11 maggio 2013

Come acquistare oggetti usati in Italia senza impazzire

Se per farmi del male seguo la politica e la finanza, per rilassarmi ho tre scappatoie: Internet, il giardinaggio e il fai da te. Purtroppo, a differenza di Internet, sia il giardinaggio che il fai da te hanno dei limiti "spaziali" non trascurabili. Ora ho raggiunto il massimo della "capienza" e quindi sono a riposo forzato. Quindi, in un impeto di nostalgia, ho deciso di dedicare un post al mio ultimo "passatempo", la sistemazione di un vecchio arazzo.
Ma prima faccio un passo indietro. E dedico questo un post all'usato.

Adoro gli oggetti usati.
Mi chiedo perché devo spendere 600 euro per un mobiletto di laminato o di cartone (come chiamo affettuosamente l'mdf, che peraltro uso molto spesso anche per farci dei mobiletti - ma è cartone pressato, ammettiamolo!) quando per 50 euro ne posso avere uno di legno massiccio con cui potrò baloccarmi per mesi tra scartavetratura e personalizzazioni varie. Capisco benissimo che non tutti quando fanno un acquisto hanno voglia di lavorarci sopra per mesi prima di poterlo usare. Però mi sono imbattuta molto spesso nel pregiudizio del "che schifo gli oggetti usati da altre persone" - se non stiamo parlando di biancheria intima o di spazzolino da denti, non mi sembra un'argomentazione convincente - oppure meglio ancora "ma non hai i soldi per comprartelo nuovo?". Ma vuoi mettere un qualsiasi tavolinetto in laminato o impiallacciato con uno realizzato in legno, magari con degli intagli fatti a mano? Sarà che come dicevo sono fanatica del fai da te e do grande valore all'attività artigianale, ma pensare che qualcosa a cui un'altra persona ha dedicato tempo e passione possa finire in discarica mi fa piangere il cuore. E poi è anche una questione etica: se qualcuno ha qualcosa che non vuole più ma che può servire o può fare la felicità di qualcun altro, perché buttarla, inquinando e causando costi per la collettività? Meglio rimetterla sul mercato.
Penso che quando in Italia si svilupperà la cultura del "nuovo non è sempre meglio" sarà sempre tardi. All'estero i negozi dell'usato sono completamente diversi da quelli nostrani. Da noi abbiamo o i negozi "vintage", dove ti trovi una borsetta di Chanel raccattata da una soffitta a 200 euro, o i rigattieri, posti incredibili, che a Milano spuntano in posti assimilabili alle cantine quanto a salubrità, dove trovi il tavolino con una gamba in meno che però compensa col valore aggiunto dei tarli o della muffa a seconda delle occasioni. Non si trovano vie di mezzo (salvo fantastici eventi di swap e vendita dell'usato sconosciuti ai più dove arrivi tramite raccomandazione e quando arrivi al luogo ti guardi con circospezione attorno per vedere se sei seguito - se si sparge la voce è finita). 
Per gli italiani che vivono nelle grandi città e che vogliono puntare sull'usato ci sono i siti tipo ebay annunci o subito.it dove postare annunci. Sono una risorsa utilissima anche se bisogna prepararsi a perdite di tempo, sia che si venda che si voglia comprare. Chi vende deve aspettarsi se qualcuno è interessato alla sua offerta di ricevere richieste di maggiori informazioni (perché gli annunci davvero esaustivi stando alla mia esperienza riescono a farli solo pochi eletti) e cosa spesso peggiore di aprire la propria casa a perfetti estranei; chi compra deve passare attraverso annunci con foto incomprensibili (scattate al buio con cellulare, larghezza massima 250 pixel), dettagli inesistenti (perché mettere ad esempio le misure di un mobile d'angolo? Mica servono!) o a volte del tutto falsi (il fantastico oggetto "in ottime condizioni!!!" che sembra un reperto fenicio appena riportato a galla dai sommozzatori). Immagino che chiunque abbia cercato di vendere qualcosa si sia imbattuto in una ridente fauna di acquirenti. Nel mio caso non ho mai venduto nulla però ho cercato di comprare e anche la fauna dei venditori non scherza. Mi è capitato quello che vendeva un mobile "in perfette condizioni" senza accorgersi (mannaggia che scherzi fa la vista quando fa comodo) che l'anta dello stesso aveva un graffio - no graffio è riduttivo, chiamiamolo squarcio - che partiva da un angolo a quello opposto per una lunghezza di circa un metro. Mettendo in luce tra l'altro che il fantastico legno massiccio era in realtà un impiallacciato.
Poi c'è il "venditore bifronte", quello che non vorrebbe dare via l'oggetto ma è stato obbligato a farlo da qualcun altro e quando gli dici "ok lo prendo" parte con una campagna persuasiva finché anche l'altra persona si convince che è il caso di tenerlo ("se qualcuno lo vuole comprare vuol dire che è di valore, che errore stavamo per fare!") e quindi quando chiami per chiedere quando lo puoi ritirare ti fa sapere che non lo vende più. E infine c'è il genio, quello che mette su Milano l'annuncio per un mobile che in realtà è ubicato nella provincia più sperduta. Tu pieno di motivazione ti fai pure un viaggio di due ore per andarlo a vedere perché - ti garantisce - in caso di acquisto al trasporto ci pensa lui e quando decidi che lo vuoi comprare ti tiene in ballo per 2 mesi prima di farti sapere che "è troppo pesante", non riesce a caricarlo in macchina e quindi se lo tiene. E tu ti convinci che se andavi a comprarlo all'Ikea quel mobile lo stavi già usando da un semestre...
Quindi, da sostenitrice dell'usato, ecco alcuni consigli per riuscire a fare acquisti senza impazzire e senza perdere la fiducia nell'umanità.
Step uno: prenditi il tempo necessario
Comprare un oggetto usato non è veloce come entrare in un negozio e pagare alla cassa. Ci vuole tempo per trovare quello che si sta cercando e bisogna mettersi d'accordo per vederlo. Se stai cercando qualcosa con urgenza lascia perdere o verrai sfiaccato. Se invece hai tempo da dedicare a questa attività potrai risparmiare rispetto all'acquisto in negozio e avrai un oggetto con una storia che potrai chiedere al proprietario;
Step due: definire la propria strategia
La strategia di ricerca va adattato all'oggetto che si sta cercando.
Io ad esempio mi baso su questi parametri:
  • E' un oggetto identificabile e non serve vederne le condizioni prima: se ho tutte le indicazioni che mi servono - es. sto cercando un libro, un dvd, il Dylan Dog n°8 - posso sfruttare Internet (ebay annunci in primis) e la free press con gli annunci (es. Secondamano).
    Solo qualche settimana fa ho comprato in questo modo un cofanetto di una serie tv che adoro (per la cronaca Frasier) da un venditore in Spagna. Il cofanetto era usato, le custodie si vede che hanno i loro anni ma i dvd sono come nuovi. Anziché spendere 200 dollari me la sono cavata con 30 euro. Per gli acquisti online consiglio sempre di usare quando disponibile Paypal (gratis in uscita) perché quando ci sono stati problemi col venditore è bastato segnalare il caso alla Protezione acquirenti Paypal per riavere i soldi.
  • Mi serve un oggetto che assolva una specifica funzione: ho bisogno di un letto, di una bicicletta o di porta televisore. In questo caso posso fare delle ricerche specifiche tra gli annunci presenti online (meglio puntare su quelli che hanno le foto così ci si fa un'idea delle condizioni e non si perde troppo tempo) e sui rigattieri e outlet di mobili usati disponibili in zona. Per chi vive nella zona di Milano consiglio l'outlet "L'usato che avanza" a Cernusco sul Naviglio. Se ci si iscrive alla pagina Facebook periodicamente si vedranno le nuove offerte. Hanno dei mobili anche di elevatissima qualità (li ho scoperti per un mobile di design in noce massiccio che valeva qualche migliaia di euro ma era in vendita a poche centinaia di euro) e ci si può accordare per la consegna (che come dicevo sopra è sempre una tragedia nel caso dell'usato).
    Consiglio anche i negozi del network Mercatopoli, dove il riuso è anche beneficienza.
    Una nota: gli oggetti che secondo me conviene comprare assolutamente usati? In generale gli oggetti per neonati - passeggini, lettini, etc. - che si trovano a prezzi stracciati in condizioni ottime; i quadri (perché spesso vengono venduti per poche decine di euro dei quadri fatti a mano di artisti che non avranno le quotazioni di Picasso ma talento da vendere), i vasi e i portavasi (quelli grandi da terrazzo che a comprarli nuovi costano un capitale e i portavasi di metallo da appendere che si possono riverniciare e rimettere a nuovo per pochi euro), gli accessori di design (attaccapanni, tavolini, mensole... che spesso vengono venduti dal proprietario che li sostituisce con altri più funzionali).
  • Non ho le idee chiare... Sto cercando un mobiletto che potrebbe essere una vetrinetta ma forse è meglio una libreria da mettere in un angolo della casa per riempirlo. In questo caso è meglio fare un bel giro nei mercatini dell'usato oppure negli outlet. Si può anche andare dai rigattieri, ma visto che spesso gli oggetti sono in pessime condizioni o ammassati tra loro, bisogna approcciarsi col gusto della ricerca...
Step 3: ho trovato quello che cerco, e ora?
Quando c'è da aprire il portafogli partono le remore: sarà la scelta giusta? Il prezzo è adeguato o mi sta fregando? Devo contrattare sul prezzo?
Il consiglio è di verificare, quando possibile, se il prezzo è sensato. Se un mobile Ikea da 100 euro viene venduto usato a 110 euro c'è qualcosa che non va. Le cose si complicano con i pezzi unici. In quel caso si può cercare di negoziare sul prezzo ma alla fine vale una sola regola: l'oggetto vale quanto la cifra che qualcuno è disposto a sborsare. Se un oggetto di suo vale 20 euro ma gli acquirenti lo vogliono al punto da fare un'asta al rialzo che porta la cifra a 500 euro, quell'oggetto varrà 500 euro. Quindi valutate se ci sono altre persone interessate, decidete quanto siete interessati e fate la vostra mossa.
Per gli acquisti online come dicevo sopra consiglio Paypal. Per gli acquisti vis–à–vis non pagare finché non andate a ritirare l'oggetto. Ci sono poi le eccezioni: se a mettere l'annuncio è stata un'adorabile vecchina che vi ha aperto la sua casa per farvi vedere un quadro che vorrebbe vendere, potete anche accordarvi per una caparra. Difficilmente scapperà coi soldi. Se invece l'oggetto in vendita è una teiera di ceramica, non pagatela finché non siete pronti a portarla con voi. Si sa mai che al momento del ritiro vi trovate un pacchetto di cocci...

