Che il Governo ha deciso di mettere mano, in modo RETROATTIVO, alle detrazioni del 55% per il risparmio energetico. In pratica, quasi tutti quelli come me che quest'anno hanno deciso di cambiare gli infissi mettendone di nuovi a risparmio energetico, contando anche sugli incentivi stabiliti dalla scorsa Finanziaria, se la prenderanno nei denti. Ecco l'articolo del Sole24 Ore, che cito in parte.
Solo un contribuente su nove, fra quelli che quest'anno hanno effettuato ristrutturazioni di immobili per il risparmio energetico sarà certo di poter utilizzare il bonus del 55 per cento. Il nuovo meccanismo varato con il decreto legge anti-crisi impone infatti già per il 2008 sia la prenotazione obbligatoria sia il "blocco" degli stanziamenti statali per l'accesso allo sconto.
Si tratta di somme – quelle indicate nell'articolo 29, comma 7, del Dl 185/08 – che appaiono, però, di gran lunga inferiori rispetto alle attese di quanti, singoli cittadini o imprese, proprio in virtù della finora automatica detraibilità del 55% delle spese hanno già realizzato investimenti (spesso consistenti).
La reazione del mondo imprenditoriale non si è fatta attendere (si veda anche l'altro articolo in questa stessa pagina). «I limiti introdotti sullo sconto del 55% – ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – non ci trovano d'accordo. Se l'obiettivo da perseguire è quello di ridurre i consumi di energia dobbiamo evitare di avere effetti che blocchino questo tipo di investimenti delle imprese e dei privati». Il presidente di Confindustria, che ha parlato a margine di un convegno sull'ambiente organizzato da Assolombarda, ha sottolineato l'errore di «mettere un rubinetto al 55% di detrazione fiscale sugli investimenti di efficienza energetica», e come «la retroattività del provvedimento sia la cosa peggiore che si possa fare». Per questo motivo – ha aggiunto Marcegaglia – Confindustria «ha avuto incontri con esponenti del Governo e si è impegnata in modo chiaro e forte perché ci siano cambiamenti su questa norma».
Trovo francamente una buffonata, oltre che una beffa crudele per i contribuenti, togliere quanto è stato in precedenza promesso. E trovo indecente che si inviti a consumare indiscrinatamente contro la crisi e non si incentivino parallelamente gli acquisti volti a ridurre i consumi energetici.
Speriamo ci ripensino.
CRISI: VELTRONI, GOVERNO RITIRI TAGLIO DETRAZIONI RISPARMIO ENERGIA
(ASCA) - Roma, 3 dic - ''L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che puo' provocare danni devastanti per una serie di motivi''.
Lo afferma il segretario del Pd, Walter Veltroni che chiede il ritiro della disposizione che rappresenta un boomerang, economico e politico, per lo Stato oltre che una punizione per i cittadini piu' diligenti.
''C'e' innanzitutto un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani -spiega Veltroni- che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili.
La retroattivita' della norma per tutto il 2008 produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini''.
''Rendere migliori le abitazioni -fa osservare il segretario del Pd- aiutava tra l'altro anche a ridurre le spese delle famiglie. Tra una casa costruita con criteri avanzati e una di qualita' peggiore passa una differenza di circa 1000 euro all'anno per quanto riguarda le bollette energetiche''.
''Esiste poi il gravissimo problema -aggiunge- legato allo sviluppo e alle prospettive del nostro sistema energetico. In un momento in cui tutto il mondo, con in testa il neo presidente americano Obama, si sta muovendo nella direzione indicata dal protocollo di Kyoto, questa norma fa fare all'Italia un micidiale passo indietro che impedisce al nostro Paese di cogliere il valore di una scelta che puo' mettere insieme la crescita dell'economia con la difesa dell'ambiente. Questa decisione di fatto isola il nostro Paese a livello internazionale e riduce a zero la credibilita' con cui l'Italia si presentera' alla trattativa europea sul clima''.
''In terzo luogo -afferma ancora Veltroni-, c'e' una questione di opportunita' politica.
Il taglio delle detrazioni rischia di incidere profondamente su un comparto come quello dell'edilizia, fondamentale per il sostegno al lavoro e ai consumi. Migliaia di piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'artigianato e molti produttori di materiali e apparecchiature per l'edilizia si sono attivati per utilizzare il mercato che si stava aprendo. Con questa decisione si mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.
Il provvedimento in questione era stato inoltre studiato come norma anti evasione. La sua sostanziale vanificazione decisa da Berlusconi avra' come principale impatto fiscale una nuova e deleteria spinta al lavoro in nero e quindi dell'evasione''.
''Per tutti questi motivi -conclude Veltroni- il Partito democratico chiede al governo di ritirare subito questo provvedimento sbagliato e deleterio''.
Aggiornamenti sulla vicenda.
Il Governo ha fatto un "errore".
Ecco cosa succederà.
Risparmio energetico con autorizzazione e fino ad esaurimento dei fondi, ma solo a partire dai lavori effettuati nel 2009. Il ministro Tremonti ha infatti chiarito in Parlamento, il 3 dicembre, che la retroattività della norma è stato "un errore" e quindi per il 2008 non ci sarà alcun taglio. Come funzionerà in concreto il meccanismo per il 2009, però, sarà possibile saperlo solo dopo le modifiche al decreto. Ecco comunque un riepilogo di quelli che sono al momento i punti fermi.
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