30 giugno 2009

Torta al cioccolato, ricetta testata

Dosi per 6/8 persone

100 gr di cioccolato fondente

50 gr di burro

2 uova

350 gr di farina

150 gr di zucchero

1 bustina di lievito

Zucchero a velo


Unire le uova allo zucchero in una terrina e amalgamare bene. Aggiungere il
burro fuso.
Far sciogliere in un pentolino a fuoco basso il cioccolato con il latte (dosare
il latte ad occhio, deve venire una sorta di nesquik o l'equivalente di una cioccolata mediamente liquida).
Unire il cioccolato fuso all'amalgama di zucchero e uova, lentamente.
Unire quindi, poca per volta, la farina, facendola amalgamare perfettamente prima di versarne altra.
Il segreto per far venire molto morbida questa torta è di mescolare molto.
Una volta che non sono più grumi nell'impasto (io ci metto almeno mezz'ora ad incorporare la farina), il preparato dovrebbe avere la consistenza giusta (non troppo liquido e abbastanza denso da colare da un cucchiaio lentamente ma quasi completamente).
A questo punto aggiungere una bustina di lievito vanigliato, con le stesse modalità della farina.
Nel caso l'impasto non fosse "a prova di cucchiaio" aggiungere poche quantità o di latte (se troppo denso) o di farina (se troppo liquido); il tutto ovviamente
con moderazione.
Versare in una tortiera imburrata e infornare nel forno caldo non ventilato a 180° per 45/60 minuti; in caso di necessità aumentare i tempi.

Zuccherare con lo zucchero a velo e fare raffreddare.

Varianti: glassa all'esterno e/o strato di panna montata o di marmellata all'interno

26 giugno 2009

Facebook ti ha censurato?

Chi si ricorda della buona e vecchia Lamù? Poto&Sanaho (o Sankho?) hanno ripreso la sigla di apertura di uno degli anime più amati della storia e lo hanno trasformato in una delle più intelligenti parodie politiche degli ultimi tempi.
In Rete ha riscosso subito grande successo. Peccato che Facebook lo abbia censurato.

Chiunque lo abbia condiviso nelle ultime giornate in Facebook, si sarà accorto della sua sparizione, in alcuni casi in modo del tutto "nascosto" (è stato semplicemente tolto, tanto chi va a controllare un wall che si aggiorna di continuo e vive del momento?), in altri con l'esplicitazione della causa: "violazione della privacy".
Vicenda curiosa. La privacy mi sembrava la motivazione meno azzeccata. Si può parlare di violazione del copyright, ma di privacy no di certo.
Mi sono andata a riguardare le regole di Facebook, alla ricerca di possibili cause di cancellazione. Non ne ho trovata una valida (fatto salvo il copyright).
Forse si è montato un caso?
Basterebbe infatti che qualcuno abbia segnalato il video incriminato come violazione del copyright e Facebook, d'ufficio, ha provveduto a farlo sparire.
Guardiamo le Faq italiane (la versione "vincolante" è in inglese, ma qui non siamo in tribunale):
Perché i miei contenuti sono stati rimossi?
È possibile che i tuoi contenuti siano stati rimossi in seguito alla ricezione da parte nostra di una segnalazione di violazione del copyright inviataci dal proprietario di tali diritti, oppure che abbiamo determinato che i tuoi contenuti violano dei diritti di terzi. La pubblicazione di contenuti che violano dei diritti è contro le nostre Condizioni d'uso
Cosa succede se violo il copyright di terzi?
Se violi il copyright di terzi, rimuoveremo i contenuti segnalati e in caso di reiterata violazione, l'account del trasgressore verrà definitivamente disattivato
.
Per fare la prova del nove, dovrei ripostare a oltranza il video: se il mio account verrà rimosso, avrò colto nel segno.
In ultima analisi: per me non si tratta di una questione politica. Il contenuto, per quanto indubbiamente geniale, non era originale. Vai poi a spiegare a Facebook che il contenuto era geniale in quanto NON originale. E che oltre una certa "trasformazione" si può considerare come nuova opera. Ma qui si riprenderebbe la strada che porta in tribunale...
Perché ho deciso di scrivere un post sull'argomento? Perché Facebook ha attuato delle censure? Lo sapevo da tempo. Da tempo sono al corrente di account disattivati perché provvisti di troppi contatti, o perché con nomi apparentemente fittizi o semplicemente "scomodi".
Guardate ad esempio questi link:
Facebook censura per la terza volta Aldo Nove ["FB controlla le nostre idee politiche"]
Facebook e le regole della censura
Bannati da Facebook e account cancellati senza motivi. Le regole di Facebook?
Ritorniamo al punto. Non mi stupisce che Facebook censuri. Mi irriterebbe se lo facesse per questioni politiche (ma non credo sia questo il caso, soprattutto vista l'innocenza della parodia) e in quel caso sarei pronta ad abbandonarlo all'istante.
Ho letto e condiviso link politicamente più pesanti di un simile video e non ho mai visto censure di sorta.
Mi stupisco invece delle reazioni di alcuni utenti, la cui indignazione può essere così sintetizzata:
non è vero che su Facebook siamo liberi di scrivere o pubblicare quello che vogliamo.

