24 dicembre 2008
23 dicembre 2008
A Natale largo agli eco-regali
Natale è la festa più consumistica del nostro calendario. Tanti buoni sentimenti, tanta neve e tanti oggetti inutili. "Consumate", ci dicono "l'economia gira con te". E si dimenticano sempre di dire che se tutti consumassero come se non ci fosse un domani, il domani non ci sarà davvero. La Terra non può sopportare una simile pressione e se ci possiamo permettere i nostri stili di vita e le nostre paturnie è solo per merito di chi non usa l'elettricità e muore di fame e di malattie.
Forse grazie alla sensibilità di un numero crescente di persone, forse perché trendy (e ben venga in questo caso, anche se con le motivazioni sbagliate), ma un numero crescente di persone sta optando per un eco-regalo. In effetti c'è solo l'imbarazzo della scelta.
ROMA - Si può adottare a distanza un pinguino o un orso polare, oppure semplicemente comprare una tazza artigianale, magliette, detergenti, tutti con certificato di tecniche a basso impatto ambientale. Anche nel Natale 2008 è 'eco-regali' mania, per tutti gusti e tutte le tasche. Primo sul campo è il Wwf, che coccola i suoi soci con un catalogo da oltre 25 anni, mentre Legambiente propone il suo 'bazar'' e Greenpeace il 'greenmarket''.
Sempre più di tendenza nel 2008 è la pratica delle adozioni a distanza, dal sostegno a progetti per animali come l'elefante fino ad arrivare alle cure per cani salvati dai maltrattamenti. New entry del 2008 tra le specie da adottare con il Wwf sono foche, pinguini e orsi polari, simbolo dell'emergenza clima, che hanno riscosso grande successo con la nuova campagna aperta a novembre. Sempre amatissimi rimangono tigre e panda.
Supporter dell'iniziativa 'sono prevalentemente adulti - racconta Claudia Mauri, responsabile progetto adozioni Wwf - ma in tre quarti dei casi si tratta di regali, anche fra un'azienda e l'altra". Adottando una specie in pericolo il Wwf dà la possibilità di ricevere un messaggio e-mail di auguri personalizzato, anche la notte del 24 dicembre. Invia poi certificato, scheda e peluche del beniamino. Da quest'anno propone anche un'adozione digitale, dove il 'neogenitore'' avrà uno sfondo o un salva-schermo per il pc, con una firma digitale, senza invii cartacei, con impatto minimo sull'ambiente.
Registra un lieve calo il Bazar di Legambiente, dove 'i prodotti che vanno a ruba sono quelli a prezzi contenuti, sui 6-7 euro'' spiega Leonardo Corina, il responsabile per l'associazione, secondo cui in cima alla top ten dei regali più gettonati 'ci sono cosmetici naturali (dalle saponette alle creme idratanti), poi i quaderni in carta riciclata, le matite personalizzate con i loghi, ma anche i libri della collana sull'eco-mafia. Va molto bene l'ultimo volume di Carlo Lucarelli, 'Navi a perdere'' di edizioni Ambiente, sulle navi affondate al largo della Calabria con rifiuti radioattivi". Pezzo forte e che piace sempre di più invece ai sostenitori di Greenpeace è il calendario, ma quest'anno sono andate a ruba anche le cartoline di auguri, con l'orso polare, in carta riciclata, sbiancata senza cloro e stampata con inchiostro vegetale. Tutti gli articoli proposti sono realizzati in materie prime certificate dall'uso di tecniche di produzione "eco". 'E' la tazza artigianale in gres la più gettonata del 'greenmarket'' - spiega Valeria Iovane, dipartimento marketing di Greenpeace - senza uso di metalli pesanti".
Le t-shirt, dove balene e foreste vanno per la maggiore, in particolare sostengono un progetto per i lavoratori del Bangladesh. Tutti i prodotti del greenmarket hanno un certificato di non tossicità di inchiostri e tessuti, e di non utilizzo della manodopera infantile. L'Ente nazionale protezione animali propone gadget vari nel suo Enpashop, come adesivi, tazze, cappelli, ma anche braccialetti e portachiavi.
Bigiotteria, cartoleria, magliette, non mancano anche per la Lav (Lega antivivisezione), che a Natale 2008 dà l'occasione di dare un aiuto concreto: l'adozione a distanza di un cane salvato dai combattimenti, come Billy, Oliver e Yoghi. Tra i tanti gadget e articoli proposti, originale la 'Vegagenda'' degli animalisti italiani, che da sempre offrono l'opportunità di contribuire a mantenimento e cure veterinarie di tanti cuccioli abbandonati o vittime di torture.
Alla lista aggiungerei la Pigotta, che non è propriamente ecologica, ma è fatta a mano da volontari di solito con materiali riciclati. Come far felice un bambino (anzi due, chi riceve il dono e chi beneficia dell'utile) senza utilizzare materiali che non si decomporranno neppure tra 100 anni.
18 dicembre 2008
Sull'albero di Natale, addobbi fai da te
Ultimamente (e con ultimamente intendo negli ultimi 2 mesi) Pinterest si è riempito di alberi addobbati, pacchi regali e Babbi Natale.
Visto che il tempo è sempre poco e che gli addobbi "fai da te" richiedono ore e ore di lavoro, meglio pensarci per tempo.
Sempre su Pinterest consiglio di seguire questo album con oltre 500 idee: http://pinterest.com/shysue/homemade-ornaments/
Leggi anche: Regali di Natale fai da te
Partiamo con una soluzione semplice ma che permette molte variazioni di colore (e fa bella mostra di sé sull'albero):
Oltre alla soluzione arancione e bianco è possibile giocare con le carte natalizie: io ad esempio voglio provare il blu combinato con l'argento. Ecco le istruzioni: diy-striped-paper-ornament
Passiamo ora al feltro. Un'idea carina, di grande effetto e che si presta a molti sviluppi e combinazioni è questa:
Qui trovate le istruzioni per farla: felt-ogee-ornament-tutorial
Se amate il feltro e ne avete molto in casa - e di colori diversi - qui trovate ben 50 idee con cui potete decorare il vostro albero: 50-diy-felt-christmas-tree-ornaments/
Uno dei miei preferiti? Senza dubbio questo:
Cambiamo materiale e passiamo a uno che adoro: la carta. Gettonatissimi come addobbi sono gli origami. Però sono abbastanza comuni, quindi per stupirvi con mirabolanti effetti speciali vi propongo gli origami 3d (per chi non li conoscesse, ecco come si fanno i pezzi base).
Ecco ad esempio il videotutorial su come fare un piccolo Babbo Natale:
Cambiando genere, ecco un papercraft molto carino:
E qui trovate le istruzioni per farlo: Make-a-3D-Paper-Snowflake
Se volete spunti su come combinarlo, che colori usare e dove collocarlo, su Flickr c'è addirittura un gruppo dedicato all'argomento: cliccate qui per essere sommersi da fiocchi di neve di carta.
Se amate i papercraft vi consiglio il sito dedicato della Canon davvero ricco di spunti e modelli stampabili: cp.c-ij.com/
Mi è piaciuto anche questo progettino, tra l'altro incredibilmente semplice:
Ecco le istruzioni per fare le lanterne natalizie: ornament-advent-day-11miniature-lanterns
Ancora carta, ma tecnica diversa. Ecco un po' di addobbi in tecnica quilling:
Ecco i link per i progetti in quilling:
Fiocco di neve in quilling: http://www.bhg.com/christmas/crafts/make-a-quilled-snowflake/
Decori in carta riciclata: http://savedbylovecreations.com/2011/12/west-elm-coiled-paper-ornament-knock-off.html
Cristallo di neve: http://www.origami-kids.com/halloween-video/cheap--decoration-1/nxNvP9ZouoM.htm
Qui trovate 101 idee fai da te per il vostro Natale: http://susantuttlephotography.com/101-diy-christmas-crafts/
Ecco quelle che mi piacciono di più (click sulla foto per andare al sito d'origine):
Semplicissima ma adorabile | Molto semplici ma d'effetto |
I biscotti preferisco mangiarli. Però il cuore trasparente è sicuramente d'effetto sull'albero | Avete delle vecchie lampadine da buttare? Ripensateci... |
Non è neppure molto difficile da fare: dipingete le basi dei muffin di carta che vendono al supermercato, attaccateci una pallina a vostra scelta, decorate con silicone e perline. Alla fine con meno di un euro (forse due, dipende quanto spendete per le materie prime) ottenete il risultato della foto.
Per chi invece è munito di pistola con colla a caldo, c'è questa idea di facile realizzazione:
Ecco il link al tutorial: http://www.bystephanielynn.com/2011/12/hot-glue-glittered-snowflake-ornaments.html
Scarti di filo ne abbiamo sempre tanti in casa. Perché non riutilizzarli? Un po' di idee:
Bellissime vero? E sono facilissime da fare. Ecco le istruzioni: http://www.makeandtakes.com/glue-yarn-ball-tutorial
E per i fortunati che hanno una stampante 3D a portata di mano, ecco cosa si può mettere sull'albero:
Una soluzione davvero geek ma che aggiungo per tutti gli appassionati di Lego:
http://www.chrismcveigh.com/cm/lego_ornaments.html
http://www.flickr.com/photos/powerpig/sets/72157625432983330/
Se avete visto la data vi sarete stupiti di sentire già parlare di Pinterest nel 2008. In effetti oggi è il 13 novembre 2012, ho semplicemente aggiornato un post alquanto vecchio perché molti contenuti non esistevano più. Di quello che avevo scritto in passato ho potuto salvare solo questo:
Uno splendido tutorial scovato in Rete, per creare addobbi natalizi (e non solo natalizi) davvero insoliti e graziosi. Senza contare la soddisfazione di dire agli amici estasiati "questi li ho fatti io!".
Kusudama Tutorial part 1
Kusudama Tutorial part 2
Meno nipponici e per certi versi più pacchiani (ma a Natale, come a Carnevale, le pacchianate alleggeriscono la vita) ecco molti altri suggerimenti per addobbi natalizi artigianali. Vi serve un'anteprima? Ci troverete di tutto, dalla casetta di marzapane, al cappellino con il pinguino, passando per il segnavento coi cristalli di neve.
17 dicembre 2008
Arriva l'alta velocità. E i pendolari restano a piedi
Mentre l'alta velocità, tanto elogiata da Treni Italia nel giorno del debutto, inizia già ad arrancare - ecco arrivati i primi ritardi e le prime proteste -, prosegue l'epopea dei pendolari, che passano sempre più tempo libero nelle stazioni o nei treni fermi. Dopo le beffe dei treni soppressi e di quelli coi prezzi di listino ritoccati, una nuova mazzata. Del resto la mobilità non è importante in un Paese moderno.
MILANO — Ritardi raddoppiati sulla Milano-Lecco. Un treno bloccato per sovraffollamento a Treviglio centrale («sono riuscito a salire e ho avuto un viaggio molto intimo » scrive Giovanni Ponti). Sovraffollamento anche sulla linea da-per Brescia con il treno delle 6.52 per Milano ridotto da 11 a 5 carrozze e il 7.32 «ristretto» da 9 a 7. Rita, che parte da Rho per andare al lavoro a Brescia, ha impiegato 3 ore per 110 km; ma è andata anche peggio a Elena che, partita dal capoluogo per Crema, 45 km, è arrivata a destinazione solo 2 ore e 20' dopo. «Dopo il lunedì nero, ecco il martedì grigio», ha commentato l'assessore regionale Raffaele Cattaneo, che è tornato a chiedere a Trenitalia di avere per i pendolari le stesse attenzioni usate per l'Alta velocità.
