15 dicembre 2012

Lupo ululà, castello ululì. In memoria di Mario Maldesi

C'è qualcuno che ancora non conosce Frankenstein Jr.? Sì, dai il capolavoro in bianco e nero di Mel Brooks. I nomi Gene Wilder, Marty Feldman, Peter Boyle, Madeline Kahn... dicono niente?
Insomma, "lupo ululà, castello ululì". Sì, esatto, proprio quello.
Ok, indubbiamente quel dialogo ha in parte contribuito alla fortuna del film. E' geniale nella sua assurdità. E ti entra in testa già dopo la prima volta che lo senti... Ve lo ricordate?
Inga: Lupo ulula...
Dr. Frankenstein: Lupo "ululà"?
Igor: Là.
Dr. Frankenstein: Cosa?
Igor: Lupo ulu e castello ulu.
Frederick: Ma come diavolo parli?
Igor: È lei che ha incominciato!
Frederick: No, non è vero!
Igor: Non insisto, è lei il padrone!

Ok, vediamo la scena che fa più ridere:


E qui la classica domanda che si fanno tutte le persone dotate di intelletto è: "ma come caspita è nella versione in inglese?". Eccola qua:
Inga: Werewolf!
Dr. Frederick Frankenstein: Werewolf?
Igor: There.
Dr. Frederick Frankenstein: What?
Igor: There, wolf. There, castle.
Dr. Frederick Frankenstein: Why are you talking that way?
Igor: I thought you wanted to.
Dr. Frederick Frankenstein: No, I don't want to.
Igor: Suit yourself. I'm easy.

Nella versione originale si gioca sull'assonanza tra il termine licantropo ("werewolf") e la domanda "dove lupo" ("where wolf"). Quindi segue la risposta di Igor "there" con la stessa struttura "elementare" (avverbio di luogo + sostantivo = "there wolf"/"there castle").
L'inglese è una lingua che si presta perfettamente a questo tipo di comicità perché sono tantissimi i termini che si pronunciano allo stesso modo ma hanno significati diversi.
In italiano era assolutamente impossibile da tradurre, quindi si sono messi d'impegno e hanno ricreato quasi da zero l'elemento comico. Pochi si sono impegnati così tanto e pochi hanno raggiunto questo livello. Se mi chiedessero di citare un capolavoro dell'adattamento cinematografico italiano io mi giocherei subito questo dialogo.

Ora, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Chi è l'autore di questo adattamento?
Cito un pezzo tratto dal blog http://frankensteinjunior.wordpress.com/contatti/ (che consiglio a tutti gli appassionati)
...la traduzione iniziale del copione fu affidata a Roberto De Leonardis, esperto traduttore di opere di grande successo che ne fece una traduzione troppo letterale, probabilmente influenzato negativamente dal Direttore Commerciale della Fox Italia che non previde l’enorme successo di questa pellicola.
Nel momento in cui il film arrivò in sala di doppiaggio, subì una rivisitazione quasi totale del copione: la bravura e la sensibilità del direttore del doppiaggio e dialoghista Mario Maldesi, che aveva avuto modo di visionare il film in America e di apprezzarne il potenziale comico, diede nuova vita al copione, non solo ricreando alla perfezione le battute più salienti del film, ma scegliendo un team di attori che ne interpretassero il doppiaggio in maniera esemplare.


Mario Maldesi ci ha regalato un sacco di perle (ecco la lista dei doppiaggi che ha diretto) e non ho problemi a dire che per me era un genio nel suo settore. Purtroppo parlo al passato perché è venuto a mancare lo scorso settembre. E come spesso accade queste notizie passano un po' in secondo piano. E' un po' il destino di tutti quelli che si fanno conoscere per la propria arte e non per se stessi.   
Ecco quindi perché chiudo questo post con una sua intervista. Una volta tanto volevo associare il suo volto a quello ben più celebre di Gene Wilder che dice "ululà":

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie, venuto il dubbio e subito trovata la risposta