Chiunque si sia degnato, come la sottoscritta, di leggere i termini di utilizzo di Facebook, sarà ben consapevole che Facebook non è uno strumento "libero" di comunicazione (come può essere messenger o il cellulare, per intenderci). Evidentemente non tutti amano leggere lunghi papiri, tanto più in inglese. Le regole comunque ci sono e sono chiare: rileggetele.
Non mi scandalizzo che vengano attuate forme di censura. Francamente sono favorevole alla chiusura di gruppi che inneggiano all'odio razziale, all'uccisione di animali o alla pedofilia (i censori dovrebbero anzi impegnarsi di più). In Facebook mi preoccupano invece le regole sulla privacy, sempre molto evanescenti, e soprattutto quelle sulla proprietà intellettuale.
Sentiamo che dice Facebook a riguardo:
Le applicazioni sviluppate da terzi a disposizione della comunità di Facebook non sono create da Facebook né risiedono sul nostro server. Di conseguenza, non siamo in grado di controllare tali applicazioni o di rimuovere eventuali contenuti in violazione dei diritti dell'utente. Se ritieni che un'applicazione di terzi violi i tuoi diritti, ti consigliamo di contattare direttamente lo sviluppatore. Spesso è possibile contattare lo sviluppatore dalla pagina "Informazioni su" dell'applicazione. Se ciò non dovesse essere possibile, aggiungi l'applicazione, clicca sulla guida, quindi sul nome dell'applicazione. Da tale pagina, potrai inviare un messaggio direttamente allo sviluppatore.
Se il problema persiste anche dopo aver contattato lo sviluppatore, contattaci all'indirizzo ip@facebook.com. Anche se non siamo in grado di controllare le applicazioni di terzi, cercheremo di aiutarti nel caso in cui lo sviluppatore non onori i suoi obblighi di legge in caso di problemi relativi ai contenuti.

Insomma... hanno violato i tuoi diritti? Problema tuo. Al massimo ti aiuteremo, ma senza impegno da parte nostra.
Andiamo avanti.
Posso segnalare una violazione dei diritti di proprietà intellettuale di un altro utente?
Se non sei il titolare dei diritti di proprietà intellettuale (o un rappresentante autorizzato dal titolare), non puoi segnalare le violazioni sospette. Se ritieni che sul sito Web di Facebook siano presenti contenuti che violano i diritti di proprietà di terzi, contatta direttamente il titolare del copyright.

Anche in questo caso, minima collaborazione. Se non scopro da solo che stanno calpestando un mio diritto, posso solo contare sulla collaborazione degli estranei. Facebook se ne tira elegantemente fuori.
Altra pagina, altri disclaimer preoccupanti:
Facebook può anche raccogliere informazioni su di te da altre fonti, come giornali, blog, servizi di messaggistica istantanea e altri utenti su Facebook attraverso le funzionalità del servizio (ad esempio i tag delle foto) per offrirti informazioni più utili e un'esperienza personalizzata.

Usando Facebook, acconsenti che i tuoi dati personali siano trasferiti e trattati negli Stati Uniti.

Dulcis in fundo:
For content that is covered by intellectual property rights, like photos and videos ("IP content"), you specifically give us the following permission, subject to your privacy and application settings: you grant us a non-exclusive, transferable, sub-licensable, royalty-free, worldwide license to use any IP content that you post on or in connection with Facebook ("IP License"). This IP License ends when you delete your IP content or your account (except to the extent your content has been shared with others, and they have not deleted it).

Insomma, dì pure addio alla tua IP license.

Per concludere: Facebook ti ha censurato? Non credere che sia la cosa peggiore che può capitarti...

18 giugno 2009

Come nascondere una notizia

Una democrazia si basa sull'informazione libera. Molti se ne dimenticano o lo danno per scontato. Ma senza conoscere i fatti, i programmi, i candidati è impossibile esprimere una preferenza sensata, che vada oltre il carisma o l'appeal del candidato.
Anche se ormai è stato pubblicato da qualche anno, "Il risveglio del guardiano" è attualissimo nel nostro paese. E sempre illuminante. Lo consiglio a tutti coloro che pensano che la qualità dell'informazione non influenzi la qualità della politica.
In Italia abbiamo indubbiamente qualche problema. Ce lo dicono tutti. Ce lo diciamo da soli, ce lo dicono gli osservatori internazionali (per "Freedom House" siamo un paese "semilibero", al pari degli stati dell'Ex Unione Sovietica ). Ce lo dice anche El Pais, quando pubblica in esclusiva delle foto che da noi nessuno si sarebbe sognato di pubblicare (e ci strizza l'occhio traducendo gli articoli anche in italiano).
Ma non è solo una questione di mancanza di censura. Alcune informazioni ovviamente vengono taciute. Altre vengono date in modo distorto, impedendo al pubblico di farsi un'opinione chiara e precisa. Questo è amplificato nel caso della televisione: è nelle nostre case al pari di un forno o di una lavatrice, ma condiziona le nostre scelte di voto. A differenza della stampa e di internet è un mezzo pigro (non richiede sforzi, né di lettura, né di ricerca) e per sfortuna degli italiani è il mass media meno libero. Segue le regole dell'auditel (per cui una giornalista, all'indomani del terremoto in Abruzzo, si mette a snocciolare dati di share per vantarsi dei propri risultati) e quelle della politica. Può non dare una notizia (come nel caso del divorzio Lario-Berlusconi, tamponato poi quando la news si era diffusa grazie alla stampa con servizi in cui si forniva solo il punto di vista del premier e si dava della psicolabile alla donna, manipolata dai comunisti) oppure darla fornendo l'interpretazione prima dei fatti. E fregandosene del pluralismo e della par-condicio.

