In affitto o in attesa di comprare dei mobili "definitivi", siamo tutti passati da Ikea. A volte, anche se non eravamo del tutto convinti del nuovo acquisto, abbiamo pensato "vabbé, vediamo se è comodo, tanto costa poco..."e ce lo siamo trascinati alla cassa. E poi?
Va a finire che a un certo punto è tempo di separarsi da un mobile praticamente semi-nuovo ma che non vogliamo più. E dispiace, se non altro per questioni ambientali (oltre che economiche). Puoi mettere un annuncio, ma chi potrebbe comprare un mobile Ikea usato quando il nuovo costa poco di più? E a che cifra avrebbe senso venderlo? Senza contare il tempo che dovremo dedicare agli eventuali acquirenti, che vorranno visionare il mobile, tireranno sul prezzo, ci faranno perdere tempo per poi dirci "mi sa che lo compro nuovo".
Io ho optato per la strada più comoda e veloce. Con l'Ikea family (che hanno praticamente tutti, mica è una Visa gold!) si può usufruire del servizio di rivendita dell'usato. Dal lunedì al venerdì (non il sabato, come ho potuto verificare sulla mia pelle) si può riportare l'oggetto in negozio, montato e in condizioni decorose (anche di pulizia) e loro ti fanno un'offerta. Se l'accetti ti danno una carta acquisti dello stesso importo. Non serve lo scontrino, anche perché il mobile può essere stato comprato anche 10 anni prima. Non aspettatevi però di guadagnarci: anche se l'oggetto è perfetto ve lo valutano comunque meno del 50%. Io ho riportato due cassettiere, 52 euro a listino, mi sono state valutate 20 euro. Sempre meglio comunque di portare dei mobili semi-nuovi in discarica!
Per maggiori informazioni guardate ad esempio questo link relativo al negozio di Milano - San Giuliano: http://www.ikea.com/ms/it_IT/img/local_store_info/milano_sangiuliano/other/ritiro%20usato%20IKEA.pdf
31 agosto 2013
10 agosto 2013
Piante spontanee al Castello Sforzesco di Milano
L'origine di questo post va ricercata in una visita guidata in notturna che ho fatto ai sentieri "segreti" del Castello Sforzesco. Prima di scendere nei sotterranei (anche se in realtà non si va molto sottoterra) siamo saliti sul Rivellino, che è questa struttura di cui ignoravo il nome ma che avevo notato chissà quante volte (difficile che passi inosservata):
Breve parentesi storica:
Per chi si stia domandando che aspetto abbiano, aggiungo contributo fotografico (preso dal sito del turismo di Trapani, mi viene da sottolineare):
Riguardo ai capperi del Castello Sforzesco vi rimando a questo interessante post - parte di un adorabile blog - dove troverete anche le foto scattate a Milano (e non a Pantelleria):
http://biodiversitamilano.blogspot.it/2010/09/capperi-che-castello.html
Non è però l'unica "stranezza" della biodiversità del Castello (vedi sotto)
E visto che siamo in tema, una carrellata delle piante che si possono trovare sulle mura del Castello o nei dintorni. Cliccando sulla foto si va alla foto originale più dettagliata.
Molte sono piante estremamente comuni, che si possono trovare nei parchi o che spuntano a volte da sole nelle fessure delle piastrelle in terrazzo. Le ho aggiunte comunque perché spesso sono proprio le cose che abbiamo sempre sotto gli occhi che finiscono per passare inosservate. E vale la pena di ricordare che le piante che spesso compriamo non sono altro che "erbacce" che arrivano da altri climi. Lo stesso capelvenere può essere acquistato a caro prezzo nei vivai.
Per la lista completa (e l'elenco degli alberi) vi rimando a questo ricchissimo censimento del Comune di Milano: http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/Documenti.nsf/d38e0f65f96d36fc0125690e00465e37/51b995f1e34d757ac12579ab004dc237/$FILE/Flora_CastelloSforzesco_PagBot_2011.pdf
Una nota a conclusione della gita. Durante la seconda guerra mondiale il castello è diventato un bunker contro i bombardamenti. Possibile che non ci fosse un modo migliore per ringraziarlo che distruggere parte dei cunicoli sotterranei per fare la M1? L'Italia ha un enorme patrimonio artistico ed è abbastanza triste guardarsi attorno e notare quanto spesso strutture che sono sopravvissute al tempo e alle guerre siano state distrutte per fare posto a strade, negozi, gallerie. Non si può fermare il progresso, ma magari ogni tanto lo si potrebbe far scendere a patti con la Storia...
Breve parentesi storica:
Il Rivellino di Santo Spirito: ha pianta quadrata e sorge nel mezzo del fossato; tre ponticelle lo collegavano alle difese cittadine, al quadrato sforzesco e alla strada coperta della ghirlanda.Una volta saliti siamo stati accolti da una fitta vegetazione spontanea nata tra pietre e mattoni. Mi ha subito incuriosito perché faceva un caldo insopportabile da settimane e le piante non davano segni di sofferenza. Piante che tra l'altro non avevo mai visto. Alla fine, sorpresa delle sorprese, erano capperi di Pantelleria! Evidentemente le mura sono diventate un micro-habitat dalle caratteristiche decisamente poco milanesi.
All'interno del Torrione dei Carmini è stata allestita la ricostruzione della "stanza delle guardie" così com'era in età sforzesca, con le armi che caratterizzavano l'equipaggiamento dei soldati del Castello e alcuni oggetti d'uso comune tipici del XV e XVI secolo.
