’Aprile di Tgcom. Fabio Capello avrebbe imposto l’italiano come lingua ufficiale della nazionale inglese (The Sun). Secondo la radio cittadina 2UE, il Papa sarebbe disposto a celebrare una speciale messa per i gay durante la Giornata mondiale della gioventù il prossimo luglio a Sydney.

Attraversiamo la Manica e andiamo a Londra, dove l’autorevole “The Guardian” ha dato notizia della decisione del premier britannico Gordon Brown di assumere la signora Carla Bruni-Sarkozy come “ministro dello stile”, per imprimere una svolta glamour alla vita quotidiana dei suoi concittadini. Il premier laburista, con grande orgoglio nazionalista, avrebbe dichiarato al quotidiano che "il buon gusto e i modi sofisticati del continente dovrebbero essere un diritto di nascita per tutti". L’articolo riportava una strana firma, quella della signora “Avril de Poisson”, ovvero, Pesce d'Aprile. In molti ci sono cascati, confermando che in Inghilterra il francese è lingua morta.

Sempre ispirata dalla coppia presidenziale francese è la bufala del “Sun”: Nicolas Sarkozy, umiliato dalle foto che lo ritraggono in punta di piedi accanto alla slanciata moglie, si starebbe sottoponendo a un trattamento destinato a renderlo più alto di dieci centimetri. Nell'articolo si apprende che la tecnica è stata sviluppata dal professore israeliano Ura Schmuck (il cui cognome è un termine yiddish, molto usato negli Usa, che significa “imbecille”). Il portavoce dell'Eliseo citato si chiama invece Luc Bigger (più grande). Il presidente sarà allungato nella clinica – guarda caso - “Poisson d'Avril” di Ginevra. Pesce d’aprile.

Splendida la sinergia burlona di Bbc, Daily Mirror e Daily Telegraph che hanno diffuso un incredibile documentario: il filmato di una colonia di pinguini che – contro ogni legge della fisica - volano dal Polo fino all'Amazzonia in cerca di caldo. “Miracoli dell’evoluzione” hanno titolato i due quotidiani. In effetti solo un miracolo potrebbe permettere a un pinguino di sollevarsi da terra sbattendo le sue tozze ali. Autore dello straordinario filmato, il professor “Alida Loyas”, che gli appassionati di enigmistica avranno riconosciuto come anagramma di “April's Fools Day” (“giorno dello scemo d'aprile”, così come viene chiamato in inglese).


L'orsetto Knut al forno e coccodrilli dello zoo di Berlino in vendita per farne scarpe e borsette. Il primo aprile dello “Tagesspiegel” ha dato non pochi motivi d’angoscia e indignazione agli animalisti. Nell'edizione del primo aprile, il quotidiano tedesco ha raccontato che, per ridurre le spese di mantenimento del parco, l'assessore alle Finanze della capitale, Thilo Sarrazin (Spd), sta pensando di vendere i rettili in eccesso e usare la loro pelle per fare borse e scarpe. Una nota confidenziale dell'assessorato alle Finanze riferiva infatti che "dal punto di vista fiscale non c’è alcuna giustificazione per mantenere nello zoo l'attuale elevato numero di coccodrilli, anche perchè i visitatori poco esperti non riescono a notare le differenze tra le varie specie". Per questo basterebbe mantenere solo una coppia di caimani e di coccodrilli, destinando gli altri esemplari alla manifattura di borse, portafogli, portachiavi ed altri gadget con il simbolo di Berlino.

L’adorato orso Knut, allevato con il biberon e diventato idolo delle folle, potrebbe in futuro finire in padella. Uno dei più famosi cuochi della capitale, Tim Raue, ha spiegato al “Tagesspiegel” particolarmente in vena di scherzi che "per un carpaccio ottenuto da un cosciotto di Knut, i turisti arriverebbero anche dal Giappone e sarebbero pronti a pagare una fortuna". Un portavoce del ministro Sarrazin avrebbe poi confermato al giornale che il corno di un rinoceronte berlinese, se trasformato in polvere afrodisiaca da vendere in Asia, potrebbe far affluire nelle casse cittadine fino a 250 mila dollari al chilo. Ma non basta. Con i troppi pesci degli acquari dello Zoo-Garten si potrebbero preparare sushi che andrebbero a ruba nei ristoranti cittadini.

