8 maggio 2008

Quanto vale una laurea? Poco più di 120 euro al mese

Una laurea dopo anni di studio e costosissime rette annuali. Il risultato? Uno stipendio di poco superiore a quello di un operaio non specializzato. Il lavoro intellettuale non paga più. Ma soprattutto, a non pagare, è l'università.
Dal sito dell'Ansa, un lancio delle 11.20:

"Un pericoloso appiattimento delle retribuzioni". A rilevarlo è Unioncamere che nel rapporto 2008 evidenzia come la differenza di salario tra un impiegato diplomato o laureato e in lavoratore non qualificato con la licenza media "é di circa 1.600 euro l'anno, poco più di 120 euro lordi al mese". A guardare i dati 2007 infatti le retribuzioni di professioni non qualificate, di conduttori di impianti, di operai specializzati, di professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi e degli impiegati, si aggirano tutte "all'incirca tra i 21 e i 23 mila euro". Si va infatti dai 21.170 euro di un lavoratore non qualificato ai 22.750 d un impiegato. La distanza è invece quasi incolmabile con i dirigenti che in media guadagnano oltre 92 mila euro l'anno. L'appiattimento verso il basso, sottolinea l'associazione delle Camere di Commercio, "é il sintomo più evidente della scarsa attenzione al merito che caratterizza il mercato del lavoro italiano" e, afferma il presidente Andrea Mondello, "segnala un paese disattento al valore dello studio e delle competenze, che rischia di mortificare le migliori risorse su cui può contare per rilanciarsi". Unioncamere sottolinea quindi come tra il 2000 e il 2006 le retribuzioni siano passate da 20.116 euro a 23.633 con una crescita del 17,5%. Nello stesso periodo l'inflazione è aumentata del 15,1%, ma i prodotti e i servizi acquistati più frequentemente sono aumentati del 18,2%. I salari sono cresciuti meno che nel resto d'Europa perché più bassa è stata la crescita della produttività. L'associazione sottolinea quindi "l'inadeguatezza del contratto nazionale", che va superata distribuendo in azienda o sul territorio i risultati conseguiti in termini di produttività e redditività.

Nessun commento: