"Essere o non essere?" si domandava Amleto. Oggi che i tempi sono cambiati, le domande che spesso ci attanagliano non sono più esistenziali, ma fondamentalmente superficiali: "meglio puntare sulla praticità o sull'estetica?". Chiunque si è posto questa domanda almeno una volta nella vita, prima di fare un qualsiasi acquisto: dalle scarpe per andare al lavoro, al divano del salotto, passando per l'auto nuova o il cellulare di ultima generazione.
Alcuni sanno così bene la risposta che neppure si fanno più domande. Altri invece analizzano caso per caso. E reagiscono di conseguenza.
Sulla questione "essere o non essere (trendy)" - che in realtà è un "apparire non apparire" e un "avere per essere" - ho iniziato a riflettere ieri sera, quando notavo una ragazza fin troppo elegante strizzata in un vagone della metropolitana stracolma di pendolari. Non so se quell'abbigliamento fosse frutto di un obbligo lavorativo oppure di una libera scelta. Ma di certo era dettato non dalla praticità (salire e scendere di corsa dalla scala mobile con un tacco 12 non è propriamente indicato per la propria incolumità o quella altrui) ma dall'estetica.
Oggi la questione mi è tornata alla mente grazie a una splendida vignetta di Stefano Disegni dedicata all'estetica esasperata applicata alle moto. Quasi una metafora: che si sia mai saliti su una moto o meno, chiunque ha a suo modo comprato una "manopola masochista" nella propria vita.
Una nota. Il problema è forse di un mondo (composto anche da noi) che esaspera l'estetica come unica forma di espressione della propria interiorità. O che semplicemente ci vuole tutti eterei, eternamente giovani e bellissimi.
Anche con qualche trucchetto di troppo. Non mi spiego altrimenti tutto il clamore (e anche i commenti negativi) scatenati dall'iniziativa di Elle Francia di far posare senza trucco alcune bellissime, tra cui la Bellucci.
Qualcuno ha dichiarato di preferirle nella versione photoshoppata. Ma il fascino di un bel viso al naturale è totalmente tramontato?
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