L'articolo completo lo trovate su milano.corriere.it.
Mentre i pendolari si mangiano il fegato (anche per aver pagato tariffa piena per un servizio indecente), in parecchi si domandano: chi li ripagherà dei torti subiti? Per chi è obbligato a passare dai tornelli, sono roll che si sprecano.
Dietro alla pessima (per non dire scellerata) gestione di Trenitalia, ci sono migliaia di persone che quotidianamente devono lottare per il loro diritto alla mobilità. Ognuno con una sua storia, ognuno con i suoi patimenti da rivendicare. Dallo studente che è arrivato tardi all'esame, al lavoratore che si troverà decurtata la busta paga per essere arrivato in ritardo, ognuno meriterebbe un risarcimento (o almeno delle sentite scuse). Ci fosse un libero mercato, almeno ci si potrebbe rivolgere a una compagnia svizzera.
Cosa hanno da dire quindi i pendolari? Su Bergamo News ci sono vari commenti, che parlano da soli.
Sul Messaggero.it è stata pubblicata la lettera aperta di una donna romana esasperata, che ha ricordato una giornata particolarmente nera, finita tra ritardi, carrozze straripanti, svenimenti e ambulanze.
Dal mondo di Facebook arrivano segnali chiari. Basta digitare Trenitalia per scovare gruppi dai nomi che non lasciano dubbi: "Trenitalia...che vergogna!" (3.352 iscritti), "Quelli che si sono rotti di Trenitalia" (2.769 iscritti), "Trenitalia mi stai sul culo, non ti scuso per il disagio!" (1.636 iscritti), "Io credo nei treni.. MA odio Trenitalia" (1.022 iscritti) e così dicendo. Sarebbe interessante interagire con loro per scrivere un'inchiesta sulla mobilità (o immobilità) italiana.
Ecco il documento programmatico del gruppo più nutrito, "Trenitalia...che vergogna!":
Ecco alcuni motivi per i quali è stato creato questo gruppo e per i quali avercela con trenitalia:
- perchè con trenitalia riesci sempre a perdere un appuntamento o ad arrivare in ritardo anche se "per sicurezza" sei partito con 5 ore d'anticipo
- perchè le "coincidenze" sono progettate così bene che sarebbe meglio chiamarle "discordanze"
- perchè il prezzo del biglietto aumenta ma la qualità dei servizi rimane magicamente la stessa
-perchè, a proposito di servizi, tutti funzionano male, ma il controllo sui biglietti...quello funziona benissimo...
- perchè quando ti vedi arrivare un treno fatto costruire da umberto I ti chiedi: "ma dove vanno i miei soldi?"
- perchè alla mattina ti svegli, e non hai assolutamente voglia di prendere il treno per andare a lavorare/studiare e quando vedi arrivare il treno che deve caricare te e gli altri 2000 pendolari...scopri che è un monovagone...
- perchè se sono aperti tutti gli sportelli della biglietteria vuol dire che per quel giorno è previsto in italia l'arrivo di Dio
- perchè quando alla tv si è parlato dell'autista giapponese che ha causato un incidente ferroviario per risparmiare 90 secondi, tutti hanno ripetuto almeno 5 volte: "secondi????"
- perchè lo spot:"trenitalia..stiamo lavorando per voi"...ha vinto il primo premio alla fiera della cazzata
- perchè quel "ci scusiamo per il disagio" e quel "grazie per aver viaggiato con trenitalia"..hanno un non so che di presa per il culo...
- perchè dopo aver richiesto il rimborso del biglietto per la tratta lecce-bolzano...dopo un mese forse ti arrivano 3.50 euro di buono
- perchè con trenitalia non si finisce mai di stupirsi
Augurandoci che la situazione migliori (peggiorare sarebbe veramente un dramma)...un saluto a tutti coloro che hanno vissuto qualche avventura...o meglio disavventura con trenitalia!
Se penso alla mie esperienza coi treni ho dei frammenti sparsi ma molto vividi: la mia amica che discuteva la tesi mentre io fissavo con il mio attuale marito (allora fidanzato) il soffitto annerito di un treno fermo da due ore; un biglietto fattomi pagare col supplemento in treno nonostante gli sportelli fossero chiusi, di cui aspetto ancora il rimborso (da 8 anni!); un ritardo di 3 ore non giustificato nella piena indifferenza di Trenitalia (che non si era degnata neppure di informare i "gentili passeggeri"); un viaggio in prima classe a ferragosto senza aria condizionata della durata di 5 ore (ma in seconda funzionava benissimo!); un viaggio allucinante da Venezia a Milano in un carro bestiame spacciato per intercity, seduta in corridoio su un trolley più alto di me, con il maledetto carrellino bevande e panini che continuava a passare, nell'ostilità generale...
16 dicembre 2008
Babbo Natale, tempo di pensionamento?
Povero Babbo Natale! Prima le vetrine illuminate lo bandiscono a favore di simboli natalizi più chic (dalla renna che muove la testa ai bastoncini di zucchero formato gigante, passando per le illuminazioni a forma di cristalli di neve), poi Pasquale gli ruba il ruolo da protagonista nella martellante pubblicità di Sky, ora ci si mette pure un parroco di Garlasco che senza mezze misure ha ricordato che "Babbo Natale non esiste". E ha distrutto così i sogni di tanti bambini presenti in sala. Chi gli dirà adesso che le lettere inviate loro da Babbo Natale erano in realtà false? E soprattutto, come la prenderà l'ideatore di questo fortunato business quando la notizia si diffonderà? Dal TGCOM di oggi:
Passiamo al commento di Libero.it, sempre di oggi:
Mi sono immaginata bambina, in trepidante attesa di Babbo Natale (di lui o dei regali?), poco prima del 25 dicembre. Alla notizia della non esistenza di Babbo Natale mi sarei sentita ingannata, dall'annunciatore o dai miei genitori. Di sicuro ci sarei rimasta male. Probabilmente quei bambini presenti in Chiesa hanno avuto modo di capire molto presto che degli adulti non ci si può fidare... Oppure se ne sono semplicemente fregati? In fin dei conti che i regali li portino i genitori o Babbo Natale cambia davvero poco. Ho visto fin troppi genitori accompagnare i figli a comprare i regali per considerare Babbo Natale un benefattore agli occhi degli over Five. Riguardo alla vicenda in questione Il Padano ricorda la battuta di un altro parroco, che va di sicuro alla chiave del problema:
Il problema è che non solo mamma e papà, ma anche nonni e figli sono rintronati dalla pubblicità. Che mondo sarebbe senza Nutella? Ops, volevo dire Natale...
Prete a bimbi:Babbo natale non c'è
Garlasco, i genitori protestano
Davanti ai bambini che partecipavano alla messa, un sacerdote si è lanciato in una dichiarazione che li ha un po' sconvolti: "Babbo Natale non esiste". E' successo domenica a Garlasco (Pavia), quando il parroco, don Luigi Di Carlo, 76 anni, nel corso della sua omelia ha ribadito che "Babbo Natale è una favola". Così qualche genitore si è anche lamentato: "C'erano i bimbi in chiesa, poteva evitare una dichiarazione del genere".
"Insegnate i veri valori ai vostri figli", ha esortato il prete rivolgendosi ai genitori. Un'affermazione fatta con tale franchezza, che ha in parte sconvolto i più piccoli presenti in chiesa, convinti dell'esistenza di Babbo Natale che porta loro i doni nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.
Passiamo al commento di Libero.it, sempre di oggi:
Sulla bonta della scelta educativa meglio lasciare il giudizio agli esperti, ma forse a don De Carlo avrebbe fatto bene un ripasso sulle origini dell'inesistente Babbo Natale. La sua favola infatti nasce da un incrocio tra San Nicola vescovo di Mira (le cui spoglie sono custodite a Bari), famoso per le sue elargizioni a favore dei poveri e per aver donato la dote per sposarsi a tre fanciulle che altrimenti sarebbero finire a prostituirsi, e una figura della cultura anglosassone, che incarna lo spirito della bontà del Natale. Ma a quanto pare a Garlasco se può, anzi deve fare a meno di entrambi.
Mi sono immaginata bambina, in trepidante attesa di Babbo Natale (di lui o dei regali?), poco prima del 25 dicembre. Alla notizia della non esistenza di Babbo Natale mi sarei sentita ingannata, dall'annunciatore o dai miei genitori. Di sicuro ci sarei rimasta male. Probabilmente quei bambini presenti in Chiesa hanno avuto modo di capire molto presto che degli adulti non ci si può fidare... Oppure se ne sono semplicemente fregati? In fin dei conti che i regali li portino i genitori o Babbo Natale cambia davvero poco. Ho visto fin troppi genitori accompagnare i figli a comprare i regali per considerare Babbo Natale un benefattore agli occhi degli over Five. Riguardo alla vicenda in questione Il Padano ricorda la battuta di un altro parroco, che va di sicuro alla chiave del problema:
Il fatto ricorda un episodio di cui si rese protagonista il compianto vescovo di Como, mons. Alessandro Maggiolini. Nella sua predica nella cattedrale, una settimana prima del Natale 2005, Maggiolini si rivolse direttamente ai piccini presenti, dicendo chiaro, netto e tondo che “non è Babbo Natale, ma a portarvi i doni sono papà e mamma rintronati dalla pubblicità”.
Il problema è che non solo mamma e papà, ma anche nonni e figli sono rintronati dalla pubblicità. Che mondo sarebbe senza Nutella? Ops, volevo dire Natale...
12 dicembre 2008
10 dicembre 2008
Cosa bolle in negozio?
Arriva il Natale e milioni di italiani, fedelissimi al più sacro insegnamento di questa festa, si dedicano anima e corpo allo shopping estremo. A Milano via Torino in questi giorni è un brulicare di gente rimbecillita dalle vetrine decorate con ghirlande, cristalli di neve, luci come se piovessero... Di Babbi Natale se ne vedono pochi in giro, forse sono troppo tamarri e nazional popolari. Quest'anno il Natale è decisamente più chic.
Anche la pubblicità televisiva mi aiuta a capire le tendenze regalo di quest'anno. Le consolle di gioco la fanno da padrone. XBox, Wii e PSP3 continuano a martellare il pubblico coi loro spot, tanto da scatenare quesiti esistenziali nei giovani, come "Psp3 o X-Box 360?". C'è poco da sfottere... Io mi regalerò la WiiFit.
Alla Fnac le idee regalo spaziano da invitanti cofanetti cinematografici (da Mel Brooks a Buster Keaton passando per Jacques Tati) a novità tecnologiche o pseudotali (nel senso che circolano da tempo ma solo ora sono accessibili al grande pubblico).
Ho rivisto il mio robottino Roomba, anche nella versione lavapavimenti, e ho visto finalmente dal vivo e in funzione il coniglio Nabaztag.
Ho scoperto anche dei peluche (o qualcosa che ci si avvicina) che non conoscevo:
gli Skelanimals. Il pay-off recita "Anche gli animali morti hanno bisogno d'amore".
