10 novembre 2008

Come una rosa blu...

A breve gli innamorati potrebbero regalarsi una rosa blu. Complice la manipolazione genetica, il fiore "utopia" per eccellenza sarà a breve realtà. Ma ne vale davvero la pena? Non c'erano abbastanza fiori splendidi? Dovevamo per forza metterci lo zampino?
Ansa, 2008-11-09 16:10
ROMA - Diventa possibile ottenere fiori geneticamente modificati in modo da avere i petali blu ed è già scattata la corsa per brevettare la prima pianta di rose di questo colore. E' stata clonata infatti la proteina che colora i fiori.

Era nota da tempo, ma solo adesso un gruppo dell'università olandese Vrije di Amasterdam, coordinato dall'italiana Francesca Quattrocchio, è riuscito a localizzare il gene che produce questa proteina nell'epidermide dei petali. La ricerca, pubblicata nell'ultimo numero della rivista Nature Cell Biology e condotta in collaborazione con le università italiane di Lecce e Perugia, dimostra che è possibile manipolare il gene che produce la proteina chiamata PH5: applicata sulle petunie, la manipolazione del gene ha modificato il colore dei petali da rossastro a blu. "La cosa importante - spiega Quattrocchio - è controllare il livello di acidità nei vacuoli".

Come accade in una cartina di tornasole, se l'ambiente nei vacuoli è acido, i petali sono rosa o rossi; se invece il livello di acidità è basso i petali diventano blu. La proteina che permette di controllare questo meccanismo si chiama PH5 e funziona come una pompa, producendo un ambiente acido nei vacuoli. Mutare il gene che la produce significa poter ridurre, oppure aumentare, il livello di acidità. Se quindi il funzionamento della PH5 viene spinto al massimo, si otterranno fiori di un rosso acceso; se invece viene rallentato, il rosso di spegne per lasciare emergere il blu.

La ricercatrice che ha scoperto come manipolare geneticamente i fiori per farli diventare blu, Francesca Quattrocchio, ha lasciato l'Italia da circa venti anni per lavorare in Olanda. La nostalgia del suo Paese c'é, "ma so che non tornerò prima della pensione".

"Intanto - prosegue - non ho mai smesso di avere collaborazioni con l'Italia, come nel caso della ricerca pubblicata oggi". Ma certamente considera improponibile tornare a lavorare in Italia in un momento come questo, "quando i tagli ai fondi delle università rischiano di compromettere seriamente l'attività di ricerca. E' una situazione drammatica, che sto seguendo con il cuore in gola".

A lungo la rosa blu è stata considerata il simbolo di qualcosa di unico e diverso, e proprio per questo prezioso. A me questa notizia non molto poetica ha fatto venire in mente una poesia di Gerda Klein, che conosco da quando ero piccola. Dopo che la rosa blu sarà messa in commercio e diventerà la nuova moda di turno, non avrà più lo stesso sapore.

La rosa blu

Jenny è una bambina...
Un’adorabile bambina.
I suoi occhi sono color nocciola,
i capelli un po’ più scuri.
Se i capelli
le cadono sugli occhi,
li scosta.
Ma la mano
non va dritta alla fronte.
Prima
Si curva come un fiore
al primo schiudersi
dei petali.
Poi
scosta
i capelli dagli occhi.
Jenny è diversa.
Per me Jenny è come una rosa blu.
Una rosa blu?
Avete mai visto una rosa blu?
Ci sono rose bianche
e rose rosa
e rose gialle
e un’infinità di rosse rosse.
Ma blu?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blu.
Una Rosa Blu
La gente verrebbe da lontano per
vederla.
Sarebbe rara,
diversa, bella.
Anche Jenny è diversa.
Ecco perché, in qualche modo,
è come una rosa blu.
È come se Jenny
Vivesse dietro uno schermo
uno schermo
che non riusciamo a vedere.
Forse ha colori magnifici.
Forse quei colori
a volte distraggono Jenny
dal prestare attenzione
a quel che diciamo:
o forse ascolta una musica
che noi non possiamo sentire.
Jenny è come un uccellino
Un uccellino dalle ali molto corte,
mi capita di pensare.
Per un uccellino così, volare è difficile:
ci vuole più forza, più fatica, più tempo.
Per un uccellino con le ali normali
volare è una cosa scontata.
Ma un uccellino con le ali corte
deve impegnarsi molto per imparare.
Deve essere più bravo degli altri.
È per questo che dobbiamo capire
Che conquista è per Jenny imparare.
Non importa cosa.
Jenny è come una rosa blu,
delicata e bellissima.
Ma le rose blu sono così rare
che ne sappiamo poco, troppo poco.
Sappiamo solo che hanno bisogno
di essere curate di più.
Di essere amate di più.

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