Da un lato è stata la diretta conseguenza dell'impossibilità di darmi al fai da te, che mi ha portato a cercare nuovi svaghi. Dall'altro una serata particolarmente felice che mi ha portato a replicare l'esperienza*.
E così, se in passato andavo solo in occasioni particolari, nel 2013 è diventato un appuntamento se non bisettimanale, di sicuro mensile.
Faccio una sintesi di quello che ho visto finora.
Partiamo dal teatro Nuovo in San Babila. Stagione sempre ricchissima di begli appuntamenti, il velluto delle sue poltrone trasuda storia (e anche acari visto che ogni volta che ci vado resto col naso tappato per giorni), ha indubbiamente il suo fascino:
Faccio pubblicamente un appello perché vengano ristrutturati i bagni delle donne: è incredibile che in un teatro così importante di Milano ci si trovi ancora a dover tirare lo sciacquone usando la manopola, ci siano porte di legno imbarcate che si fatica a chiudere e che se apri con una spallata rischiano di abbattere la sventurata che in quel momento si sta lavando le mani...
Torniamo agli spettacoli.
Maurizio Battista con "Oggi non è giornata" mi ha regalato forse la serata più divertente e rilassante da anni. Ed era partita malissimo, con una coda per il biglietto che iniziava dal negozio che faceva angolo! Per quanto lo avessi già seguito e apprezzato in televisione, dal vivo è stato ben oltre le più rosee aspettative. Non segue un copione, va completamente a braccio (è davvero un talento naturale) ed è così divertente e coinvolgente che non ti lascia altri pensieri in testa che le sue battute. Parla della sua vita, non sempre facile (ci ha regalato anche un momento davvero molto toccante con una poesia dedicata alla madre), il tutto senza drammi e con grande positività.
Scherza col pubblico (consiglio la prima fila se volete interagire, se siete timidi imboscatevi...) e nelle due ore e mezza in cui è stato sul palco è riuscito a creare un clima mai visto, di grande complicità in sala.
Per il bis ha fatto scegliere alla sala che cosa voleva rivedere del suo repertorio e ovviamente tra i 3 temi è spuntato il supermercato:
Uscita da teatro notavo la gente che si sorrideva (all'ingresso in coda sotto la pioggia la gente si era spintonata e intimamente odiata), c'era rilassatezza nell'aria e cordialità come se fossimo consapevoli di aver vissuto un'esperienza unica e irripetibile, solo per noi, e fossimo una sorta di compagni di viaggio.
* Per ricollegarmi all'asterisco di prima - sia mai mettere una nota senza riprenderla - se quest'anno sono tornata così tante volte a teatro è stato anche per ricercare la magia di quella serata, che solo il teatro può regalare.
Qualche tempo dopo sono andata a vedere Paolo Migone ("quello di Zelig con l'occhio nero" secondo la descrittiva definizione di mia madre) e sono riuscita a prendere i biglietti proprio per la prima serata milanese:
Era come prevedibile molto divertente, ma anche in questo caso è andato oltre le aspettative perché dal vivo ho potuto cogliere dettagli che mi aspettavo: se in televisione ridevo alle sua battute, dal vivo ho scoperto che è ancora più divertente la sua gestualità. E' davvero esilarante.
C'è stata anche una chicca a fine serata: in sala c'erano sia Claudio Bisio che Sergio Sgrilli, che sono saliti sul palco al termine dello spettacolo (in realtà li avevamo notati fin dall'inizio, difficile non farlo sentendo la gente della mia fila che mormorava "guarda è passato Bisio!", "Dov'è, dov'è?" "Guarda il pelato in prima fila!", "Guarda quello alto in terza fila, è Sgrilli!"). Poi Migone è sceso dal palco (e scendere dal palco del Nuovo mica è semplice!) per la foto di gruppo.
Sono da qualche parte qua in mezzo:
E per concludere nel migliore dei modi la serata, all'uscita ci hanno offerto gli avanzi dell'abbondante aperitivo del debutto. Mio marito ha allungato un braccio alla ispettore Gadget e ha raccattato due dessert davvero spettacolari. Conclusione perfetta per una serata molto divertente.
Nessun commento:
Posta un commento