In Trentino un bliz del movimento “No alla Caccia” avrebbe liberato Jurka, l’orsa costretta in cattività per le sue scorribande. “Stamani alle 4 con un blitz a San Romedio abbiamo liberato l'orsa Jurka facendo saltare la porta della tana utilizzando dell'esplosivo – ha spiegato il comunicato degli animalisti -. La nostra amica era triste, non faceva altro che rosicchiare legni da quando è stata rinchiusa ingiustamente, e solo perché ha divorato un paio di galline o ucciso qualche capra, animali che notoriamente sono meno importanti degli orsi. A questo punto auguriamo a Jurka di scappare il più lontano possibile dal Trentino e di tornare in Slovenia, da dove fu ingiustamente portata in Italia nel 2001". Un pesce d’aprile, non del tutto inverosimile: da tempo l'associazione “No alla caccia” si sta battendo per la liberazione dell'orsa; ha già raccolto alcune migliaia di firme e ha presentato un esposto-denuncia alla Procura di Trento ipotizzando maltrattamenti.

Quello della liberazione dell’orsa Jurka non è l’unico pesce d’aprile che arriva dal Trentino. “Il Trentino” ha dato notizia del finanziamento congiunto Provincia-Vaticano per la costruzione del secondo campanile del Duomo di Trento; l'Adige ha parlato di una tassa sul lago di Santa Giustina dopo una consulenza degli economisti Jonathan Fish di Londra e Giandomenico Triglia di Milano. Sempre in Val di Non è stata annunciata per questo pomeriggio la presentazione del fossile "Pisces reticus" al Museo retico di Sazeno, poco lontano dal santuario di San Romedio.

Una notizia che ha alimentato le false speranze dei tifosi interisti è stata diffusa nel corso del programma di Rai2 “Scorie”, condotto da Nicola Savino. Per un errore di formazione del Liverpool, che avrebbe schierato contro l'Inter un numero eccessivo di extracomunitari, l'Uefa era pronta a riammettere in Champions League la squadra di Roberto Mancini. Ad aiutare Savino nella burla c’era il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani che, in collegamento da Bologna, ha mostrato una copertina del suo giornale con la notizia del ripescaggio. La bufala ha avuto parecchie vittime, compresi tifosi doc come Enrico Ruggeri ed Evaristo Beccalossi, che ha passato la notte a cercare conferme alla notizia, per sua sfortuna falsa.

Rimanendo sempre in tema calcistico, il ct francese Raymond Domenech non ha rinunciato oggi al pesce d'aprile e ha sferrato un colpo al cuore ai suoi tifosi: la sua nazionale non andrà agli Europei 2008. "Abbiamo riflettuto molto, non è stata una scelta facile, ma a cosa serve andarci se la squadra non potrà essere competitiva?" è stato il suo annuncio nella rubrica video settimanale che tiene sul sito della Federazione francese di caldo (Fff) - Preferisco prepararmi tranquillamente per i Mondiali del 2010 con una squadra che ha davvero voglia di giocare”. I suoi giocatori, anche se per scherzo, sono avvisati.

I pesci d’aprile non hanno risparmiato neppure gli edifici storici. A Verona, sul celebre balcone della casa della sfortunata Giulietta amata da Romeo, è apparsa la scritta "in vendita": una bufala, immortalata dalle foto di migliaia di turisti increduli.
Restando sempre in Veneto, ma spostandoci a Venezia, troviamo una nuova burla: il quarto ponte sul Canal Grande, quello firmato da Santiago Calatrava, sarebbe stato messo in vendita su eBay a partire dalla modica cifra di 99,90 euro, con la seguente descrizione: "Vendesi ponte originale di architetto famoso sul Canal Grande a Venezia causa inutilizzo. Struttura in acciaio e vetro. Il ponte è nuovo ma non ancora collaudato". L’offerta è dell'associazione Venessia.com, la stessa che – stando a quanto riportato sul quotidiano Il Gazzettino – avrebbe qualche settimana fa ha dato vita a un display “conta residenti” per testimoniare il continuo esodo dalla città lagunare.

