Oggi mi sono imbattuta in questo video:
E mi hanno colpito varie cose...
Mi hanno colpito le parole del rettore Marcello Fontanesi: "Non la sta a sentire nessuno, non serve a niente". Mi sono sembrate curiose perché la ragazza è sul podio, ha il microfono, per farsi sentire meglio prende anche il megafono. La scena è sua. Ma il pubblico si annoia, rumoreggia, lei ha parlato già per 5 minuti. Non entro nel merito di quello che ha detto, ho solo visto l'estratto di Repubblica che ho postato. E' una questione di pura forma e di comunicazione mediatica. Le reazioni indispettite del pubblico come si spiegano? Avevano un altro appuntamento dopo? Non erano d'accordo con quello che diceva? Oppure non la consideravano un'interlocutrice?
C'è chi le urla "non si fa politica qui". Come se la politica fosse estranea all'ambito accademico. Ma la politica secondo la sua accezione più alta non è l'arte di governare la società?
In Bicocca è spuntato anche questo striscione:
Il Sapere non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione - Michel Foucault
L'altra cosa che mi ha colpito di questo video è il confronto (in alcune scene abbastanza facile) tra il rettore e la studentessa. Tralasciamo le rispettive opinioni, anche perché il rettore ha poi dichiarato di aver perso la pazienza ma di essere comunque dalla parte degli studenti (intervista). A livello puramente visivo mi sembra un gioco degli opposti: uomo vs donna - anziano vs giovane - potente vs comune mortale. Provate a guardare le spalle: lo scialle poco sgargiante a confronto con la mantellina di ermellino. Due mondi diversi, sullo stesso palco a pochi centimetri di distanza, ma in cui percepisco un'incomunicabilità di fondo. E una volta scesi da quel palco, ognuno riprende le rispettive posizioni. Il rettore al suo posto al sole nella gerarchia universitaria, la studentessa lontana dai riflettori. Non a caso, nonostante la Rete, ho trovato molto facilmente il nome del rettore e anche alcune sue interviste successive (come quella telefonica che ho segnalato). Ma della ragazza ho faticato a trovare perfino il nome, che posto con il beneficio del dubbio: Beatrice.
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