Per chi si stia domandando che aspetto abbiano, aggiungo contributo fotografico (preso dal sito del turismo di Trapani, mi viene da sottolineare):
Riguardo ai capperi del Castello Sforzesco vi rimando a questo interessante post - parte di un adorabile blog - dove troverete anche le foto scattate a Milano (e non a Pantelleria):
http://biodiversitamilano.blogspot.it/2010/09/capperi-che-castello.html
Non è però l'unica "stranezza" della biodiversità del Castello (vedi sotto)
E visto che siamo in tema, una carrellata delle piante che si possono trovare sulle mura del Castello o nei dintorni. Cliccando sulla foto si va alla foto originale più dettagliata.
Molte sono piante estremamente comuni, che si possono trovare nei parchi o che spuntano a volte da sole nelle fessure delle piastrelle in terrazzo. Le ho aggiunte comunque perché spesso sono proprio le cose che abbiamo sempre sotto gli occhi che finiscono per passare inosservate. E vale la pena di ricordare che le piante che spesso compriamo non sono altro che "erbacce" che arrivano da altri climi. Lo stesso capelvenere può essere acquistato a caro prezzo nei vivai.
Nome scientifico | Note | Immagine |
Adiantum capillus-veneris | Una delle mie felci preferite (per gli amici "Capelvenere") | |
Asplenium trichomanes | Falso Capelvenere (non è tra le mie felci preferite) | |
Chelidonium majus | Da contare i petali o si confonde col più noto ranuncolo | |
Papaver rhoeas | Sono tra i miei fiori spontanei preferiti | |
Ranunculus acris | Ranuncolo | |
Sedum Album | Uno dei sedum spontanei che preferisco | |
Parthenocissus quinquefolia | Non l'ho notato al Castello ma mi dicono che c'è (del resto è così comune che ci sarebbe da stupirsi se non ci fosse) | |
Medicago lupulina | Piantina discreta che mi ricorda gli oxalis. Fa dei fiori piccoli gialli. |
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Medicago sativa | Io la conoscevo come erba medica, Google mi dice che si chiama anche alfa-alfa. L'ho vista ai piedi del Rivellino e senza i fiori passa assolutamente inosservata. | |
Trifoglio repens | Vabbé, qui c'è poco da dire. Il trifoglio è ovunque e incredibilmente lo si può vedere anche al Castello... | immagine |
Trifolium pratense | Vale quello che dicevo sopra, il trifoglio è onnipresente in tutti i parchi. Questa varietà però l'ho vista un po' meno frequentemente della precedente | immagin |
Potentilla (varie) | Ennesimo fiore giallo che fa la caratteristica simil-fragola della foto. Nei giardini e nei boschi capita spesso di trovarla. Non mi risulta sia tossica ma ho sempre evitato accuratamente di provarla... | |
Parietaria | Una pianta "niente di che", ma ogni volta che la vedo mi viene in mente una bellissima canzone di Guccini ("Vorrei") e quindi mi sembrava doveroso citarla. E visto che siamo in tema di ovvietà, al Castello si trova pure l'ortica | |
Oxalis corniculata | Una piantina tutto sommato graziosa, che se si infila da qualche parte non te ne liberi più. Per chi ama il genere (nella versione meno infestante), in passato ho dedicato un post alla coltivazione dei bulbi di oxalis. |
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Geranium molle | Una varietà spontanea di geranio (le foglie sono abbastanza caratteristiche) dal fiore molto discreto | |
Malva sylvestris | La malva, oltre che ottima per farsi una tisana, secondo me è anche una gran bella pianta. I parchi ne sono pieni, di solito la si calpesta senza ritegno ma se le dedicate un secondo del vostro tempo noterete che il fiore è molto grazioso. Il petalo ha la forma di un cuore e sembra attraversato da vasi sanguigni. | |
Capparis spinosa | Eccola la guest star! Il cappero di Pantelleria con cui ho aperto il post, di cui ci sono tracce documentate nel Castello dal 1920. | |
Portulaca nitida | Ennesima pianta infestante che però presenta una curiosità: è diffusa in quasi tutte le regioni del mondo, ma in Italia non si trova in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia e Calabria. |
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Periploca graeca
| Pianta che non sono ancora riuscita a vedere (anche perché senza fiori è meno evidente) ma che trovo estremamente affascinante. Cit. "Interessante specie mediterranea in via di rarefazione, presente sul- le mura del Castello dall’epoca del C OBAU (1916). In Puglia è sta- ta oggetto di reintroduzione lungo un bordo paludoso della riserva na- turale “Le Cesine”, vicino Lecce" | |
Cymbalaria muralis | Ho scoperto l'esistenza di questa pianta durante un viaggio in Scozia dove - complice un clima molto mite e umidissimo - crea dei cuscini verdi sui muri e sulle rocce. Al Castello basta esaminare per 2 secondi le mura esterne per vederla. |
Per la lista completa (e l'elenco degli alberi) vi rimando a questo ricchissimo censimento del Comune di Milano: http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/Documenti.nsf/d38e0f65f96d36fc0125690e00465e37/51b995f1e34d757ac12579ab004dc237/$FILE/Flora_CastelloSforzesco_PagBot_2011.pdf
Una nota a conclusione della gita. Durante la seconda guerra mondiale il castello è diventato un bunker contro i bombardamenti. Possibile che non ci fosse un modo migliore per ringraziarlo che distruggere parte dei cunicoli sotterranei per fare la M1? L'Italia ha un enorme patrimonio artistico ed è abbastanza triste guardarsi attorno e notare quanto spesso strutture che sono sopravvissute al tempo e alle guerre siano state distrutte per fare posto a strade, negozi, gallerie. Non si può fermare il progresso, ma magari ogni tanto lo si potrebbe far scendere a patti con la Storia...
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