20 luglio 2019

Chi ha paura del latte materno?

Oggi su un gruppo di riciclo e fai da te, una donna chiedeva come non far ingiallire il latte materno per utilizzarlo nella produzione di gioielli. Sono rimasta stupita dal tenore dei commenti. Tantissimi utenti (quasi tutte donne) hanno chiosato con un “che schifo”. A fare schifo non era il gioiello in sé, ma proprio il latte materno. Una commentatrice ha raccontato di averlo assaggiato ed è stata oggetto di scherno e insulti. L'impressione è che ormai siamo così abituati a considerarci solo produttori di rifiuti biologici, che ci siamo dimenticati che siamo in grado di produrre anche un prezioso alimento. A conferma, in un commento si chiedeva se si intendeva conservare anche la prima “cacchina” per ricordo. Un alimento messo sullo stesso piano delle feci.

Hanno cancellato la discussione prima che potessi chiedere all’utente che aveva fatto una simile domanda se beveva il latte di mucca e se lo metteva sullo stesso piano del letame. Perché, al netto dei processi di pastorizzazione, sempre di latte parliamo. Anzi, essendo specie-specifico, dovremmo essere più disgustati da quello di capra o di pecora (che poi, quanto puzzano le mammelle di una pecora? Io che sono cresciuta in campagna, la risposta la conosco).

Quindi no, il latte materno – quello che alimenta un cucciolo umano per i primi 6 mesi come da linee guida OMS – non è disgustoso. Può fare schifo se te lo mettono nel caffè o nelle torte a tua insaputa, ma di base è un alimento, anzi uno dei più preziosi in assoluto. Se qualcuno vuole trasformarlo in ciondoli, saranno un po’ fatti suoi. Certo, se poi dovesse regalarmene uno, come minimo gli toglierei il saluto. Ma questa è un’altra questione.

Nessun commento: