E' successo con la chiusura delle scuole. A ora di pranzo, quando chi è al lavoro può guardare le news, circola la notizia che il Governo ha stabilito la chiusura delle scuole per altre 2 settimane.
La notizia rimbalza e impazza, il ministro dell'Istruzione corre ai microfoni per dire che non c'è ancora nulla di certo. Keep calm e per il momento scuole aperte.
Nel tardo pomeriggio arriva la conferma ufficiale della chiusura, ma nel frattempo c'era stato un bel po' di trambusto.
Repubblica ha pensato bene di dare dei cialtroni a quelli del Governo, perché le loro fonti vengono prima di tutto. Ma in una situazione così delicata non si possono aspettare le comunicazioni ufficiali anziché affidarsi a Gola Profonda? Il diritto di informare viene prima del diritto dei cittadini di essere informati correttamente e con coscienza? Ma poi, possibile che non si dia neppure il tempo di diramare una comunicazione ai dirigenti scolastici e che debbano scoprirlo dalle chat dei genitori che seguono le pagine del quotidiani su Facebook?
Ma dopo il caso scuola avranno capito... No. Ieri sera arriva l'annuncio che tutta la Lombardia entra in zona rossa. Nessuno potrà più entrare o uscire. Una notiziola insomma.
la Repubblica la presenta così, col bollino rosso. "Paura, eh?" direbbe Lucarelli.
Infatti. La gente si accalca nelle stazioni di Milano, sale sui treni senza biglietto chiedendo che venga fatto a bordo. Cerca in ogni modo di fuggire dalla Lombardia per timore di finire isolato, lontano da casa con scuole chiuse e lavoro in stand-by.
Leggete l'ora dallo screenshot: 20:25. Il provvedimento del Governo è stato firmato alle 3.20 di notte. "È necessario chiarire quel che è
successo - ha dichiarato il premier Conte - una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a
livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in
vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. Ne va della
correttezza dell'operato del governo e della sicurezza degli italiani.
Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non
lo possiamo accettare".
Più che l'ansia da Coronavirus siamo in balia dell'ansia da scoop...
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