Reinventare un capolavoro indiscusso della storia dell'arte è un'impresa audace o folle. Le polemiche sono quasi inevitabili.
Ne sa qualcosa Peter Greenaway che ha "ricreato" il Cenacolo di Leonardo da Vinci, aggiungendogli luci e suoni, a ottenere una sorta di ologramma. Niente di così rivoluzionario - le luci richiamano la tipica rappresentazione della divinità - ma a far discutere è stata soprattutto la presentazione dell'opera "for the laptop generation".
Per gli studiosi che hanno votato la loro vita al genio di Leonardo, l'intervento di Greenaway equivale a una bestemmia. Vittorio Sgarbi, intervistato dal Guardian, ha però commentato: "ha riconsacrato il dipinto dopo che Dan Brown lo aveva sconsacrato".
Per Greenaway si tratta di atto d'amore verso Leonardo che, se fosse vivo oggi, "non sarebbe interessato a fare film, ma vorrebbe maneggiare fotocamere ad alta risoluzione e sarebbe affascinato dall'era post digitale". Insomma, sarebbe alle prese con gli ologrammi.
L'opera poteva essere dissacrante, ma l'intento dell'autore non era quello. Era di riaffermare il valore dell'arte troppo spesso trattata nel modo superficiale e familiare della "scatola di cioccolatini o della maglietta stampata".
Non resta che ammirare il nuovo Cenacolo...
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