30 marzo 2009

Film porno a spese dei contribuenti

Mentre da noi fanno discutere utilizzi indegni delle ambulanze e affitti di regge a prezzi irrisori (e chissà quanti privilegi ignoriamo), nell'Inghilterra sempre così riservata e attenta agli scandali (almeno sulla carta) sta facendo discutere la messa in note spese di due film porno da parte della responsabile del ministero dell'interno britannico, Jacqui Smith. I soldi (circa 10 sterline) saranno ovviamente rimborsati. Ma la domanda sorge spontanea: se nessuno se ne fosse accorto? Non sarebbe il caso, soprattutto in periodi di crisi, di non abusare dei soldi dei contribuenti?
Per la cronaca, la Smith è già sotto inchiesta per aver chiesto 116.000 sterline di rimborsi per le spese di alloggio nella sua seconda "casa" (ovvero quella di famiglia), dal momento che ha fatto risultato l'appartamento londinese che divide con la sorella come casa principale. I porno rientravano nelle 67 sterline di conto Virgin Media per servizi radiotelevisivi nella casa di famiglia.
Non avendo tempo di riportare per esteso una traduzione degli articoli stranieri, citerò l'Ansa di oggi.
PORNO VISTI DAL MARITO IN NOTA SPESE, MINISTRO SMITH NEI GUAI
di Augusto Zucconi

LONDRA - La responsabile del ministero dell'interno britannico, Jacqui Smith, è nei guai per due film a luci rosse visionati dal marito in pay-per-view a spese del contribuente. Stupore e incredibilità, scuse ufficiali, imbarazzo molto british ma, ormai, la frittata è fatta: per alcuni esponenti dell'opposizione la ministra rischia addirittura la poltrona.

Lanciata in orbita dal domenicale Sunday Express, la vicenda da stamani è sulla bocca di tutti e imperversa sulle Tv e i siti Internet del Regno Unito. I commenti sarcastici si sprecano. "Con una moglie così - si sente dire - che male c'è se uno si guarda un film porno?".

Donna un po' anonima e per nulla controversa, considerata una mera esecutrice degli ordini di Gordon Brown, Jacqui Smith non intende lasciare il suo incarico e l'ufficio del premier oggi le ha espresso la piena solidarietà del governo.

A Westminster, tuttavia, l'opposizione è già sul piede di guerra e c'é chi sostiene che la sua carriera è compromessa. "Non è mia abitudine chiedere le dimissioni di un ministro e non lo faccio nemmeno adesso ma certo, in questo caso non si può dire che la collega finora abbia fatto un lavoro particolarmente brillante", ha detto l'ex ministro ombra agli interni, il tory David Davids. A soli quattro giorni dal vertice del G20 contro la crisi internazionale, per Brown la bufera non poteva arrivare in un momento peggiore. Ieri il raduno anti-globalizzazione di Londra si era concluso senza incidenti nonostante i timori della vigilia.

A causa di questo inatteso infortunio, tuttavia, la soddisfazione è stata di breve durata. I due film incriminati sono stati visionati dal marito, Richard Timney, nella casa di famiglia a Redditch, nell'Inghilterra centrale. Le date sono quelle dell' 1 e del 6 aprile 2008, giorni in cui la signora Smith era a Londra a sbrigare gli affari di governo. Del pasticcio è in ogni caso responsabile anche la stessa Jacqui Smith che, per sua ammissione, ha detto di avere erroneamente inserito nella sua nota spese di aprile le 67 sterline (72 euro) del pacchetto abbonamento Tv con connessione a Internet abbinata.

"Mi scuso per la svista, naturalmente restituirò tutto", ha fatto sapere. Anche il marito si è scusato, in diretta Tv. Scuro in volto, stamani si è concesso brevemente ai cronisti che stanno cingendo d'assedio la casa della coppia. "Mi dispiace per l'imbarazzo che ho provocato a Jacqui, posso immaginare anche che molta gente si arrabbiera", ha detto.

"Dire che Jacqui è furibonda è usare un eufemismo, dire che vorrebbe nascondersi sottoterra anche - ha detto un amico di famiglia - comunque non vorrei essere nei panni di Richard, si é già preso una bella lavata di capo".

La vicenda è esplosa proprio mentre la titolare dell'Home Office si trovava nel bel mezzo di un'altra controversia riguardante le sue spese di deputata. Jacqui Smith ha la residenza nella sua casa di Redditch e, quando è a Londra, è ospitata dalla sorella.

Lo scorso mese è venuto fuori che la ministra aveva chiesto 160 mila sterline (oltre 175 mila euro) a titolo di rimborso per le spese di alloggio. In questo caso però la signora Smith dice di essere pronta a dimostrare di avere agito nel pieno rispetto delle regole.

Visto che siamo in tema, ecco il link di un interessante articolo-dibattito (in inglese) sull'evoluzione della pornografia negli ultimi 30 anni. E' davvero cambiato qualcosa?

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