Una provocazione, più che un semplice scherzo, ha avuto come protagonista una caserma a Brescia, realizzata con i coloratissimi mattoncini Lego. Massimiliano Gregori, coordinatore regionale e provinciale lombardo e dei Comitati Unitari di Base dei Vigili del fuoco, ha annunciato alla stampa che alle 9 del 1. aprile, davanti alla sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, avrebbe presentato ufficiosamente il plastico della nuova caserma del distaccamento di Salò. Si è presentato invece con una caserma realizzata con le costruzioni Lego del figlio. Ha quindi spiegato ai giornalisti che "da tempo si sta attendendo che l'amministrazione comunale individui un terreno idoneo alla realizzazione della struttura. Ne è stato proposto uno, ma è troppo piccolo". Gregori ha poi spiegato che nell'attuale caserma, un immobile di circa 40 anni fa, si sono riaperte le crepe provocate dalla scossa di terremoto del novembre 2004.

Ma ancora non è finita. Nel primo aprile degli scherzi, ogni falsa notizia è concessa.
Condoleezza Rice scende in campo nelle presidenziali Usa come candidato indipendente. Madonna è il nuovo volto della Nato. Mosca sta sperimentando due bombe allucinogene nell'isola di Sakhalin che seminano insuperabili attrazioni omosessuali tra i nemici, spingendoli a fare tutto tranne che la guerra. I nuovi ordigni sarebbero una risposta alla “gay bomb” statunitense. Le mura del Cremlino saranno ridipinte di bianco per restituirle al loro colore originario, come documentato in alcuni quadri (rigorosamente ritoccati). L'oligarca Abramovich ha messo sul tavolo 570 miliardi di dollari per restituire l'Alaska alla Russia, dimostrando così la sua fedeltà al nuovo presidente Dmitri Medvedev. Sempre Abramovich avrà l’onore di portare la torcia olimpica per conto di Londra, dopo la rinuncia di Paul Mac Cartney, nei guai per il recente divorzio. Un'iniezione di collagene regala alle donne orgasmi più potenti perché amplia la superficie del misterioso punto G. La taglia dei banchi di scuola verrà aumentata perché i ragazzi britannici sono sempre più vittime dell'obesità. Google Australia ha annunciato che sta per lanciare un nuovo servizio che "permette di cercare contenuti Internet prima della loro creazione" così gli utenti potranno avere oggi le notizie di domani, compresi i risultati sportivi e i prezzi delle azioni.
Virgin Blue, seconda compagnia aerea australiana, ha pubblicato sui giornali nazionali una pubblicità il cui slogan "Se stai in piedi avrai lo sconto" descrive la vendita di biglietti a metà prezzo per i passeggeri che avranno voglia di volare in piedi, con complementare massaggio ai polpacci se il volo dura più di due ore. L'emittente spezzina Tele Liguria Sud ha annunciato nel corso del telegiornale serale che la “Gamma Airlines” avrebbe effettuato dei voli gratuiti nella mattinata del primo aprile tra il locale aeroporto di Luni e Roma Fiumicino. Diverse persone hanno telefonato stamattina al centralino dell'aeroclub per prenotare il volo mentre numerosi altri si sono trovati davanti ai cancelli dell'aeroporto. Purtroppo per loro si trattava di un pesce d’aprile.

1 aprile 2008

Pen-spinning, la moda impazza in Rete

Si può fare i giocolieri con ogni oggetto. In classe è preferibile però la penna. Gli studenti più svogliati hanno un'intrattenimento che non passa propriamente inosservato. E le loro prodezze sono da manuale: