2 dicembre 2012

"Una poltrona per due" e la finanza che specula sul cibo

Per chi segue la finanza come osservatore e non come investitore, le commodities hanno sempre un fascino particolare. Su che cosa siano è abbastanza facile: tutto quello che viene ricavato dalla terra o allevato che non presenta differenze sostanziali tra produttore e produttore. Petrolio, oro, gas naturale, mais, zucchero, rame... Sono tutti prodotti che potete buttare insieme nel calderone delle commodities. In Borsa il concetto di commodities si lega a quello di future: contratti in cui ci si obbliga a scambiare una prefissata quantità di merci a una certa data, col prezzo fissato alla data della contrattazione. Se per i produttori poteva essere una sorta di garanzia per il futuro e fonte di liquidità immediata, col passare del tempo sono divantati pane per gli speculatori. E a farne le spese sono tutti, soprattutto i più poveri.
Ho trovato nella rivista Coop un articolo che spiega bene questi meccanismi: Chi scommette sul cibo?

I prezzi dei beni alimentari soprattutto sono un argomento particolarmente delicato in alcune zone del mondo. Partiamo da un'immagine:

via chartsbin.com
Ecco cosa dice l'Ifad (International Fund for Agricultural Development):
La siccità in alcune aree del mondo ha compromesso la produzione mondiale di grano, praticamente ogni anno, a partire dal 2007. Altrove, forti inondazioni hanno danneggiato i raccolti. Tra i fattori che hanno determinato prezzi più elevati e una loro forte volatilità, vanno ricordate le crescenti destinazioni di stock alimentari per usi non alimentari e una più forte speculazione finanziaria. 
Se per noi un'impennata dei prezzi può voler dire rinunciare a un weekend fuori porta o a qualche sfizio, per chi spende fino all'80% del proprio reddito per nutrirsi (per fare un raffronto, noi spendiamo una percentuale che va dal 10 al 20%) vuol dire patire la fame. Quindi la speculazione alimentare non mette a rischio i weekend fuori porta: gioca con delle vite umane.