Pinko, brand da sempre attento a coniugare femminilità, stile e ironia, ha lanciato in italia un nuovo progetto ricco di “dark humor”. Sono loro gli skelanimals: una linea esclusiva di capi e accessori caratterizzati da dolci animaletti che - per distrazione o imprudenza- sono “passati a miglior vita” e che adesso tornano, alla ricerca di amore. Ogni personaggio ha una buffa storia legata alla propria “uscita di scena”. Creati dal disegnatore Mitchell Bernal e accompagnati dal motto “Dead Animals Need Love Too” questi personaggi hanno spopolato in america diventando un vero e proprio fenomeno di culto grazie all’incredibile mix di tenerezza e sarcasmo. Un modo simpatico per esorcizzare la negatività e riscoprire la spiritualità degli animali, il tutto con affetto e tanta ironia. Occorre essere ironici e teneri per apprezzare la collezione Skelanimals. Questi simpatici animaletti cercano una casa con qualcuno di speciale pronto a regalare loro coccole e sorrisi, amano persone con un cuore caldo e accogliente e adorano guardare con te accoccolati sul divano un film dell’ orrore; Ognuno di loro ha il suo film preferito
Dopo una simile premessa sono costretta a dire che li adoro, o un'accusa di scarso senso dello humor sarebbe scontata. In realtà li trovo un'occasione mancata. Potevano essere uno strumento per sensibilizzare su determinate questioni, come sull'abbandono o sull'uccisione degli animali. Un po' come i Giantmicrobes. Si sarebbe potuto adottare un orso "morto" per l'estrazione della sua bile in Cina. Oppure un cane investito perché un padrone lo aveva abbandonato in autostrada. Certo, le loro storie non sarebbero state più "buffe", ma avrebbero avuto un senso. Così sono solo marketing.
Insomma, i Skelanimals sono solo dei gusci vuoti, con tanta forma e poca sostanza. Molto modaioli, insomma. Ne sentivamo davvero la mancanza?
9 dicembre 2008
L'arte del traforo
Il mio interesse per le attività manuali mi ha portato in passato a cimentarmi con il traforo. Dopo un delfino zoppo e una tigre senza orecchie, sono riuscita a realizzare una splendida farfalla. Ho deciso che sarebbe stata il mio capolavoro e sono passata alla ceramica.
Ultimamente riflessioni decisamente più pratiche mi hanno portata a ripensare al traforo. Mi servirebbe infatti un portaspezie su misura (ho dei vasetti ottogonali che reclamano un alloggio) e così, forte dell'impara l'arte e mettila da parte, mi sono ricordata di saper tagliuzzare il compensato.
Alla ricerca di qualche idea interessante, mi sono imbattuta in questo sito, trovando delle immagini splendide. http://www.finescrollsaw.com/examples-it.htm
Per i genitori che vogliono fare con le proprie mani un puzzle in legno per i figli, ecco un elenco di modelli:
http://www.freewoodpuzzles.com/
3 dicembre 2008
Sky e il risparmio energetico
Mentre gli italiani dibattono sull'iva al 20% di Sky (dimenticandosi perché era stata abbassata, come ricorda l'Espresso con Berlu-Sky), un'altra notizia passata praticamente sotto silenzio mi ha fatto sobbalzare: "Il decreto anti crisi non taglia lo spreco" titolava stamattina DNews. Ohibho! Che succede?
Che il Governo ha deciso di mettere mano, in modo RETROATTIVO, alle detrazioni del 55% per il risparmio energetico. In pratica, quasi tutti quelli come me che quest'anno hanno deciso di cambiare gli infissi mettendone di nuovi a risparmio energetico, contando anche sugli incentivi stabiliti dalla scorsa Finanziaria, se la prenderanno nei denti. Ecco l'articolo del Sole24 Ore, che cito in parte.
Trovo francamente una buffonata, oltre che una beffa crudele per i contribuenti, togliere quanto è stato in precedenza promesso. E trovo indecente che si inviti a consumare indiscrinatamente contro la crisi e non si incentivino parallelamente gli acquisti volti a ridurre i consumi energetici.
Speriamo ci ripensino.
Aggiornamenti sulla vicenda.
Il Governo ha fatto un "errore".
Ecco cosa succederà.
Che il Governo ha deciso di mettere mano, in modo RETROATTIVO, alle detrazioni del 55% per il risparmio energetico. In pratica, quasi tutti quelli come me che quest'anno hanno deciso di cambiare gli infissi mettendone di nuovi a risparmio energetico, contando anche sugli incentivi stabiliti dalla scorsa Finanziaria, se la prenderanno nei denti. Ecco l'articolo del Sole24 Ore, che cito in parte.
Solo un contribuente su nove, fra quelli che quest'anno hanno effettuato ristrutturazioni di immobili per il risparmio energetico sarà certo di poter utilizzare il bonus del 55 per cento. Il nuovo meccanismo varato con il decreto legge anti-crisi impone infatti già per il 2008 sia la prenotazione obbligatoria sia il "blocco" degli stanziamenti statali per l'accesso allo sconto.
Si tratta di somme – quelle indicate nell'articolo 29, comma 7, del Dl 185/08 – che appaiono, però, di gran lunga inferiori rispetto alle attese di quanti, singoli cittadini o imprese, proprio in virtù della finora automatica detraibilità del 55% delle spese hanno già realizzato investimenti (spesso consistenti).
La reazione del mondo imprenditoriale non si è fatta attendere (si veda anche l'altro articolo in questa stessa pagina). «I limiti introdotti sullo sconto del 55% – ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – non ci trovano d'accordo. Se l'obiettivo da perseguire è quello di ridurre i consumi di energia dobbiamo evitare di avere effetti che blocchino questo tipo di investimenti delle imprese e dei privati». Il presidente di Confindustria, che ha parlato a margine di un convegno sull'ambiente organizzato da Assolombarda, ha sottolineato l'errore di «mettere un rubinetto al 55% di detrazione fiscale sugli investimenti di efficienza energetica», e come «la retroattività del provvedimento sia la cosa peggiore che si possa fare». Per questo motivo – ha aggiunto Marcegaglia – Confindustria «ha avuto incontri con esponenti del Governo e si è impegnata in modo chiaro e forte perché ci siano cambiamenti su questa norma».
Trovo francamente una buffonata, oltre che una beffa crudele per i contribuenti, togliere quanto è stato in precedenza promesso. E trovo indecente che si inviti a consumare indiscrinatamente contro la crisi e non si incentivino parallelamente gli acquisti volti a ridurre i consumi energetici.
Speriamo ci ripensino.
CRISI: VELTRONI, GOVERNO RITIRI TAGLIO DETRAZIONI RISPARMIO ENERGIA
(ASCA) - Roma, 3 dic - ''L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che puo' provocare danni devastanti per una serie di motivi''.
Lo afferma il segretario del Pd, Walter Veltroni che chiede il ritiro della disposizione che rappresenta un boomerang, economico e politico, per lo Stato oltre che una punizione per i cittadini piu' diligenti.
''C'e' innanzitutto un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani -spiega Veltroni- che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili.
La retroattivita' della norma per tutto il 2008 produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini''.
''Rendere migliori le abitazioni -fa osservare il segretario del Pd- aiutava tra l'altro anche a ridurre le spese delle famiglie. Tra una casa costruita con criteri avanzati e una di qualita' peggiore passa una differenza di circa 1000 euro all'anno per quanto riguarda le bollette energetiche''.
''Esiste poi il gravissimo problema -aggiunge- legato allo sviluppo e alle prospettive del nostro sistema energetico. In un momento in cui tutto il mondo, con in testa il neo presidente americano Obama, si sta muovendo nella direzione indicata dal protocollo di Kyoto, questa norma fa fare all'Italia un micidiale passo indietro che impedisce al nostro Paese di cogliere il valore di una scelta che puo' mettere insieme la crescita dell'economia con la difesa dell'ambiente. Questa decisione di fatto isola il nostro Paese a livello internazionale e riduce a zero la credibilita' con cui l'Italia si presentera' alla trattativa europea sul clima''.
''In terzo luogo -afferma ancora Veltroni-, c'e' una questione di opportunita' politica.
Il taglio delle detrazioni rischia di incidere profondamente su un comparto come quello dell'edilizia, fondamentale per il sostegno al lavoro e ai consumi. Migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'artigianato e molti produttori di materiali e apparecchiature per l'edilizia si sono attivati per utilizzare il mercato che si stava aprendo. Con questa decisione si mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.
Il provvedimento in questione era stato inoltre studiato come norma anti evasione. La sua sostanziale vanificazione decisa da Berlusconi avra' come principale impatto fiscale una nuova e deleteria spinta al lavoro in nero e quindi dell'evasione''.
''Per tutti questi motivi -conclude Veltroni- il Partito democratico chiede al governo di ritirare subito questo provvedimento sbagliato e deleterio''.
Aggiornamenti sulla vicenda.
Il Governo ha fatto un "errore".
Ecco cosa succederà.
Risparmio energetico con autorizzazione e fino ad esaurimento dei fondi, ma solo a partire dai lavori effettuati nel 2009. Il ministro Tremonti ha infatti chiarito in Parlamento, il 3 dicembre, che la retroattività della norma è stato "un errore" e quindi per il 2008 non ci sarà alcun taglio. Come funzionerà in concreto il meccanismo per il 2009, però, sarà possibile saperlo solo dopo le modifiche al decreto. Ecco comunque un riepilogo di quelli che sono al momento i punti fermi.
2 dicembre 2008
Long distance
Un video particolarmente toccante che ho scoperto su QOOB. Il titolo è "Long distance".
28 novembre 2008
Social network per i belli. L'incubo continua...
Ho l'allergia ai social network. Dopo aver sentito parlare per mesi (che sono sembrati anni) di Myspace e dopo essere stata guardata dall'alto in basso perché ho osato denigrare Facebook, ecco qua pronto un nuovo strumento di assembramento virtuale (e forse l'ennesima miniera d'oro, sempre virtuale). Arriva il social network dedicato ai belli. Mi immagino già le scene in palestra. "Ti sei iscritto a Beautiful People?". "No, cos'è?". "Come sei antico...". E sull'autobus mi toccherà sentir parlare pure di quello. E vabbé.
Un video che riflette il mio pensiero su Facebook:
Ansa, 2008-11-27 10:58 ROMA - Nel panorama dei 'social network' in Italia ne arriva uno solo per i belli. Si chiama "beautiful people.net", è nato in Danimarca nel 2002 e, forte di 120.000 membri in tutto il mondo, ora sbarca nel nostro Paese, "il che è ovvio - spiega Vittorio Sgarbi - visto che questo è il Paese della bellezza".
Il meccanismo è semplice: ci si registra caricando una foto sul sito: saranno poi quelli che sono già iscritti a decidere, votando sulla base dell'immagine e del curriculum, se si può restare o meno nel network, che promuove al suo interno relazioni private e professionali, eventi e viaggi, o se se ne viene espulsi. Dunque, una cooptazione in base al solo criterio della bellezza. Insomma, i brutti non possono entrare.
"Mi sa che Rosy Bindi non la accetterebbero...", dice Vittorio Sgarbi alla presentazione, ribadendo però che "il brutto ha comunque un suo valore: se non altro per affermare e far risaltare il bello". E il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, definisce "estremamente interessante il "sito dei belli, al quale io non posso iscrivermi. Il problema, però, e avere il tempo una volta iscritti di frequentare questi network".
