"Il giorno 3 giugno 2013 verrà a mancare all'affetto delle città di Milano e Lodi: Il Consorzio agrario di Milano e Lodi.
Ne danno la triste notizia i 132 dipendenti.
Si ringraziano: tutte le persone che sono state causa della rovinosa fine del caro estinto e di tutti coloro che hanno assistito inermi alla sua lenta agonia.
I cittadini di Milano e Lodi rimarranno orfani di una delle istituzioni più rappresentative del nostro territorio, presente da più di 110 anni".
Conoscevo molto bene il Consorzio agrario, anche per le belle iniziative dei farmer markets. Lo consideravo parte integrante del territorio, una delle poche certezze della zona. Con questa crisi i negozi chiudono, i palazzi si riempiono di cartelli di "affittasi" e "vendesi", ma il Consorzio restava lì. Mi sbagliavo.
Ho apprezzato l'atto di "guerrilla marketing" attuato immagino dai dipendenti (a cui va la mia piena solidarietà). Hanno affrontato con grande intelligenza e ironia questo momento difficile. Se volevano sensibilizzare il pubblico su quello che stava succedendo, almeno nel mio caso possono dire di esserci riusciti.
Appena tornata a casa ho voluto capirci di più, quel "tutte le persone che sono state causa della rovinosa fine" mi ha fatto subito pensare a un fallimento dovuto a una pessima gestione.
Ecco cos'ho scoperto.
Partiamo da Il Corriere della Sera:
MILANO ? Una crepa finanziaria che, anno dopo anno, si è allargata e oggi è diventata una voragine. Un «buco» di bilancio che adesso rischia di inghiottire il Consorzio agrario di Milano, Lodi e Monza. Tanto da obbligare il presidente Eugenio Torchio a presentare domanda di concordato preventivo, a portare i libri contabili in tribunale e a temere che il giudice fallimentare, a fine aprile, possa decidere persino di mettere in liquidazione la società cooperativa. Questi avamposti della green economy sono finiti sull'orlo del crac, con un «rosso» che, secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori), sarebbe di 45 milioni di euro. Una cifra non confermata dal presidente Torchio, il quale invece dice che in cassa non c'erano «più risorse sufficienti per rientrare dai debiti sia con i fornitori, sia con le banche» [...]L'articolo completo qui: http://archiviostorico.corriere.it/2013/marzo/16/crac_del_Consorzio_agrario_rosso_co_0_20130316_e0009c5e-8e07-11e2-b196-4d630460d9b9.shtml
...la «cattiva pianta» dei debiti avrebbe cominciato a mettere le sue radici negli anni 60. E da allora è sempre e solo cresciuta, innaffiata un po' dall'indifferenza, un po' dall'ottimismo che il rubinetto delle banche sarebbe rimasto sempre aperto. Ma purtroppo non è andata così. Come effetto della crisi, le banche hanno progressivamente imposto una stretta del credito, assestando al Consorzio il colpo definitivo lo scorso luglio, quando gli hanno negato un finanziamento di 15 milioni di euro.
Ma c'è dell'altro, che passa dall'incertezza sul futuro dei Farmers market di via Ripamonti 35/37.
Qui l'articolo completo: http://www.lodiedintorni.com/polemiche-sulla-vendita-dellimmobile-coldiretti-in-via-ripamonti-a-milano-20701
Sta suscitando accese polemiche all’interno del mondo agricolo la recente cessione dello storico immobile di via Ripamonti a Milano, sede del Consorzio Agrario e delle organizzazioni regionali e interprovinciali di Coldiretti e Confagricoltura. La componente di minoranza in seno al consiglio di amministrazione del Consorzio, riferibile a Confagricoltura, ha sollevato più di una perplessità sulla procedura – considerata frettolosa e poco trasparente – seguita dalla maggioranza legata alla Coldiretti. Il prestigioso immobile di via Ripamonti è passato nelle mani del fondo Agris riconducibile alla associazione dei Consorzi Agrari Italiani, emanazione della Coldiretti stessa.
Nel 2015 a Milano dovrebbe svolgersi (a questo punto il condizionale è d'obbligo, visto l'increscioso spreco di tempo e di risorse avuto finora e l'enorme ritardo accumulato) il famoso Expo - sì, proprio quell'Expo che 5 anni fa i milanesi salutavano con entusiasmo come grande opportunità per rilanciare la città, la sua immagine e le sue vie d'acqua e che ora rischia di tradursi in un'occasione persa o, peggio ancora, in una figuraccia mica da ridere.
Bene, alla vigilia dell'Expo dedicato all'alimentazione (il tema è "nutrire il pianeta") ci siamo trovati sotto sfratto un'istituzione che sopravviveva da 110 anni e che rappresentava un importante contatto tra una città sempre più sconnessa e le attività agricole che le gravitavano attorno. Sarà, ma a me non sembra proprio il migliore degli auspici...
2 commenti:
Cominciata la procedura di concordato preventivo per:
Consorzio Agrario Di Milano E Lodi - Monza Brianza Soc. Cooperativa SCARL
Indirizzo: Via Ripamonti, 35 - Milano Partita Iva: 00714640158
Tipo di procedura: Concordato Preventivo
Dichiarata il: 27/06/2013
Numero: 44/2013
PEC della procedura: cp44.2013milano@pecfallimenti.it
Io lavoravo al Consorzio e vorrei far presente che i responsabili sono proprio gli Al Capone che hanno inaugurato i tanto amati Farmer Markets.
Ora saranno felici e s'impicchino con i loro soldi rubati.
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