Come già spiegato in un precedente post, adoro l'usato e quindi non potevo mancare. Poi era pure una prima edizione, garanzia di minore ressa, quindi approfittando della metro "scontata" e in barba al maltempo, mi sono materializzata in San Babila con un sacco pieno di merci da barattare. E quando dico "sacco" intendo proprio un sacco (blu della spesa). Già perché la sera prima mi ero messa a svuotare gli armadi. E visto che il limite di oggetti per persona era pari a 10, mi sono pure trascinata mio marito per raddoppiare la posta in gioco.
Lampo quiz: qual è stato il motivo principale per cui mio marito ha deciso di accompagnarmi?
- per il grande amore che prova per me;
- per curiosità;
- perché cercava qualcosa in particolare;
- per assicurarsi che io non tornassi a casa con più cianfrusaglie di quante ne avevo portato.
A presidiare la raccolta e le vendite i "volontari occasionali" della Rete Onu (Operatori Nazionali dell'Usato), a cui va la mia piena stima perché si sono fatti giusto un po' di pubblicità a fronte di 8 ore d'inferno in cui non sono stati fermi un secondo e hanno dovuto sopportare scene da "svuotatutto" (mancavano solo le risse) e lamentele ad alta voce di quelli che, credendo di essere in negozio, si pretendevano i sacchetti per portare via la merce.
Io sono passata due volte, una al mattino e una al pomeriggio. Al mattino come si può vedere dal contributo fotografico c'era davvero poca gente:
Purtroppo poca gente = pochi oggetti. Però con mia grande soddisfazione sono riuscita ad accaparrarmi 3 collane a me gradite (per 3 gettoni).
A conclusione del primo turno di baratto, ecco cosa ci restava:
E' seguito poi un giro in via Dante per una capatina alla Lush, pranzo in via Torino, gelato sempre in via Torino aromatizzato pioggia&smog (aveva simpaticamente iniziato a piovere), visita dei mercatini in Duomo con libri e riviste usate (c'erano delle chicche per gli amanti del genere davvero degne di nota) e poi ritorno in piazza Beccaria. E questa volta era strapiena.
Con la ressa ovviamente si faticava a vedere gli oggetti in esposizione. E visto che si faticava pure a vedere i manifesti che spiegavano la vocazione "baratto" della giornata, molta della ressa era dovuta a gente che non aveva capito non si trattava di un classico mercatino delle pulci e che quindi non avrebbe potuto acquistare nulla. L'equazione poca gente = pochi oggetti si è trasformata in troppa gente = pochi oggetti comunque. Erano arrivati molti capi di abbigliamento (che non mi interessano) e poca oggettistica. Speravo di trovare qualcosa per il giardinaggio (i rigattieri sono sempre pieni di vasi e balconette, speravo che qualcuno ne portasse!) e invece niente. Quando dopo mezz'ora ho acquistato un leone di legno da appendere al muro con la scritta "Jamaica" qualcosa, nonostante avessimo ancora 12 gettoni mio marito ha considerato chiusa la giornata e mi ha trascinata via.
E qui arriva la risposta al lampo quiz di prima. Chi ha scommesso sulla numero 4 ha vinto.
Arriviamo al bilancio della giornata. E' stato divertente e sono contenta che quello che ho portato sia andato a ruba (avevo raccattato un sacco di oggetti a tema estivo, dalla borsa mare fino al materassino gonfiabile, e spero rallegrino le vacanze di qualcuno). Mi ha un po' delusa invece che Piazza Beccaria fosse occupata per 1/4 dal mercatino e per 1/3 dai gonfiabili di una sponsorizzazione Lego. Probabilmente prevedevano minore partecipazione. A settembre dovrebbero bissare e spero conquistino l'intera piazza. E io ci tornerò col leone jamaicano a cui probabilmente non avrò ancora trovato una collocazione...
Nessun commento:
Posta un commento