Negli ultimi mesi, ovvero da quando ha fatto la sua comparsa nel mondo il mio primogenito, le ore stanno volando. Mi avevano anticipato che dopo la nascita di un bambino ci si trovi a vivere un “tempo lento”, ma al tempo stesso mi pare che qualcuno abbia premuto il piede sull’acceleratore.
In questo articolo viene spiegato che la percezione della velocità del tempo è direttamente proporzionale alla “densità dell’esperienza umana” per unità temporale: in altre parole, quando si è alle prese con molte novità o si è molto coinvolti il tempo sembra rallentare; in caso contrario il tempo vola.
Si parla anche dell’erosione della memoria episodica, che porta a cancellare nel corso del tempo gli eventi di routine. Il mese scorso finisce per sembrare più lungo dell’anno precedente.
Arriviamo quindi alla situazione paradossale delle neomamme: da un lato un sacco di esperienze completamente nuove; dall’altro troppe attività di routine con dei tempi davvero dilatati.
Capita così che a volte le 2 ore che corrono tra una poppata e l’altra sembrano lunghe un intero giorno se cerchi di dormire (invano) attendendo che al pupo torni la fame. Volano invece se nel frattempo ti sei dedicata alle 600 attività in attesa.
Insomma, un minuto dura sempre un minuto ma a volte più essere più ricco di un intero mese. E per questo memorabile.
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