Un video che riflette il mio pensiero su Facebook:
25 novembre 2008
Scritte capovolte e non solo
ǝʇloʌodɐɔ ǝʇʇıɹɔs ǝɹɐɹǝuǝƃ ǝɯoɔ. Per la gioia dei motori di ricerca (di cui me ne frego, visto il carattere "ludico" di questo blog) ho inserito un'apertura insolita. La traduzione "capovolta" del titolo. E non ci ho messo neppure molto tempo a generare la frase. Basta un semplice tool che troverete a questo indirizzo: www.fliptitle.com.
In quella stessa pagina è linkato anche un sito che vi permetterà di sapere l'età di internet. Mentre scrivo siamo a 25 anni, 10 mesi, 4 giorni, 9 ore... (tralascio minuti e secondi che cambierebbero prima che io finisca la frase, rischiando di entrare in un loop di ricorrezioni e aggiornamenti). Il sito è http://ageofinternet.net.
Sono più vecchia di internet. Buona a sapersi...
In quella stessa pagina è linkato anche un sito che vi permetterà di sapere l'età di internet. Mentre scrivo siamo a 25 anni, 10 mesi, 4 giorni, 9 ore... (tralascio minuti e secondi che cambierebbero prima che io finisca la frase, rischiando di entrare in un loop di ricorrezioni e aggiornamenti). Il sito è http://ageofinternet.net.
Sono più vecchia di internet. Buona a sapersi...
19 novembre 2008
Uno di voi ci tradirà. 150.000 volte l'anno
Ancora una volta un'immagine dell'iconografia cristiana viene presa in prestito per una pubblicità progresso. I commensali dell'Ultima cena di Leonardo assumono le sembianze di cani e l'unico a mantenere un volto umano è Giuda. Il messaggio è chiaro. "Uno di voi ci tradirà". 150.000 volte l'anno. A tanto infatti ammontano gli abbandoni degli animali. La campagna, affidata alle promocard, spetta alla Oipa, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali
Agenzia: Remember +, Milano
Creative Director: Fabio Anzani
Copywriter: Massimo Mariottini
Illustratore: Stefano Delli Veneri
Vedendo i commenti in Rete ho scoperto che la campagna ha diviso le opinioni. Prevedibile, visto il simbolismo religioso a cui si ispira. C'è chi la trova di dubbio gusto e chi invece la trova efficace. Francamente apprezzo il tentativo di sperimentare nuove strade e linguaggi per affrontare un tema tristemente noto. E il messaggio è chiaro e - forse perché non proprio immediato - colpisce in tutta la sua forza. Che piaccia o meno, di sicuro spinge alla riflessione. Speriamo che spinga anche qualche padrone a non tradire il suo cane...
18 novembre 2008
"Citizen Kane" il film più bello
Visto il mio ultimo post, non potevo non riprendere quest'Ansa, pubblicata un'ora fa.
Ansa 2008-11-18 15:50
PARIGI - Al primo posto c'é 'Citizen Kane' (Quarto potere) di Orson Welles, il secondo è conteso da 'La morte corre sul fiume', dell' inglese Charles Laughton e 'La regola del gioco' di Jean Renoir, al terzo 'Aurora' di Friedrich Wilhelm Murnau. Primo italiano è 'Il gattopardo' di Luchino Visconti, in 14/a posizione. E' la classifica dei 'Cento film piu' belli del mondò stilata da una settantina di esperti, tra critici, registi, responsabili di cinema, riuniti dalla rivista 'Les cahiers du cinema', pubblicata oggi dal quotidiano Le Figaro.
Altri film di registi italiani in classifica, oltre a 'Il gattopardo' sono: 'L'Avventurà di Michelangeo Antonioni, 'Otto e mezzo', 'Amarcord' e 'La dolce vita' di Federico Fellini, 'Roma citta' apertà di Roberto Rossellini, 'Ladri di biciclette' di Vittorio de Sica, 'C'era una volta l'Americà di Sergio Leone. Di Visconti c'é anche 'Senso'. Tra gli altri, rientrano nella top ten di questa classifica anche 'L'Atalanté di Jean Vigo, 'M - il mostro di Düsseldorf' di Fritz Lang, 'Cantando sotto la pioggia' di Stanley Donen e Gene Kelly, 'Vertigo di Alfred Hitchcock, 'Les enfants du paradis' di Marcel Carné. I 'Cento film piu' belli del mondò saranno proiettati da domani fino al 6 luglio prossimo nella sala parigina del Reflet Medicis.
La classifica è apparsa sul Figaro. Non credo la classifica tenga conto del doppiaggio italiano di "Quarto potere"...
17 novembre 2008
"Quarto potere" e gli scempi dei traduttori
Ieri ho visto la versione rimasterizzata di Citizen Kane, noto in Italia come "Quarto potere". I doppiatori italiani, soprattutto del passato, sono inappuntabili. Tutti all'altezza del compito (divertente Gino Cervi nella sua interpretazione del cinegiornale, grandiosa la doppiatrice dell'insopportabile seconda moglie "cantante" del protagonista, con una voce così squillante che ad alto volume perforava i timpani).
Promossi i doppiatori, molto meno i traduttori.
Ma è un problema diffuso, soprattutto quando si devono rendere giochi di parole.
Partiamo dal titolo. Orson Welles aveva pensato a "Citizen Kane", ovvero "Il cittadino Kane". Il film è incentrato sulla sua vita, sulla vita del famoso e brillante uomo pubblico e, dopo la sua morte, sulla vita del vero Kane, quello fragile, egocentrico, incoerente e dai difficili rapporti interpersonali. In Italia si è optato per "Quarto potere" ma francamente per tutto il film (che ricordo incentrato sulla vita di Kane più che sul suo ruolo di editore e sul suo potere sui mass media) viene spontaneo domandarsi perché non siano rimasti fedeli al titolo originale. Che aspettative genera un titolo del genere? Di sicuro non ci si aspetta di vedere un'opera incentrata sulla vita (pubblica e privata) di un uomo, ma piuttosto un'analisi del potere della stampa. E vabbé...
Ma non è l'unica traduzione forzata che mi ha fatto storcere il naso. E da qui in poi attenzione agli SPOILER!
Una delle intuizioni più interessanti del film è di aver ripercorso la vita di Kane come se si trattasse di un giallo da risolvere. Prima di morire, il magnate ormai solo e sconfitto, aveva lasciato cadere una palla di neve e pronunciato la parola "Rosabella". Per tutto il film un giornalista improvvisatosi investigatore domanda alle persone che lo hanno conosciuto in vita se conoscessero Rosabella. Si dava per scontato fosse una donna. Eccerto, con un nome simile o si cerca la "femme" o un personaggio di Topolinia. Il giornalista (che non andava di sua sponte ma spedito quasi a calci dal capo che voleva uno scoop) alla fine non scopre nulla. Conclude dicendo che quel nome forse non era importante e che non poteva essere la chiave per interpretare la vita di Kane. E qui il pubblico sobbalza sulla sedia: "se lo dice con quel tono e quella musica di sottofondo, è ovviamente una cosa importantissima!". A quel punto la telecamera lo abbandona, si sposta nelle stanze piene di oggetti preziosisissimi finiti all'asta (Kane non aveva eredi, il figlio era morto in un incidente con la prima ex moglie) e passa alla stanza della "cianfrusaglie", dove gli oggetti meno preziosi finiscono nel camino. Zoom della telecamera ed ecco riapparire lo slittino della sfortunata infanzia di Kane(interrotta a 6 anni quando la madre per dargli un futuro migliore lo affidò a una banca). La telecamera indugia sulla scritta "Rosebud" impressa sullo slittino, ormai divorato dalle fiamme. La voce del protagonista accompagna la scena con un "Rosabella".
Ecco quindi svelata la chiave per interpretare tutta la sua vita. E uno spettatore italiano si domanda "E quindi? Qual è la spiegazione? Gli mancava la sua infanzia, gli mancavano le sue origini, gli mancava la madre...?". Tra l'altro in una delle prime scene di vita con i banchieri, Kane riceve da loro un nuovo slittino. Si presume che la sua infanzia non fosse del tutto interrotta. In effetti manca un dettaglio. "Rosebud" in inglese significa "bocciolo di rosa" (e non "rosabella"), ma è anche usato per indicare una persona incompleta, irrealizzata. A quel punto assume un valore diverso anche lo scontro fisico tra il piccolo Kane e il banchiere che doveva condurlo lontano dalla famiglia: per difendere la sua infanzia aveva usato lo slittino come arma. Il doppiaggio italiano non gli ha reso onore. Nella versione estesa che io ho visto, poi, per l'impossibilità di ridoppiare per intero il film, le parti inedite in inglese si alternavano a quelle in italiano. Un effetto abbastanza fastidioso per chi capisce i dialoghi originali, insopportabile per chi non mastica l'inglese.
Da Wikipedia un'interpretazione alternativa:
Per i giornalisti e gli appassionati di comunicazione, ci sono alcune chicche
Altre frasi celebri le trovate qui. Qui invece c'è una bella analisi filmica.
Promossi i doppiatori, molto meno i traduttori.
Ma è un problema diffuso, soprattutto quando si devono rendere giochi di parole.
Partiamo dal titolo. Orson Welles aveva pensato a "Citizen Kane", ovvero "Il cittadino Kane". Il film è incentrato sulla sua vita, sulla vita del famoso e brillante uomo pubblico e, dopo la sua morte, sulla vita del vero Kane, quello fragile, egocentrico, incoerente e dai difficili rapporti interpersonali. In Italia si è optato per "Quarto potere" ma francamente per tutto il film (che ricordo incentrato sulla vita di Kane più che sul suo ruolo di editore e sul suo potere sui mass media) viene spontaneo domandarsi perché non siano rimasti fedeli al titolo originale. Che aspettative genera un titolo del genere? Di sicuro non ci si aspetta di vedere un'opera incentrata sulla vita (pubblica e privata) di un uomo, ma piuttosto un'analisi del potere della stampa. E vabbé...
Ma non è l'unica traduzione forzata che mi ha fatto storcere il naso. E da qui in poi attenzione agli SPOILER!
Una delle intuizioni più interessanti del film è di aver ripercorso la vita di Kane come se si trattasse di un giallo da risolvere. Prima di morire, il magnate ormai solo e sconfitto, aveva lasciato cadere una palla di neve e pronunciato la parola "Rosabella". Per tutto il film un giornalista improvvisatosi investigatore domanda alle persone che lo hanno conosciuto in vita se conoscessero Rosabella. Si dava per scontato fosse una donna. Eccerto, con un nome simile o si cerca la "femme" o un personaggio di Topolinia. Il giornalista (che non andava di sua sponte ma spedito quasi a calci dal capo che voleva uno scoop) alla fine non scopre nulla. Conclude dicendo che quel nome forse non era importante e che non poteva essere la chiave per interpretare la vita di Kane. E qui il pubblico sobbalza sulla sedia: "se lo dice con quel tono e quella musica di sottofondo, è ovviamente una cosa importantissima!". A quel punto la telecamera lo abbandona, si sposta nelle stanze piene di oggetti preziosisissimi finiti all'asta (Kane non aveva eredi, il figlio era morto in un incidente con la prima ex moglie) e passa alla stanza della "cianfrusaglie", dove gli oggetti meno preziosi finiscono nel camino. Zoom della telecamera ed ecco riapparire lo slittino della sfortunata infanzia di Kane(interrotta a 6 anni quando la madre per dargli un futuro migliore lo affidò a una banca). La telecamera indugia sulla scritta "Rosebud" impressa sullo slittino, ormai divorato dalle fiamme. La voce del protagonista accompagna la scena con un "Rosabella".