Questo non sarebbe grave se la televisione avesse 3 spettatori. Ma se "La televisione resta il principale mezzo utilizzato dagli italiani per formarsi un'opinione sull'offerta politica" come sostiene il Censis, allora il risultato è praticamente scontato...

Vi segnalo anche "I GIORNALI, FATTORI O DEMOLITORI DI DEMOCRAZIA" di Beppe Lopez e Internet, pluralismo e ridondanza dell’informazione . Forse il futuro della politica ripartirà da internet...

9 giugno 2009

Adotta un gatto Fiv


Do segnalazione di una nuova iniziativa a favore dei gatti malati di Fiv che mi è stata segnalata da una volontaria.
Nuova campagna: Adotta un gatto FIV

"Adotta un gatto FIV" è una campagna promossa dalle associazioni TicinoFelino e ATRA/CDA in Svizzera e dall'Associazione La Cincia onlus in Italia. La campagna ha come obiettivo far adottare dei gatti FIV o Felv-positivi, perche' oggi c'e' molta ignoranza sull'argomento, a volte i gatti positivi a queste malattie vengono soppressi senza ragione, ed è molto spesso difficile farli adottare a causa di pregiudizi dovuti all'ignoranza.

Invece un gatto FIV-positivo, ma anche Felv-positivo, non è un gatto destinato a morire in breve tempo. Un gatto FIV positivo ha un'aspettativa di vita di una decina di anni; un Felv positivo di meno, sui tre, quattro anni, ma un 30% non sviluppa mai patologie legate a questa forma di immunodeficenza. Dieci anni non sono pochi per un gatto di casa, e sono tanti per un gatto di colonia che di solito non arriva ai cinque o sei.

Alla pagina della Campagna Adotta un gatto FIV potete trovare maggiori informazioni, i banner per divulgare la campagna e le interviste al dott. Stefano Bo sulle malattie infettive dei gatti, utilissime per capire davvero qualcosa sull'argomento, dato che sulla materia regna la più totale confusione nella testa della maggior parte delle persone.
Pagina della campagna:
http://www.lacincia.it/adotta_un_fiv.html

Interviste al veterinario:
http://www.lacincia.it/malattie_infettive_feline.html

Potete anche scaricare un file audio con un'intervista sul tema a due veterinari (16 Mbyte):
http://www.lacincia.it/docs/radio3iii_fiv_35min.mp3

E' inoltre disponibile il volantino "Adotta un gatto FIV" che potete richiedere gratuitamente dal sito di AgireOra Edizioni e divulgare presso i vostri conoscenti, negli studi veterinari, nei negozi, ai tavoli informativi, ecc.:
http://www.agireoraedizioni.org/catalogo/opuscoli-materiali/volantini/animali/adotta-un-gatto-fiv/

Grazie a tutti per la partecipazione!

AgireOra Network

4 giugno 2009

Amianto, chi se ne occupa?

L'amianto non viene più utilizzato dal 1997. E' ormai accertato che le sue fibre, spargendosi nell'aria, causano tumori anche a distanza di decenni.
L'Italia è piena di amianto. Alcune Regioni ne obbligano addirittura lo smaltimento. La legge nazionale, allo stato attuale, mi risulta si limiti a obbligarne i controlli (giustamente, visto che l'amianto diventa pericoloso solo se disperde polveri).
Lo smaltimento dell'amianto ha dei costi molto elevati, vedete ad esempio questi tariffari.
Quante persone si trovano nella condizione di dover smaltire una piccola tettoia, una canna fumaria o una vasca? E' possibile spendere 2mila euro per eliminare magari un pezzo di amianto di 10mq?
E' possibile che un materiale pericoloso non venga rimosso dai Comuni, riducendo al minimo i disagi per i cittadini, che altrimenti potrebbero liberarsene solo a caro prezzo? I Comuni non navigano nell'oro, soprattutto dopo le ultime Finanziarie. Ma la salute non ha prezzo.
Altrimenti si arriva all'assurda situazione del padre di famiglia che bonifica il suo giardino per tutelare i suoi figli e si trova circondato da centinaia di metri quadri di capannoni fatiscenti...