Natale è la festa più consumistica del nostro calendario. Tanti buoni sentimenti, tanta neve e tanti oggetti inutili. "Consumate", ci dicono "l'economia gira con te". E si dimenticano sempre di dire che se tutti consumassero come se non ci fosse un domani, il domani non ci sarà davvero. La Terra non può sopportare una simile pressione e se ci possiamo permettere i nostri stili di vita e le nostre paturnie è solo per merito di chi non usa l'elettricità e muore di fame e di malattie.
Forse grazie alla sensibilità di un numero crescente di persone, forse perché trendy (e ben venga in questo caso, anche se con le motivazioni sbagliate), ma un numero crescente di persone sta optando per un eco-regalo. In effetti c'è solo l'imbarazzo della scelta.
ROMA - Si può adottare a distanza un pinguino o un orso polare, oppure semplicemente comprare una tazza artigianale, magliette, detergenti, tutti con certificato di tecniche a basso impatto ambientale. Anche nel Natale 2008 è 'eco-regali' mania, per tutti gusti e tutte le tasche. Primo sul campo è il Wwf, che coccola i suoi soci con un catalogo da oltre 25 anni, mentre Legambiente propone il suo 'bazar'' e Greenpeace il 'greenmarket''.
Sempre più di tendenza nel 2008 è la pratica delle adozioni a distanza, dal sostegno a progetti per animali come l'elefante fino ad arrivare alle cure per cani salvati dai maltrattamenti. New entry del 2008 tra le specie da adottare con il Wwf sono foche, pinguini e orsi polari, simbolo dell'emergenza clima, che hanno riscosso grande successo con la nuova campagna aperta a novembre. Sempre amatissimi rimangono tigre e panda.
Supporter dell'iniziativa 'sono prevalentemente adulti - racconta Claudia Mauri, responsabile progetto adozioni Wwf - ma in tre quarti dei casi si tratta di regali, anche fra un'azienda e l'altra". Adottando una specie in pericolo il Wwf dà la possibilità di ricevere un messaggio e-mail di auguri personalizzato, anche la notte del 24 dicembre. Invia poi certificato, scheda e peluche del beniamino. Da quest'anno propone anche un'adozione digitale, dove il 'neogenitore'' avrà uno sfondo o un salva-schermo per il pc, con una firma digitale, senza invii cartacei, con impatto minimo sull'ambiente.
Registra un lieve calo il Bazar di Legambiente, dove 'i prodotti che vanno a ruba sono quelli a prezzi contenuti, sui 6-7 euro'' spiega Leonardo Corina, il responsabile per l'associazione, secondo cui in cima alla top ten dei regali più gettonati 'ci sono cosmetici naturali (dalle saponette alle creme idratanti), poi i quaderni in carta riciclata, le matite personalizzate con i loghi, ma anche i libri della collana sull'eco-mafia. Va molto bene l'ultimo volume di Carlo Lucarelli, 'Navi a perdere'' di edizioni Ambiente, sulle navi affondate al largo della Calabria con rifiuti radioattivi". Pezzo forte e che piace sempre di più invece ai sostenitori di Greenpeace è il calendario, ma quest'anno sono andate a ruba anche le cartoline di auguri, con l'orso polare, in carta riciclata, sbiancata senza cloro e stampata con inchiostro vegetale. Tutti gli articoli proposti sono realizzati in materie prime certificate dall'uso di tecniche di produzione "eco". 'E' la tazza artigianale in gres la più gettonata del 'greenmarket'' - spiega Valeria Iovane, dipartimento marketing di Greenpeace - senza uso di metalli pesanti".
Le t-shirt, dove balene e foreste vanno per la maggiore, in particolare sostengono un progetto per i lavoratori del Bangladesh. Tutti i prodotti del greenmarket hanno un certificato di non tossicità di inchiostri e tessuti, e di non utilizzo della manodopera infantile. L'Ente nazionale protezione animali propone gadget vari nel suo Enpashop, come adesivi, tazze, cappelli, ma anche braccialetti e portachiavi.
Bigiotteria, cartoleria, magliette, non mancano anche per la Lav (Lega antivivisezione), che a Natale 2008 dà l'occasione di dare un aiuto concreto: l'adozione a distanza di un cane salvato dai combattimenti, come Billy, Oliver e Yoghi. Tra i tanti gadget e articoli proposti, originale la 'Vegagenda'' degli animalisti italiani, che da sempre offrono l'opportunità di contribuire a mantenimento e cure veterinarie di tanti cuccioli abbandonati o vittime di torture.
Alla lista aggiungerei la Pigotta, che non è propriamente ecologica, ma è fatta a mano da volontari di solito con materiali riciclati. Come far felice un bambino (anzi due, chi riceve il dono e chi beneficia dell'utile) senza utilizzare materiali che non si decomporranno neppure tra 100 anni.
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