Ecco quindi svelata la chiave per interpretare tutta la sua vita. E uno spettatore italiano si domanda "E quindi? Qual è la spiegazione? Gli mancava la sua infanzia, gli mancavano le sue origini, gli mancava la madre...?". Tra l'altro in una delle prime scene di vita con i banchieri, Kane riceve da loro un nuovo slittino. Si presume che la sua infanzia non fosse del tutto interrotta. In effetti manca un dettaglio. "Rosebud" in inglese significa "bocciolo di rosa" (e non "rosabella"), ma è anche usato per indicare una persona incompleta, irrealizzata. A quel punto assume un valore diverso anche lo scontro fisico tra il piccolo Kane e il banchiere che doveva condurlo lontano dalla famiglia: per difendere la sua infanzia aveva usato lo slittino come arma. Il doppiaggio italiano non gli ha reso onore. Nella versione estesa che io ho visto, poi, per l'impossibilità di ridoppiare per intero il film, le parti inedite in inglese si alternavano a quelle in italiano. Un effetto abbastanza fastidioso per chi capisce i dialoghi originali, insopportabile per chi non mastica l'inglese.
Da Wikipedia un'interpretazione alternativa:
Numerosi critici (cfr. Bertetto) hanno ipotizzato che, dietro la vicenda dell'uomo-Kane, ci sia una intenzione metaforizzante: il magnate che ha iniziato la sua fortuna grazie all'oro di una miniera per poi franare nell'impossibilità di amare a seguito della sua caduta nelle spire degli interessi economici rappresenterebbe l'America e la sua "caduta" dalla condizione di grazia di "giovane nazione". Significativo, al riguardo, sarebbe il parallelismo tra la vecchia slitta (Rosabella) e la corrispettiva slitta nuova ricevuta da Kane dopo l'affidamento al tutore.
Per i giornalisti e gli appassionati di comunicazione, ci sono alcune chicche
L’editore Orson Welles e il caporedattore Erskie Sanford
Dunque signor Carter, c'è un titolo di tre colonne in prima pagina del Chronicle. Perché l'Inquirer non ha un titolo su tre colonne?
La notizia non era importante.
Signor Carter, se il titolo è grande, la notizia diventa subito importante.
Altre frasi celebri le trovate qui. Qui invece c'è una bella analisi filmica.
14 novembre 2008
Donna crocifissa... non scherziamo!
Lo stupro non è un problema. Non fa notizia. Il nuovo manifesto di Telefono Donna non indigna per quella verità sconvolgente che urla al mondo (ovvero che solo il 4% delle donne denunciano il violentatore) ma per la forma. Per chi ancora non lo sapesse, il crocifisso non si tocca. Mai. Neppure per una campagna sociale, neppure se il legame col martirio non è neppure poi così gratuito. In caso contrario è scandalo, si incappa nella censura, perché si è offeso un simbolo della cultura cristiana. Riassumendo: se esponi una donna anoressica nuda per una marca di abbigliamento non è grave (anzi, ottieni anche il patrocinio del Ministero della Sanità), se attribuisci a due bambini nudi comportamenti sessuali sei un grande comunicatore, se fai assumere a una donna una posizione crocifissa ti arrivano badilate di polemiche.
Ecco il manifesto dell'infamia.
Nella stessa giornata in cui la Chiesa e alcuni parlamentari danno degli assassini ai giudici che hanno garantito il diritto alla libertà e alla vita (intesa in senso pieno) di Eluana, mi domando se non ci sia qualcosa di strano in tutto questo...
Ecco il manifesto dell'infamia.
Nella stessa giornata in cui la Chiesa e alcuni parlamentari danno degli assassini ai giudici che hanno garantito il diritto alla libertà e alla vita (intesa in senso pieno) di Eluana, mi domando se non ci sia qualcosa di strano in tutto questo...
Ansa, 2008-11-13 21:45
MILANO - Una donna nuda stesa su un materasso bianco nella posa della crocifissione. Per la giornata mondiale contro la violenza sessuale, il Telefono Donna ha scelto un'immagine shock che a Milano, pero', rischia di restare nei magazzini invece di finire sui pannelli di affissione. L'assessore all'Arredo Urbano del Comune, Maurizio Cadeo, ha infatti annunciato che cerchera' in tutti i modi di impedire che il manifesto di Telefono Donna finisca sulle strade.
''Faro' tutto quanto e' in mio potere - ha affermato - per evitare l'affissione del manifesto, di cui contesto il messaggio, che lede il sentimento religioso dei cittadini''. La donna raffigurata nel manifesto, che dovrebbe finire su 500 spazi di pubblica affissione del Comune, ricorda inequivocabilmente il Cristo in croce e sopra il drappo che le copre le parti intime campeggia la scritta: ''Chi paga per i peccati dell'uomo?''. ''Chiediamo all'associazione di ritirare il manifesto - ha attaccato Carlo Fidanza, capogruppo di An a Palazzo Marino - perche' una giornata cosi' importante non deve essere svilita da una provocazione del genere''. Ma lo spettro della censura ha subito agitato la classe politica milanese.
''Roba da medioevo - ha ribattuto Pierfrancesco Majorino (Pd) - se dovessimo applicare il metodo Cadeo in tv, dovremmo oscurare il 70% delle trasmissioni di Rai e Mediaset''. La nuova polemica riporta il clima politico al settembre dell'anno scorso, quando, durante la settimana della moda, un marchio di abbigliamento affisse per Milano numerosi poster, firmati da Oliviero Toscani, che raffiguravano il corpo nudo di una ragazza, martoriata dall'anoressia. Allora fu il sindaco Letizia Moratti in persona a tuonare perche' il manifesto fosse rimosso. ''Chi censura e' sempre un mentecatto - ha rievocato le polemiche di oggi e di allora, Oliviero Toscani - e se gia' oggi c'e' qualcuno che ride di lui, domani tutti lo derideranno, perche' la censura e' sempre passata per imbecille nella storia''.
Se c'e' qualcuno che invece preferirebbe stare lontana dalle polemiche e' Stefania Bartoccetti, presidente dell'associazione Telefono Donna, che dopo un primo via libera degli uffici comunali, aveva gia' fatto stampare i manifesti con la donna in croce. ''Da cattolica - ha affermato - non ci vedo nulla di offensivo ne' di blasfemo. Abbiamo scelto un'immagine forte per spingere le vittime delle violenze a uscire dal silenzio''. Resta ora da capire quale messaggio scegliera' il Comune per la giornata mondiale contro la violenza, visto che l'assessore Cadeo e la responsabile dei Servizi Sociali Mariolina Moioli hanno deciso di realizzare un nuovo manifesto per occupare gli spazi di affissione pubblica a Milano il 25 novembre. ''Sull'odioso problema della violenza sulle donne - ha spiegato Cadeo - non dobbiamo abbassare la guardia e l'amministrazione si impegnera' in prima persona, anche sul fronte della sensibilizzazione, con un suo manifesto''.
11 novembre 2008
Un anno con Greenpeace
Potrei scrivere un intero post tessendo le lodi del nuovo calendario di Greenpeace "Standing up of the Earth" per il 2009. Belle foto, ambienti da sogno, animali per cui vale la pena di lottare. Potrei anche lodare l'iniziativa (è stampato su carta riciclata sbiancata senza cloro) e invitare ad acquistarlo. Ma mi sembrerebbe di contaminare un'iniziativa in cui credo con una pubblicità smaccata (per la quale non me ne viene neppure in tasca niente, salvo la soddisfazione di aver aiutato l'associazione).
Mi limiterò a inserire l'immagine che più mi ha colpita.
Una famiglia di orsi, serena nonostante lo scioglimento dei ghiacci. In effetti le foto del calendario sono splendide, soprattutto perché rappresentano il pianeta vivo, non quello in agonia. Come a dire "ecco cosa possiamo ancora salvare". Meglio iniziare l'anno con immagini di speranza.
Per vedere i 12 scatti del calendario (più la copertina) e scoprire l'intera inziativa, ecco il link alla pagina di greenpeace: calendario-2009
Mi limiterò a inserire l'immagine che più mi ha colpita.
Una famiglia di orsi, serena nonostante lo scioglimento dei ghiacci. In effetti le foto del calendario sono splendide, soprattutto perché rappresentano il pianeta vivo, non quello in agonia. Come a dire "ecco cosa possiamo ancora salvare". Meglio iniziare l'anno con immagini di speranza.
Per vedere i 12 scatti del calendario (più la copertina) e scoprire l'intera inziativa, ecco il link alla pagina di greenpeace: calendario-2009
10 novembre 2008
Come una rosa blu...
A breve gli innamorati potrebbero regalarsi una rosa blu. Complice la manipolazione genetica, il fiore "utopia" per eccellenza sarà a breve realtà. Ma ne vale davvero la pena? Non c'erano abbastanza fiori splendidi? Dovevamo per forza metterci lo zampino?
A lungo la rosa blu è stata considerata il simbolo di qualcosa di unico e diverso, e proprio per questo prezioso. A me questa notizia non molto poetica ha fatto venire in mente una poesia di Gerda Klein, che conosco da quando ero piccola. Dopo che la rosa blu sarà messa in commercio e diventerà la nuova moda di turno, non avrà più lo stesso sapore.
Ansa, 2008-11-09 16:10
ROMA - Diventa possibile ottenere fiori geneticamente modificati in modo da avere i petali blu ed è già scattata la corsa per brevettare la prima pianta di rose di questo colore. E' stata clonata infatti la proteina che colora i fiori.
Era nota da tempo, ma solo adesso un gruppo dell'università olandese Vrije di Amasterdam, coordinato dall'italiana Francesca Quattrocchio, è riuscito a localizzare il gene che produce questa proteina nell'epidermide dei petali. La ricerca, pubblicata nell'ultimo numero della rivista Nature Cell Biology e condotta in collaborazione con le università italiane di Lecce e Perugia, dimostra che è possibile manipolare il gene che produce la proteina chiamata PH5: applicata sulle petunie, la manipolazione del gene ha modificato il colore dei petali da rossastro a blu. "La cosa importante - spiega Quattrocchio - è controllare il livello di acidità nei vacuoli".
Come accade in una cartina di tornasole, se l'ambiente nei vacuoli è acido, i petali sono rosa o rossi; se invece il livello di acidità è basso i petali diventano blu. La proteina che permette di controllare questo meccanismo si chiama PH5 e funziona come una pompa, producendo un ambiente acido nei vacuoli. Mutare il gene che la produce significa poter ridurre, oppure aumentare, il livello di acidità. Se quindi il funzionamento della PH5 viene spinto al massimo, si otterranno fiori di un rosso acceso; se invece viene rallentato, il rosso di spegne per lasciare emergere il blu.
La ricercatrice che ha scoperto come manipolare geneticamente i fiori per farli diventare blu, Francesca Quattrocchio, ha lasciato l'Italia da circa venti anni per lavorare in Olanda. La nostalgia del suo Paese c'é, "ma so che non tornerò prima della pensione".
"Intanto - prosegue - non ho mai smesso di avere collaborazioni con l'Italia, come nel caso della ricerca pubblicata oggi". Ma certamente considera improponibile tornare a lavorare in Italia in un momento come questo, "quando i tagli ai fondi delle università rischiano di compromettere seriamente l'attività di ricerca. E' una situazione drammatica, che sto seguendo con il cuore in gola".
A lungo la rosa blu è stata considerata il simbolo di qualcosa di unico e diverso, e proprio per questo prezioso. A me questa notizia non molto poetica ha fatto venire in mente una poesia di Gerda Klein, che conosco da quando ero piccola. Dopo che la rosa blu sarà messa in commercio e diventerà la nuova moda di turno, non avrà più lo stesso sapore.
La rosa blu
Jenny è una bambina...
Un’adorabile bambina.
I suoi occhi sono color nocciola,
i capelli un po’ più scuri.
Se i capelli
le cadono sugli occhi,
li scosta.
Ma la mano
non va dritta alla fronte.
Prima
Si curva come un fiore
al primo schiudersi
dei petali.
Poi
scosta
i capelli dagli occhi.
Jenny è diversa.
Per me Jenny è come una rosa blu.
Una rosa blu?
Avete mai visto una rosa blu?
Ci sono rose bianche
e rose rosa
e rose gialle
e un’infinità di rosse rosse.
Ma blu?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blu.
Una Rosa Blu
La gente verrebbe da lontano per
vederla.
Sarebbe rara,
diversa, bella.
Anche Jenny è diversa.
Ecco perché, in qualche modo,
è come una rosa blu.
È come se Jenny
Vivesse dietro uno schermo
uno schermo
che non riusciamo a vedere.
Forse ha colori magnifici.
Forse quei colori
a volte distraggono Jenny
dal prestare attenzione
a quel che diciamo:
o forse ascolta una musica
che noi non possiamo sentire.
Jenny è come un uccellino
Un uccellino dalle ali molto corte,
mi capita di pensare.
Per un uccellino così, volare è difficile:
ci vuole più forza, più fatica, più tempo.
Per un uccellino con le ali normali
volare è una cosa scontata.
Ma un uccellino con le ali corte
deve impegnarsi molto per imparare.
Deve essere più bravo degli altri.
È per questo che dobbiamo capire
Che conquista è per Jenny imparare.
Non importa cosa.
Jenny è come una rosa blu,
delicata e bellissima.
Ma le rose blu sono così rare
che ne sappiamo poco, troppo poco.
Sappiamo solo che hanno bisogno
di essere curate di più.
Di essere amate di più.
9 novembre 2008
La ballata della moda
Questa sera a Crozza Italia hanno presentato un pezzo non molto conosciuto di Luigi Tenco.
Il testo:
Decisamente ci aveva visto lontano...
Il testo:
Era l'autunno e il cameriere Antonio
servendo a un tavolo di grandi industriali
sentì decidere che per l'estate prossima
sarebbe andata di moda l'acqua blu.
Lo dicevano che bastava fare una campagna di pubblicità
mettere in ogni bar un po' di bottigliette ed il successo non poteva mancare.
Antonio fra se' rideva Ah AH AHAHAH
diceva ME NE INFISCHIO DELLA MODA
IO BEVO SOLO QUELLO CHE MI VA
Venne l'inverno e Antonio vide al cinema
cortometraggi con bottiglie d'acqua blu
fotografie sui muri e sui giornali
di belle donne che invitavano a provarla
In primavera già qualcuno la beveva e pure lui un giorno
a casa di un amico
dovette berla perchè quello imbarazzato gli disse:
"Scusa ma non m'è rimasto altro".
Antonio però rideva Ah Ah AH AHAHAH
DICEVA ME NE INFISCHIO DELLA MODA
MA IN MANCANZA D'ALTRO BEVO QUEL CHE C'E'
Venne l'estate ed in villeggiatura
Antonio aveva sete non sapeva cosa bere
in ogni bar dove chiedeva un dissetante
manco a farlo a posta gli servivano acqua blu.
Le prime volte lui si era opposto ma poi pensò:
"Ma chi me lo fa fare!" e da quel giorno a poco a poco si abituò
un mese dopo non beveva altro.
Antonio però rideva AhAhAh, AHAHAHA
diceva ME NE INFISCHIO DELLA MODA,
MA BEVO QUESTA BIBITA PERCHE' MI VA.
Ora è autunno e Antonio è all'ospedale
intossicato perchè beveva troppo
e per servire quel tavolo importante
si è fatto sostituire dall'amico Pasquale.
Stan decidendo per la prossima moda un pantalone a strisce gialle e nere
basterà fare una gran pubblicità,farlo indossare a qualche grande attore
Pasquale fra se' sorride AHAHAHAHAHAH
e dice ME NE INFISCHIO DELLA MODA
IO PORTO SOLO QUELLO CHE MI VA
Ma io vedo già Pasquale AHAHAHAHAH
Chissà come starà male con i pantaloni a strisce gialle e nere!
Decisamente ci aveva visto lontano...
7 novembre 2008
Obama, bello ma soprattutto "abbronzato"
La premessa è nota. Il premier Silvio Berlusconi ha dichiarato che Obama - il nuovo presidente degli Stati Uniti, mica il primo pirla di passaggio - "è giovane, bello e anche abbronzato". Dare dell'abbronzato a un uomo di colore è sembrata una presa per i fondelli in piena regola. Ed è scoppiata la polemica.
Corrado Giustiniani, sul suo blog su La Stampa, ci è andato giù moderatamente pesante:
La Repubblica, in modo velato, segnala che abbiamo fatto una figuraccia mondiale.
E Berlusconi, come ha reagito? Si è cosparso il capo di cenere? Non proprio... Mentre i suoi alleati accusano la sinistra di essere tetra e di non capire le battute (ma in quello sono in buona compagnia, quella degli esseri pensanti del Paese), lui replica (fonte Ansa):
Per Rainews24 le cose stanno diversamente.
E all'estero, che figura ci abbiamo fatto? La Reuters India, ad esempio, ha commentato lapidaria che
Basta farsi un giro sulla stampa e sulle agenzie internazionali per capire che quel "tanned" è stato letto non come una carineria, ma come l'ennesima gaffe del premier italiano. E in molti hanno colto l'occasione di dedicargli un intero pezzo e ripercorrere, almeno in parte, la sua ricca carriera di figuracce. In effetti la sua battuta non è stata capita da parecchia gente, in Italia e all'estero. Ma si sa che gli imbecilli sono sempre in maggioranza...
Corrado Giustiniani, sul suo blog su La Stampa, ci è andato giù moderatamente pesante:
In quante lingue è rimbalzata ieri in ogni angolo del mondo la gaffe di Silvio Berlusconi: “tanned”, “bronzé”, gebraunt", “bronceado”...Non c'è giornale, non c'è sito Internet, non c'è televisione che non abbia ripreso l'uscita infelice del nostro Presidente del Consiglio. Ci rimarranno impresse a lungo quelle immagini televisive, con Silvio che allarga gioiosamente le braccia già pregustando la battuta che sta per fare: Obama «è giovane, bello e anche abbronzato» e poi ci ride su, compiaciuto, volgendo la testa intorno in cerca di consensi. Fosse stata una frase sussurrata su un palco italiano, davanti al taccuino dei giornalisti, avrebbe potuto dire di essere stato frainteso. E, per il buon nome del paese, qualche collega avrebbe magari accettato di sobbarcarsi tacitamente una colpa che non aveva. Ma qui c'è un evento internazionale, il presidente russo Medvedev che ascolta, l'interprete che traduce, l'audio tv che giunge forte e chiaro.
L'uso del termine “abbronzato” al posto di nero, spiega il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli, è la spia «di un razzismo subdolo e insinuante». Penso che sia ancora peggiore di “negro”, perché contiene una sua carica ironico-derisoria, dal momento che da quell'abbronzatura non si torna indietro. Averlo usato per dare il benvenuto al presidente degli Stati Uniti ci lascia semplicemente senza parole. Immaginiamo l'imbarazzo fra gli animatori di quel Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali (Unar) che ha sede proprio presso la Presidenza del Consiglio e che, per sua missione, da anni promuove campagne contro il razzismo
La Repubblica, in modo velato, segnala che abbiamo fatto una figuraccia mondiale.
Il suo viso impazza sulle home page dei siti di mezzo mondo. Le sue parole su Obama, "bello e abbronzato", fanno il giro del pianeta. Ma non è una gaffe, giura il presidente del Consiglio da Mosca. Anzi, è tutto il contrario. "Ad Obama io ho fatto un gran complimento".
E allora perche nulla o quasi compare - 15 ore dopo - sulla home page del Popolo delle Libertà?
La domanda sorge spontanea dopo il nuovo rilancio del premier, che dalla Russia definisce "imbecilli" quelli che lo hanno criticato o semplicemente messo in evidenza le sue parole. Così come sorge spontaneo cliccare sul sito web del partitone berlusconiano credendo di trovare, in bella mostra, la "carineria assoluta" del Cavaliere.
E invece poco o niente. Grande titolo sulla fine dell'"assalto alla diligenza" per la Finanziaria, e sottopancia vari tra Gelmini e petizioni di Libero anti-occupazioni nelle scuole. Dell'intero viaggio in Russia, "abbronzatura" alla Casa Bianca compresa, c'è traccia solo in un trafiletto, occupato da Giorgio Stracquadanio, "sicuro che Obama non si è affatto offeso". Insomma, la faccenda è semioscurata. C'è solo il commento, non la notizia. E poco importa se su internet nessuno, o quasi, in Italia e nel mondo, la nasconde.
Questione di tempi? Forse. Ma allora come mai le parole sulla legge Finanziaria, pronunciate dopo quelle sul colore della pelle del nuovo presidente americano, campeggiano su quella home page con tanto di foto formato maxi?
Forse il Cavaliere, tanto attento alla disinformatia nazionale, al ritorno in Italia darà una tiratina d'orecchi ai responsabili del sito del Pdl: "Ma come, io faccio una carineria, un gran complimento al presidente Usa e voi nemmeno un titolo?". O forse no. Forse lascerà correre tanta negligenza. E comincierà a guardarsi, anche in casa propria, dal regime imperante e tetro della sinistra.
E Berlusconi, come ha reagito? Si è cosparso il capo di cenere? Non proprio... Mentre i suoi alleati accusano la sinistra di essere tetra e di non capire le battute (ma in quello sono in buona compagnia, quella degli esseri pensanti del Paese), lui replica (fonte Ansa):
"Li conoscevamo gia' ma non pensavamo fossero cosi' tanto imbecilli". Cosi' il premier Slvio Berlusconi, lasciando lasciando Mosca, diretto a Bruxelles per il Consiglio europeo straordinario, ha risposto ai cronisti italiani che gli chiedevano il suo stato d'animo dopo la lettura dei giornali e le tante critiche piovutegli addosso per le sue parole su Barack Obama.
