16 dicembre 2008

Babbo Natale, tempo di pensionamento?

Povero Babbo Natale! Prima le vetrine illuminate lo bandiscono a favore di simboli natalizi più chic (dalla renna che muove la testa ai bastoncini di zucchero formato gigante, passando per le illuminazioni a forma di cristalli di neve), poi Pasquale gli ruba il ruolo da protagonista nella martellante pubblicità di Sky, ora ci si mette pure un parroco di Garlasco che senza mezze misure ha ricordato che "Babbo Natale non esiste". E ha distrutto così i sogni di tanti bambini presenti in sala. Chi gli dirà adesso che le lettere inviate loro da Babbo Natale erano in realtà false? E soprattutto, come la prenderà l'ideatore di questo fortunato business quando la notizia si diffonderà? Dal TGCOM di oggi:
Prete a bimbi:Babbo natale non c'è
Garlasco, i genitori protestano

Davanti ai bambini che partecipavano alla messa, un sacerdote si è lanciato in una dichiarazione che li ha un po' sconvolti: "Babbo Natale non esiste". E' successo domenica a Garlasco (Pavia), quando il parroco, don Luigi Di Carlo, 76 anni, nel corso della sua omelia ha ribadito che "Babbo Natale è una favola". Così qualche genitore si è anche lamentato: "C'erano i bimbi in chiesa, poteva evitare una dichiarazione del genere".

"Insegnate i veri valori ai vostri figli", ha esortato il prete rivolgendosi ai genitori. Un'affermazione fatta con tale franchezza, che ha in parte sconvolto i più piccoli presenti in chiesa, convinti dell'esistenza di Babbo Natale che porta loro i doni nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

Passiamo al commento di Libero.it, sempre di oggi:
Sulla bonta della scelta educativa meglio lasciare il giudizio agli esperti, ma forse a don De Carlo avrebbe fatto bene un ripasso sulle origini dell'inesistente Babbo Natale. La sua favola infatti nasce da un incrocio tra San Nicola vescovo di Mira (le cui spoglie sono custodite a Bari), famoso per le sue elargizioni a favore dei poveri e per aver donato la dote per sposarsi a tre fanciulle che altrimenti sarebbero finire a prostituirsi, e una figura della cultura anglosassone, che incarna lo spirito della bontà del Natale. Ma a quanto pare a Garlasco se può, anzi deve fare a meno di entrambi.

Mi sono immaginata bambina, in trepidante attesa di Babbo Natale (di lui o dei regali?), poco prima del 25 dicembre. Alla notizia della non esistenza di Babbo Natale mi sarei sentita ingannata, dall'annunciatore o dai miei genitori. Di sicuro ci sarei rimasta male. Probabilmente quei bambini presenti in Chiesa hanno avuto modo di capire molto presto che degli adulti non ci si può fidare... Oppure se ne sono semplicemente fregati? In fin dei conti che i regali li portino i genitori o Babbo Natale cambia davvero poco. Ho visto fin troppi genitori accompagnare i figli a comprare i regali per considerare Babbo Natale un benefattore agli occhi degli over Five. Riguardo alla vicenda in questione Il Padano ricorda la battuta di un altro parroco, che va di sicuro alla chiave del problema:
Il fatto ricorda un episodio di cui si rese protagonista il compianto vescovo di Como, mons. Alessandro Maggiolini. Nella sua predica nella cattedrale, una settimana prima del Natale 2005, Maggiolini si rivolse direttamente ai piccini presenti, dicendo chiaro, netto e tondo che “non è Babbo Natale, ma a portarvi i doni sono papà e mamma rintronati dalla pubblicità”.

Il problema è che non solo mamma e papà, ma anche nonni e figli sono rintronati dalla pubblicità. Che mondo sarebbe senza Nutella? Ops, volevo dire Natale...

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