E' passato un intero anno senza che venisse pubblicato nulla di nuovo su questo blog. Un po' me ne dispiace e quindi cerco almeno di compensare con questa riflessione tutta personale. La devo a questo spazio che ho creato ormai 10 anni fa come diario di bordo (ma non era proprio questo il senso dei blog?) e che ora, mi rendo conto, è sempre più trascurato a favore di altri spazi, come i social network, che però sono per loro stessa natura "senza memoria".
E' un destino comune a tanti blog, quello di nascere sulla spinta dell'entusiasmo iniziale e poi venire abbandonati. "La vita è tutta un click" è stato molto di più di questo. E' molto più di questo, perché è ancora disponibile, anche se con un layout ormai vintage (ma con i continui cicli e ricicli se aspetto abbastanza a lungo magari tornerà di moda) e con molti contenuti privati delle foto che avevo linkato da altri siti. "La vita è tutta un click" è nato in un periodo particolare della mia vita, in cui scoprivo - lavorativamente parlando - le infinite possibilità del web. Un periodo in cui questo lavoro, in Italia, era ancora per una nicchia di pionieri e c'era tantissimo da sperimentare. Un periodo in cui i social network erano lontani e il pubblico limitato a pochi milioni di utenti, mediamente colti per non dire proprio nerd.
Oggi che quelle infinite possibilità si sono concretizzate in mille diverse manifestazioni e i "click" sono davvero diventati parte integrante della nostra vita - su desktop, tablet e smartphone - il senso stesso del blog è venuto meno ed è aumentata in me la voglia di dedicarmi nel tempo libero ad altre attività che poco avessero a che fare con l'ambito digitale. Se all'inizio c'era il desiderio di portare maggiormente il "virtuale" nella vita quotidiana, ora che il virtuale domina la mia vita professionale ed è onnipresente in quella privata sento il bisogno di ritagliarmi spazi per altro.
E sì, spesso manca anche il tempo per mettersi alla scrivania e scrivere qualche pensiero in libertà. Anche se, a distanta di tempo, sono quelli che fa più piacere rileggere.
In un periodo in cui siamo così presi dalla voglia di far sentire la nostra opinione su tutto, anche su quello che non conosciamo, a volte sarebbe utile prendersi del tempo per non pontificare e semplicemente raccontare il proprio stato d'animo.
Arriviamo alla fine di questo flusso di coscienza. Perché quindi ho iniziato a disertare questo blog? Perché non mi ritrovavo più nelle motivazioni che hanno spinto verso la sua creazione. I "click" di cui parlo nel titolo, volti a raccontare e divulgare l'ambito digitale, non mi motivano più. I miei post hanno finito per parlare di tutto e il contrario di tutto, rendendolo uno spazio volubile, un po' come me negli ultimi anni. I "click" che vorrò per questo spazio da qui in poi corrispondono al rumore dei tasti con cui scrivo le mie riflessioni, anche su come è cambiato il mondo del Web negli ultimi anni.
Sarà meno interessante e lato SEO non mi porterà traffico, ma questo blog è nato come mio "memo", è tempo di tornare alle origini.