Il creatore di SpiderTruman è stato abile a catalizzare il malcontento, da un po' di tempo sopito, verso la Casta. E la Casta si è un po' vergognata. Altrimenti non avrebbe sentito il bisogno di replicare. Touché!
Che sia vero o finto, quindi, per me conta poco da un punto di vista azione-reazione (non etico, quello è un discorso a parte). Ha mosso le acque e ci ha regalato uno spettacolare comunicato della Camera. Dove per contestare SpiderTruman si fanno molte precisazioni interessanti, ad esempio sui costi dei palazzi e sul team di barbieri. Quanto guadagnano? Circa 2400 euro netti al mese... Ma sono selezionati "attraverso concorso pubblico", si sottolinea. Tutto regolare quindi. Davvero?
Quando un comune mortale va dal barbiere il portafogli lo apre. E quei soldi non li rimborsa il datore di lavoro e neppure li può scaricare dalle tasse. Non è prevista una causale "bell'aspetto" o "decoro personale".
Mi sorge quindi spontanea una domanda: ma con quello che guadagnano, gli onorevoli non si potrebbero pagare da soli il barbiere? E' così scontato che questi 2.400 euro debbano gravare sulle tasche dei contribuenti?
In effetti è dura mantenere la famiglia con "soli" 4 mila euro al mese (come ricorda il ministro Rotondi), quindi è giusto che almeno il barbiere sia gratis. Così come un sacco di altre cose.
Del resto è una vita di sacrifici la loro...
Bando alle ciance, passiamo al comunicato. Buona lettura!
In relazione a quanto fino ad oggi pubblicato sul social network Facebook in una pagina dal titolo "I segreti della casta di Montecitorio" e a firma dell'ex-collaboratore di un parlamentare "licenziato dopo 15 anni di precariato" che utilizza lo pseudonimo "spider truman", si fa presente quanto segue.
Relativamente al noto tema della locazione di Palazzo Marini, l'autore afferma che la Camera dei deputati pagherebbe 25 milioni annui per l'affitto dell'intero Palazzo, sede degli uffici dei deputati, pari a 2 milioni di euro al mese. Al riguardo, ove ci si riferisca al cosiddetto Palazzo Marini 1, è stata già comunicata dalla Camera dei deputati alla proprietà la volontà di esercitare il diritto di recesso a partire dal 1 gennaio 2012. Da tale data, il risparmio annuo sarà pari a circa 14 milioni. Quanto agli altri tre Palazzi Marini esiste un vincolo contrattuale, senza facoltà di recesso, con scadenze rispettivamente nel 2016, 2017, 2018 e che pertanto non potranno essere, fino ad allora, annullabili né modificabili da parte della Camera.
Si sostiene, poi, che esisterebbe una polizza assicurativa che coprirebbe per intero il danno recato dal furto di beni, facendosi intendere che di tale possibilità sia stato fatto anche un uso illegittimo. Si tratta, in realtà, di una polizza assicurativa attivabile esclusivamente in presenza di danni o furti subìti nei Palazzi di Montecitorio, esclusivamente in quei luoghi sottoposti alla diretta vigilanza della Camera, come - ad esempio - il guardaroba.
L'autore afferma nella pagina facebook che i barbieri della Camera guadagnerebbero 11 mila euro al mese e che la loro provenienza geografica sarebbe la stessa di un ex Presidente della Camera.
Va in primo luogo ricordato che gli addetti al Reparto Barberia sono attualmente sette e che la loro retribuzione media netta mensile è di circa 2.400 euro. Inoltre, come per le altre professionalità dell'Amministrazione di Montecitorio, anche questa è selezionata attraverso concorso pubblico, l'ultimo dei quali bandito nel 2003 ed espletato nel 2005 nel corso della XIV legislatura. La provenienza geografica dei sette addetti è, in realtà, assai diversificata, variando dalle province di Roma, Napoli, Rieti, Salerno e Catania.
Quanto alla "costruzione materiale" di falsi documenti recanti minacce a deputati al fine di accedere al servizio di scorta personale, va evidenziato che l'attribuzione della scorta, lungi dal configurare qualunque ruolo o competenza dell'organo parlamentare, è rimessa esclusivamente alle valutazioni del Comitato nazionale o provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Stessa carenza di competenza della Camera è relativa alla cancellazione delle sanzioni irrogate per violazione del codice della strada e prevalentemente relative all'accesso alla Zona a Traffico Limitato di Roma, attraverso l'invio di una raccomandata A/R al Prefetto interessato con motivazioni connesse all'esercizio di funzioni istituzionali. Come è intuitivo, invece, le valutazione delle istanze prodotte dai parlamentari uti singuli è demandato in via esclusiva alle autorità competenti.
Circa il fatto che i deputati, nonostante abbiano il diritto di viaggiare gratuitamente sui voli aerei nazionali, possano comunque accumulare punti mille miglia Alitalia da poter sfruttare successivamente anche a favore dei familiari e che all'interno dell'agenzia di viaggi opererebbe un "funzionario parlamentare", il cui stipendio sarebbe di 7 mila euro mensili, si fa presente che presso tale agenzia di viaggi non operano dipendenti dell'Amministrazione della Camera, ma addetti della società cui il servizio è affidato. Occorre, altresì, sottolineare che l'offerta Millemiglia è stata formulata unilateralmente dall'Alitalia, senza alcun interessamento della Camera, su richiesta dei singoli deputati. La Camera, in sede di imminente rinnovo contrattuale con tale società, chiederà di accumulare direttamente le "miglia", al fine di risparmiare sui viaggi richiesti dall'attività parlamentare.
Circa le asserite agevolazioni tanto sul listino per i deputati sulle utenze cellulari TIM quanto sull'acquisto delle autovetture dell'azienda Peugeot, vale il princìpio per cui le proposte commerciali che le singole aziende avanzano in tal senso nei confronti dei deputati avvengono nell'ambito della loro discrezionalità d'impresa e senza alcun tipo di intermediazione della Camera.
In riferimento al cosiddetto fenomeno dei "deputati pianisti", si fa presente che ad inizio di questa legislatura - come ampiamente riportato dagli organi di informazione - è stata adottata alla Camera, su proposta del Presidente Fini, una nuova metodologia di voto basata sul riconoscimento delle cosiddette "minuzie" del parlamentare volta a tutelare al massimo proprio la garanzia della personalità del voto, stroncando così questo fenomeno di malcostume.
Infine, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria a favore dei deputati si fa presente che essa è a carico di un apposito fondo di solidarietà alimentato dai contributi versati dai singoli deputati ed è in equilibrio finanziario, come si evince dal relativo bilancio pubblicato anche sul sito internet della Camera in allegato al bilancio consuntivo della Camera medesima.
Giuseppe Leone
Capo Ufficio Stampa
Camera dei deputati
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