Di fronte alle critiche, ieri Berlusconi ha contrattaccato assegnando la "laurea del coglione" a chi, come il Pd, ha sparato a zero su quel suo "abbronzato" rivolto al presidente eletto degli Stati Uniti d'America.
Per Rainews24 le cose stanno diversamente.
Dire che il vincitore delle ultime elezioni statunitensi Barack Obama è "abbronzato" è, "un gran complimento", una assoluta "carineria"... Il presidente del Consiglio nega con forza la gaffe. E aggiunge: "Se hanno anche il torto di non avere sense of humour peggio per loro".
E all'estero, che figura ci abbiamo fatto? La Reuters India, ad esempio, ha commentato lapidaria che
Berlusconi, who himself sports a year-round tan, is famed in diplomatic circles for making sometimes inappropriate quips.
Basta farsi un giro sulla stampa e sulle agenzie internazionali per capire che quel "tanned" è stato letto non come una carineria, ma come l'ennesima gaffe del premier italiano. E in molti hanno colto l'occasione di dedicargli un intero pezzo e ripercorrere, almeno in parte, la sua ricca carriera di figuracce. In effetti la sua battuta non è stata capita da parecchia gente, in Italia e all'estero. Ma si sa che gli imbecilli sono sempre in maggioranza...
6 novembre 2008
Dance of birds
Da piccola mi affascinavano le danze dei moscerini. All'arrivo del tramonto loro si riunivano in forme pulsanti. Delle vere e proprie nuvole in frenetico movimento. Qualche mese fa, di ritorno dall'ufficio, ho alzato gli occhi al cielo. Quelle stesse nuvole, ma di dimensioni maggiori, stavano attraversando i palazzi di Milano. Sono rimasta a fissarli finché non me li sono lasciata alle spalle. E lo stesso ho fatto anche nelle sere successive. Per mesi. Ero in moto (ovviamente passeggero) e mi forzavo di lasciarli perdere per timore, alla prima frenata improvvisa, di tornare a casa con un colpo di frusta da manuale. E invece non riuscivo a lasciarli perdere.
Ormai le giornate si sono accorciate e mio malgrado devo rientrare a casa coi mezzi pubblici. Non so se gli uccelli stiano ancora sfrecciando attorno al Pirellone (sarei curiosa di ammirarli da quelle finestre), ma quelle immagini mi mancano parecchio. Non avendo modo di registrarle dal vivo, le ho cercate in Rete.
Meglio di niente. Anche perché ho scoperto che la mia passione è condivisa da parecchia gente... Tutti fanatici delle danze dei moscerini?
Ecco quello che mi rallegrava al ritorno dall'ufficio:
Da Roma arrivano molti più video di uccelli in volo sulla città. Forse l'anima romantica dei milanesi non è così marcata come nella Capitale, forse non hanno tempo di alzare gli occhi al cielo oppure nessuno si è preoccupato di caricarli su Youtube. Però in questo caso Roma batte Milano 40 a 1.
Splendide riprese di storni in volo
Un filmato impressionante con milioni di uccelli in volo (peccato per la pessima risoluzione)
Ormai le giornate si sono accorciate e mio malgrado devo rientrare a casa coi mezzi pubblici. Non so se gli uccelli stiano ancora sfrecciando attorno al Pirellone (sarei curiosa di ammirarli da quelle finestre), ma quelle immagini mi mancano parecchio. Non avendo modo di registrarle dal vivo, le ho cercate in Rete.
Meglio di niente. Anche perché ho scoperto che la mia passione è condivisa da parecchia gente... Tutti fanatici delle danze dei moscerini?
Ecco quello che mi rallegrava al ritorno dall'ufficio:
Da Roma arrivano molti più video di uccelli in volo sulla città. Forse l'anima romantica dei milanesi non è così marcata come nella Capitale, forse non hanno tempo di alzare gli occhi al cielo oppure nessuno si è preoccupato di caricarli su Youtube. Però in questo caso Roma batte Milano 40 a 1.
Splendide riprese di storni in volo
Un filmato impressionante con milioni di uccelli in volo (peccato per la pessima risoluzione)
5 novembre 2008
Dell'Utri pensiero
Oggi non si parla di altro che della vittoria di Obama. Un nero alla Casa Bianca in effetti si era visto solo nei film di fantascienza, accompagnato ad aggressioni aliene e calamità di ogni tipo. Sperando che la sua presidenza non sia costellata da colpi di sfiga globali, non posso che congratularmi con lui. In realtà mi sarei congratulata quasi con chiunque, visto che Mc Cain e la terribile Palin mi facevano tremare per il futuro ambientale mondiale (ma vogliamo dare il potere a una tizia che sostiene la caccia a orsi e lupi DALL'AEREO? manco sporcandosi gli stivali a cercare le prede, il massimo della sportività!).
Mentre il mondo è con gli occhi puntati sugli Stati Uniti, io li metto nel cortile di casa. In fin dei conti, anche se là c'è aria di cambiamento, a Milano - complice l'umidità - si respira una certa aria di stagnazione. Ma forse è l'economia in crisi...
L'Ansa mi ha regalato un rotolone di Dell'Utri pensiero. Non mi sorprendo neppure più quando sento definire pubblicamente Mangano un eroe. E neppure quando qualcuno dice che la P2 è stata strumentalizzata (al punto che Licio Gelli si è guadagnato un programma su Odeon Tv). Penso sia sacrosanto cambiare gli anchorman del Tg3 perché non sono abbastanza gradevoli. Propongo di mettere due veline, magari straniere. Se sono sufficientemente svestite, nessuno si accorgerà che non parlano una parola d'italiano.
Basta davvero con l'antifascismo, che è obsoleto e detto tra noi ha anche un po' rotto i ***. Parliamo invece di pericolo comunista - quando i veri comunisti sono ormai morti di vecchiaia, di depressione o espatriati - e ricordiamoci che l'anti-mafia non rende, puzza di politica al punto da prendere di mira innocenti giusto per "farli fuori". Guarda il caso Dell'Utri.
Bevetevi il suo intervento in un sorso.
Mentre il mondo è con gli occhi puntati sugli Stati Uniti, io li metto nel cortile di casa. In fin dei conti, anche se là c'è aria di cambiamento, a Milano - complice l'umidità - si respira una certa aria di stagnazione. Ma forse è l'economia in crisi...
L'Ansa mi ha regalato un rotolone di Dell'Utri pensiero. Non mi sorprendo neppure più quando sento definire pubblicamente Mangano un eroe. E neppure quando qualcuno dice che la P2 è stata strumentalizzata (al punto che Licio Gelli si è guadagnato un programma su Odeon Tv). Penso sia sacrosanto cambiare gli anchorman del Tg3 perché non sono abbastanza gradevoli. Propongo di mettere due veline, magari straniere. Se sono sufficientemente svestite, nessuno si accorgerà che non parlano una parola d'italiano.
Basta davvero con l'antifascismo, che è obsoleto e detto tra noi ha anche un po' rotto i ***. Parliamo invece di pericolo comunista - quando i veri comunisti sono ormai morti di vecchiaia, di depressione o espatriati - e ricordiamoci che l'anti-mafia non rende, puzza di politica al punto da prendere di mira innocenti giusto per "farli fuori". Guarda il caso Dell'Utri.
Bevetevi il suo intervento in un sorso.
ROMA - Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri ribadisce, come aveva già fatto qualche mese fa, che lo stalliere di Arcore, Mangano, pluricondannato e accusato di reati di mafia, era "un eroe". E lo fa conversando con Klaus Davi a 'KlausCondicio' la trasmissione politica su 'YouTube'. "Tra le tante persone assunte ad Arcore - spiega Dell'Utri - c'era anche Mangano, che io conoscevo e sapevo bravo nella conduzione degli animali, perché lì c'erano soprattutto cani e cavalli. Mangano fu scelto per stare ad Arcore come stalliere e si comportò benissimo".
"Mangano, malato com'era -prosegue - sarebbe potuto uscire dal carcere e andare a casa, se avesse detto solo una parola contro di me o contro il presidente Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo. Un conto è dire così, un conto dire che è un eroe in senso assoluto". Il senatore, inoltre, respinge le voci di una presunta raccomandazione di Mangano da parte sua. "A parte il fatto che parliamo del 1974 - osserva - cercavamo semplicemente del personale adatto per la tenuta della casa di Arcore con i suoi 100 ettari di terreno".
ANTIMAFIA? RAPPORTO COSTI-BENEFICI SPROPORZIONATO
"L'Antimafia non è finita. C'é e ci sarà finché esiste la mafia ed è un bene. Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia 'fanno politica'". Dell'Utri replica a Gian Carlo Caselli che aveva sostenuto l'impossibilità per i giudici di processare i politici collusi con la mafia. "E' giusto - aggiunge - che l'Antimafia faccia il suo lavoro e si impegni. Certamente tra le tante richieste e accuse che ha lanciato, alcune sono finite nel nulla. Ad esempio, io ero certo dell'innocenza di Calogero Mannino. Antimafia sì, insomma, ma evitando di fare politica. Questo per me è un must. In un Paese civile deve essere così. Purtroppo spesso non lo è stato. Non solo l'Antimafia, quanto piuttosto i procuratori di Palermo hanno usato molto e a sproposito lo strumento dell'aggressione politica. Io me ne sento in assoluto una vittima". "Non ci sarebbe stata l'accusa nei miei confronti - conclude - se non ci fosse stata la grande affermazione di Forza Italia in Sicilia nel 1994".
ANTIFASCISMO? E' OBSOLETO
L'antifascismo è "un concetto obsoleto. Ogni qual volta si tocca questo tasto - aggiunge Dell'Utri - succede un'insurrezione poiché questa situazione non è mai stata chiarita del tutto e la verità non è mai venuta a galla. Credo che ci sia ancora da lavorare da parte di tutti". "C'é anche da dire che il concetto di antifascismo, di per sé obsoleto - conclude - ritorna puntualmente in auge perché mancano nuovi argomenti seri di discussione e si finisce con il rivangare sempre gli stessi".
GOMORRA?NON E'GRANDE PUBBLICITA' PER ITALIA - "Penso che Roberto Saviano abbia ragione a voler andarsene dall'Italia. Il libro che ha scritto é un libro denuncia e in quanto tale oggetto di tante attenzioni poco piacevoli. Quindi capisco che possa avere paura, non ci vedo niente di male". "Certamente - aggiunge - non è una gran pubblicità per il nostro Paese anche se il male, purtroppo, esiste e quindi non possiamo negarlo. Forse però non dovrebbe essere enfatizzato in questo modo. Tuttavia non possiamo neppure negare che non ci siano questi problemi. Ad esempio il premier Berlusconi è andato a Napoli per affrontare il problema della monnezza ed è riuscito a toglierla dalle strade, ma la camorra non è altrettanto facile da estirpare". "Saviano - conclude Dell'Utri - è un fenomeno che è scoppiato dal punto di vista letterario: il successo di vendita del libro travalica qualsiasi critica. Il messaggio che dà alle future generazioni, anche se dovesse espatriare? Quello di essere delle persone oneste, che fungono da stimolo affinché lo Stato combatta la criminalità con tutte le forze e con correttezza".