Step 4: evviva, ho portato l'oggetto a casa. E ora?
Ovviamente lavate per bene il "nuovo" acquisto. Non sapendo com'era tenuto io consiglio sempre un anti batterico. Nel caso di capi di lana controllate per bene che non ci siano buchi dovuti alle tarme (e nel caso prima di riporli mettete un prodotto che le combatta per evitare brutte sorprese) e nel caso di mobili controllate che non ci siano tarli e tracce di muffa. Quello sui tarli è un consiglio facile e scontato: controllate che non ci siano buchi e nel caso fate un adeguato trattamento. Quello della muffa invece è un problema che spesso viene ignorato e io per prima ne sto parlando adesso solo perché ho avuto una brutta esperienza, ma non con un mobile usato, con un mobile nuovo che il rivenditore evidentemente ha tenuto in condizioni discutibili prima della consegna. Sul retro avevo notato un po' di muffa, l'avevo pulita e - beata ingenuità - avevo messo il mobile contro la parete (lasciando comunque 1 centimetro per far respirare la parete). Mi ero dimenticata della cosa finché dopo qualche mese ho trovato delle macchie strane sul muro, ho spostato la cassettiera e - tadaaaa - una coltura di muffe sulla mia parete della camera che dava verso l'esterno. Quindi attenzione, tanto più coi mobili usati che chissà in che condizioni sono stati conservati...


E dopo questa premessa passo al post sull'arazzo!

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