Ognuno potrebbe dire "e quindi, che posso fare io?". Ovviamente come sempre il singolo da solo può fare poco. Però l'unione fa la forza. Se tutti evitassero istituti di credito con investimenti non etici, i giochi speculativi avrebbero le ore contate. 
In questo articolo  potete leggere un'intervista a Riccardo Moro, docente dell'Università Statale di Milano proprio in materia di commodities e speculazioni alimentari. E alla fine c'è la risposta alla domanda che ho posto prima:
E il singolo risparmiatore, cosa può fare?
Chiedere alla propria banca o al proprio promotore finanziario dove investiranno i suoi risparmi e non accontentarsi di risposte superficiali. E poi informarsi, interpellare il proprio Comune, prendere coscienza, aderire a campagne anti-speculazione e anti-spreco. Perché una buona idea, se non è sostenuta dalle gambe degli uomini, non riuscirà a cambiare il mondo.
Di commodities si sente poco parlare (è il nome che non piace?) e sfoderare l'argomento è il miglior modo di fare il vuoto attorno a sé (prima o poi lo proverò scientificamente). Eppure le commodities sono protagoniste indiscusse di un film che chiunque (e sottolineo chiunque) ha visto almeno una volta nella propria vita (di solito sotto Natale): Una poltrona per due.
Ricordate il furto del rapporto governativo sull'andamento dei raccolti di arance e la successiva contrattazione in borsa?
Anche se non ve ne siete accorti le commodities erano lì.
Dal punto di vista finanziario la scena nasconde tutto quello che vi riporto qui sotto (cit. Wikipedia, scusate la pigrizia). Il film è molto divertente (io lo adoro) ma il mondo a cui fa riferimento non lo è per niente: si possono affamare interi paesi per una scommessa.
Il rapporto sul raccolto delle arance originale riportava una buona disponibilità di arance fresche grazie al fatto che l'inverno rigido non aveva creato troppi problemi ai produttori, quindi la buona disponibilità delle arance avrebbe prodotto, come effettivamente è successo, la discesa del prezzo del succo d'arancia concentrato una volta che i mercati fossero stati messi al corrente della notizia perché, come si sa, se c'è tanta offerta il prezzo scende. Tuttavia con in mano il falso rapporto, che presumibilmente diceva che la disponibilità di arance sarebbe stata molto ridotta, i fratelli Duke credevano che la domanda di succo concentrato sarebbe stata molto superiore e il loro obiettivo era quello di farne quindi acquistare maggiori azioni possibili prima della diffusione del rapporto per poi rivenderle a prezzi ancora più elevati. Con queste certezze in mano i due protagonisti son riusciti a imbrogliare i Duke in questo modo:[2] contrariamente al pensiero comune che vuole che gli investitori possano solo comprare azioni per rivenderle in futuro auspicabilmente ad un prezzo più elevato, tutti gli strumenti finanziari, azioni o futures che siano, si possono vendere anche allo scoperto, quindi venderli senza averne il possesso per poi ricomprarli. In questo contesto la vendita di future risulta meno problematica per la natura stessa dello strumento finanziario, e comunque i Duke avrebbero agito sul future, quindi anche Louis e Billie sono stati costretti ad operare su questo strumento finanziario. Per capire come funziona il mercato delle commodity, ecco un esempio: si possono promettere di vendere 1000 kg di succo concentrato per 1,5 dollari a febbraio anche senza esserne materialmente in possesso al momento della stipula del contratto. Spetta poi al venditore procurarseli dove e come vuole entro febbraio, a qualsiasi prezzo (anche maggiore); l'importante è che poi lo rivenda al prezzo precedentemente pattuito; i Duke danno ordine al loro broker di comprare, anche nel caso in cui il prezzo dovesse iniziare a salire (come poi avviene), sicuri del fatto che, alla diffusione del rapporto, il prezzo aumenterà ulteriormente. Tuttavia, quando viene diffuso il rapporto il prezzo crolla prima che i due fratelli siano in grado di vendere i contratti, ritrovandosi quindi con l'obbligo di acquistare enormi quantità di succo concentrato ad un prezzo superiore rispetto a quello a cui dovranno poi rivenderlo: in pratica, la totale bancarotta. Questo accade perché i future delle commodity, al contrario dei future sugli indici azionari, non prevedono il regolamento in contanti, ma la consegna materiale della merce acquistata, con l'obbligo di sborsare molti soldi per effetto del moltiplicatore, che permette di negoziare un future con meno denaro di quello che servirebbe realmente. Per esempio se voglio comprare 10 000 kg di succo concentrato a 1,5 dollari dovrei sborsare 15 000 dollari, ma ipotizzando che il moltiplicatore del succo d'arancia surgelato e concentrato sia 100 posso comprare il future impiegando solo 150 dollari (15000 diviso 100) anche se effettivamente controllo 15 000 dollari; all'apertura dei mercati i Duke iniziano a comprare forsennatamente fino ad un valore del future di 142 dollari (ipotizziamo un prezzo medio di 120 dollari), da quel momento Louis e Billie Ray iniziano a vendere allo scoperto il succo concentrato portandolo quasi a ridosso del prezzo d'apertura (ipotizziamo un prezzo medio di 125 dollari). Il future è con scadenza aprile (la scena secondo il film si svolge il 2 gennaio). Ad un certo punto il mercato si blocca per ascoltare il rapporto del ministro dell'Agricoltura il quale diffonde il rapporto ufficiale che indica un discreto raccolto di arance fresche, il prezzo del succo crolla e i due iniziano a comprarlo da 46 dollari fino ad un prezzo di chiusura di 29 dollari (ipotizziamo un prezzo medio di riacquisto di 36 dollari). Quindi ogni future venduto a 125 dollari di prezzo medio se lo sono procurato per soli 36 dollari di media, ben il 346% di guadagno. Nel 1983 il mercato dei futures non era così strettamente regolamentato come oggi e le vendite allo scoperto per gli operatori addetti erano illimitate. Quanto possono aver guadagnato i due per vivere da nababbi per tutta la vita? Sappiamo solo che il capitale iniziale di Ophelia è di 40 000 dollari, ma non sappiamo quello del maggiordomo, ma si può ipotizzare un capitale totale di 80 000 dollari. Quanto sarà il moltiplicatore? Un valore realistico si aggira sui 100, quindi si può dire che i due controllino ben 8 milioni di dollari in future con i quali avrebbero contrattato 640 future (8 milioni diviso 100 diviso 125), cifra verosimile perché durante l'iniziale fase di vendita i due parlano di aver venduto 200 e 300 contratti mentre nella fase di riacquisto si sentono come cifre solo 50 e 100. La differenza tra acquisto (36 dollari) e vendita (125 dollari) è di 89 dollari i quali moltiplicati per il numero di future contrattati (640) e per il moltiplicatore (100) Louis e Billie Ray avrebbero avuto un guadagno netto di 5 696 000 dollari, una cifra sufficiente per vivere di rendita per tutta la vita. Per non parlare poi del fatto che potrebbero aver impiegato i soldi destinati a Clarence Beeks da parte dei fratelli Duke.

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