INTERCETTAZIONI: DELL'UTRI, ORA CI SONO ALTRE PRIORITA' - "Una legge la si fa quando anche all'interno della maggioranza ci sono degli accordi". "Penso che in questo momento ci siano altre priorità - aggiunge - comunque una legge sulle intercettazioni che consenta alla magistratura di poter svolgere delle indagini è difficile da farsi, quindi bisogna lavorarci con grande attenzione".
P2 STRUMENTALIZZATA PER NON PARLARE D'ALTRO - "La P2 è una cosa che è stata montata per non parlare d'altro. Certo, esisteva per fare affari, ma è stata sempre strumentalizzata, da 40 anni a questa parte. Non si è mai voluto mettere la parola fine. Non c'é niente da fare. E' il costume del nostro Paese: prima di cambiarlo ci vorranno generazioni". Così il senatore del Pdl commenta il programma Tv condotto dal capo della P2 Licio Gelli. Dell'Utri rende noto di non essere "mai stato invitato". "Mi hanno fatto un'intervista - racconta - parlando dei diari di Mussolini che so che entrerà dentro. Gelli non lo conoscevo neanche ai tempi...".
CAMBIARE GLI UOMINI, AL TG3 SONO TROPPO DARK - "Negli ambienti della Rai ci sono ancora oggi dirigenti che sono stati messi dalla sinistra e che quindi rispondono a logiche di sinistra. E' difficile cambiare la televisione se prima non si cambiano gli uomini. E' difficile pensare che migliori la qualità della comunicazione quando a guidarla c'é gente che alimenta una visione negativa della vita". E' quanto afferma il senatore del Pdl Marcello a 'KlausCondicio' commentando la dichiarazione del premier Berlusconi secondo la quale la Tv è deprimente. "Qualcosa si sta già facendo - aggiunge - Berlusconi in prima persona continua a diffondere ottimismo. Io penso che qualcosa per forza dovrà cambiare, non so cosa, con la nuova Rai, ma comunque qualcosa cambierà". Come? Partendo da un nuovo approccio stilistico. "Le notizie, certo, bisogna darle - prosegue Dell'Utri - sennò si torna al fascismo, ma c'é modo e modo di comunicarle. Magari con conduttori più gradevoli di adesso". "Io - conclude - guardo il TG3, ad esempio, e vedo che ci sono degli anchorman che hanno già una faccia un po' gotica, un po' dark. Sicuramente, ce ne sono più in Rai che sugli altri network. Credo che il direttore del telegiornale dovrebbe dimostrare un maggiore 'esprit de finesse' in queste cose. Farle, dirle lo stesso, ma magari con un'altra espressione...".
3 novembre 2008
Tremonti oscurato dall'Onda
Dal sito di Repubblica del 2 novembre.
Onda anomala travolge il sito di Giulio Tremonti: il sito web del ministro dell'Economia è stato hackerato dagli studenti che protestano contro la riforma Gelmini. E' stato "defacciato" (termine che indica la sovrapposizione di una pagina su quella originale). Accedendo alla homepage appare una schermata nera dove si legge: "Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo i loro siti". In calce la firma: ondanomala, 01.11.2008. E sotto ancora: non ci fermerete.
Anche un sito di sostegno alle iniziative del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sarebbe finito sotto attacco. La notizia, riferita su alcuni blog online, fa riferimento a Carlo Saffioti, un consigliere di Forza Italia, che la avrebbe confermata dicendo che diversi messaggi sono spariti dal sito e quella in linea attualmente è una versione non aggiornata. I messaggi visualizzabili sul sito si fermano alla data del 24 ottobre.
Nel weekend mi disintossico da internet e quindi la notizia l'ho letta solo pochi minuti fa. Il sito di Tremonti era già tornato alla normalità. Accontentiamoci dello screenshot
31 ottobre 2008
Pubblicità geniali - 1
Ricordate la gonna bianca svolazzante di Marilyn in "Quando la moglie è in vacanza"?
Non potrete più guardarla con gli stessi occhi dopo aver visto questa pubblicità di Science World. Complimenti per l'ironia e per il coraggio di utilizzare nuovi linguaggi per divulgare la scienza. La speranza è che i contenuti non strizzino l'occhio allo share facile come il manifesto.
30 ottobre 2008
Sordomuta multata per aver parlato al cellulare
A volte, di fronte a un'ingiustizia, il problema maggiore è dimostrare che la si è subita. Nel caso di questa signora, le cose sono state più facili.
Ansa, 2008-10-29 14:15
ROMA - Il giudice di pace di Roma Saverio Del Gaizo ha annullato la multa di 68 euro, con decurtazione di cinque punti della patente, notificata ad una sordomuta perché - stando al verbale di contestazione - sorpresa dai vigili urbani in via Tuscolana al volante del suo veicolo mentre parlava con il telefono cellulare.
Il Comune di Roma è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio. Il grottesco verbale di contravvenzione emesso nei confronti di Maria Bartoccini era finito al vaglio del giudice in seguito al ricorso presentato dall'avvocato Diego Perugini. Del Gaizo non ha potuto fare altro che prendere atto della svista dei vigili urbani, anche in considerazione del fatto che è sordomuto anche il marito della signora Bartoccini, abituale , conducente dell'auto di famiglia.
La violazione al codice della strada, come spesso accade, non era stata contestata al trasgressore nella immediatezza. "Di fronte all'evidenza della ragione - ha commentato l'avvocato Perugini - è caduto l'assioma dell'infallibilità dei vigili urbani. Tutti possono sbagliare, anche loro".
28 ottobre 2008
Pio XII e gli ebrei
Mentre si lotta per la beatificazione di Pio XII, nuove rivelazioni sulla sua azione nei confronti dello sterminio degli ebrei. La domanda sorge spontanea: ha senso rendere beato un personaggio tanto controverso?
Ansa, 2008-10-18 14:37
ROMA - C'è un nuovo tassello da inserire nel cangiante e spesso contraddittorio mosaico del rapporto tra Pio XII e gli ebrei nell'autunno del 1943, quando le Ss di Herbert Kappler arrestarono poco più di mille romani nel ghetto e nei quartieri della "città aperta" e li spedirono ad Auschwitz.
Si tratta di documenti che arrivano dagli archivi inglesi e americani, visto che quelli vaticani sono tuttora inaccessibili. Uno di questi illustra l'incontro avvenuto due giorni dopo la retata nel ghetto, il 18 ottobre '43, tra il Papa e l'inviato straordinario della Gran Bretagna presso la Santa Sede: in quella occasione Pio XII tace sulla retata e il diplomatico gli chiede di interpretare con maggior determinazione il suo ruolo. In quel contesto Pacelli afferma che i tedeschi si sono comportati "correttamente" con il Vaticano.
In quelle ore il treno con gli ebrei romani sta per partire verso Auschwitz. Due mesi dopo la deportazione degli ebrei romani il Papa, il 13 dicembre del '43, conversando con l'ambasciatore tedesco Ernest von Weiszaecker, che aveva cercato di opporsi alla deportazione, aveva illustrato la sua posizione sugli sviluppi della guerra. Il diplomatico aveva riassunto il tutto in un rapporto che è stato rintracciato durante alcune ricerche dagli studiosi Mario J. Cereghino e Giuseppe Casarrubea che le pubblicheranno in un prossimo volume.
"Il Papa si augura - afferma il rapporto fatto avere ai servizi americani da Fritz Kolpe, la più importante 'talpa' che gli Usa avevano all' interno del ministero degli Esteri tedesco - che i nazisti mantengano le posizioni militari sul fronte russo e spera che la pace arrivi il prima possibile. In caso contrario, il comunismo sarà l'unico vincitore in grado di emergere dalla devastazione bellica. Egli sogna l'unione delle antiche Nazioni civilizzate dell'Occidente per isolare il bolscevismo ad Oriente. Così come fece Papa Innocenzo XI, che unificò il continente (l'Europa) contro i musulmani e liberò Budapest e Vienna".
Proveniente dagli archivi inglesi è invece il resoconto dell'incontro del 18 ottobre del '43 tra l'inviato straordinario inglese Sir D'Arcy Osborne e il Papa. Da due giorni gli ebrei romani sono stati prelevati dalle loro case; lo stesso giorno, alle 14, partiranno dalla stazione Tiburtina verso il campo di concentramento. Nulla il Papa dice di quanto è avvenuto in quelle ore. Pio XII parla della difficile situazione alimentare a Roma che potrebbe portare a tumulti e della sua volontà di non abbandonare la città a meno di non essere "rimosso con la forza".
L'ambasciatore è colpito dall'atteggiamento del Papa che gli dice di non avere elementi per lamentarsi del generale Von Stahel, comandante della piazza militare di Roma, e degli uomini della polizia tedesca "che finora hanno rispettato la neutralità" della Santa Sede. "Io ho replicato - scrive il diplomatico nel rapporto indirizzato al ministro degli Esteri Eden - di aver capito che quando il Vaticano parlava di preservare 'Roma citta' apertà, si riferisse alle operazioni militari. A parte il fatto che la denominazione 'Citta' apertà è una farsa, l'Urbe è alla mercé dei tedeschi che sistematicamente la privano di tutti i rifornimenti e della manodopera, che arrestano ufficiali italiani, giovani e carabinieri e che applicano metodi spietati nella persecuzione degli ebrei. (...)".
Il diplomatico cerca di far uscire Pio XII dal suo atteggiamento. "Io ho affermato che Egli dovrebbe fare tutto il possibile per salvaguardare lo Stato della Città del Vaticano e i suoi diritti alla neutralità. Egli ha replicato che in tal senso e fino a questo momento, i tedeschi si sono comportati correttamente", aggiunge nuovamente il diplomatico. Una affermazione fatta mentre la città è ancora sotto choc per la retata arrivata dopo il ricatto dei 50, inutili, kg di oro chiesti agli ebrei per evitare la deportazione. "A mio parere - scrive ancora il rappresentante inglese - molta gente ritiene che Egli sottostimi la Sua autorità morale e il rispetto riluttante di cui Egli è oggetto da parte dei nazisti, dal momento che la popolazione tedesca è cattolica. Ho aggiunto di essere incline a condividere questa opinione e l'ho esortato a tenerlo bene in mente nel corso dei futuri avvenimenti, nel caso emergesse una situazione in cui fosse necessario applicare una linea forte".
"Mettendo a raffronto i due documenti - commentano gli studiosi - risulta chiaro che Pacelli si sente a suo agio con l'ambasciatore tedesco. Con il rappresentante inglese assume un atteggiamento freddo, facendo leva su un giudizio del tutto formale tanto da suscitare la inusitata reazione del diplomatico". I due studiosi, già autori di un volume sulla guerra al comunismo in Italia tra il '43 e il '46, "Tango connection", sottolineano la difficoltà di raccogliere in Italia elementi documentali sulla questione ebrei-Vaticano: "Tuttavia migliaia di documenti sulla situazione della Santa Sede negli anni della seconda guerra mondiale sono da tempo disponibili negli Archivi di College Park negli Stati Uniti e di Kew Gardens in Gran Bretagna. Sono carte provenienti dai fondi dei servizi segreti angloamericani, del Dipartimento di Stato Usa e del Foreign Office britannico", spiegano. "Il nostro archivio ww.casarrubea.wordpress.com), conserva rapporti dei Servizi Usa sulle pesanti ingerenze esercitate dalla Santa Sede e in particolare da Pio XII e da Montini, il futuro Paolo VI, nella formazione del primo governo De Gasperi".
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