18 giugno 2012

Gli anni 80 sono intorno a noi

L'altro giorno, mentre ero in coda alla cassa, il mio sguardo è caduto su questo espositore:
Tra mini pony, hot wheels, puffi, bolle di sapone e crystal ball per un attimo ho pensato di aver imbucato col carrello un portale spazio-tempo e di essere finita negli anni '80... Certo, alcuni sono leggermente cambiati. I miny pony non sono più quei costosissimi cavallini vezzosi che hanno accompagnato la mia infanzia e i puffi sembrano prelevati dal film 3D e infilati nelle scatole:

Con il crystal ball l'illusione invece è totale:

Da persona adulta che si muove nel mondo della comunicazione e che conosce le logiche di marketing e il vantaggio dei revival (tanto per citare una delle varie analisi, ecco il punto di vista dell'accademico Vincenzo Russo), trovo affascinanti le scelte in materia di innovazione. Penso ad esempio a quanto aveva fatto discutere qualche anno fa la sostituzione del "bambino Kinder": troppo anni '80, meglio metterne uno più moderno. Apriti o cielo! Tanto per dirlo con le parole di Repubblica, che alla vicenda ha dedicato un articolo:
Risultato, una mezza rivolta su internet, con la Ferrero bombardata di email (alle quali ha risposto parlando di "volontà di conferire una maggiore dinamicità e modernità alla confezione"), dibattiti e un trafficatissimo blog messo in piedi da due adolescenti campani (www.bambinokinder.splinder.com). E con il bambino che fu che esce allo scoperto ("E' un caso se lo faccio adesso, davvero: semplicemente, sento che finalmente c'è sufficiente distanza tra quel bambino e me. Una distanza interiore, intendo") e pubblica una sua autobiografia, Das kind der schokolade. In tedesco, perché Günter Euringer è uno splendido 42enne di Monaco. E nella vita fa il cameraman, con uno studio nella capitale della Baviera e molti lavori televisivi, dall'Ispettore Derrick agli spot pubblicitari.
A distanza di anni sarei curiosa di sapere qual è il vero bilancio di quella sostituzione. 
Ecco un altro articolo interessante sulla questione (con le foto dei vari bimbi Kinder).
Più o meno nello stesso periodo in cui la Kinder cambiava volto alle barrette, perdevamo un altro volto, purtroppo per tutt'altre ragioni. Per me l'uomo Moretti resterà sempre il grandissimo Marcello Tusco:

Per gli over30 credo che il capitan Findus "top of mind" sia sempre John Hewer (purtroppo anche lui scomparso):


Però ci sono anche le eccezioni. Il coniglio di Nesquik (Quicky per gli ammici) nei miei ricordi è sempre stata l'unica mascotte. E invece no. Qualche mese fa Nesquik ha festeggiato i 40 anni e ovviamente - come doveroso in questi casi - si è lanciata nel momento amarcord (a Milano ha organizzato anche una simpatica festa aperta a tutti i bambini). Torniamo allo spot, rivedendolo ho scoperto il predecessore di Quicky:
Riguardando lo spot mi sono riaffiorati tanti ricordi (eccomi vittima delle strategie di marketing "vintage-oriented") e mi sono ricordata di quella confezione gialla antropomorfizzata (Mister Nesquik mi dicono i comunicati stampa). Poi ci sono anche altri casi, in cui le mascotte non invecchiano e anzi, a rivederle fa sempre piacere. Queste vi dicono niente?

Anche loro le ho ritrovate al supermercato. Ho dovuto comprarle, se non altro per ragioni "di studio" (non ci credo neppure io):

A questo punto rivoglio anche il delfino di Galak:
Con i prodotti vintage il problema è proprio questo: anche se razionalmente sai che sai che è solo una strategia di posizionamento, che comprandoli non ritornerai nel passato e che comunque non sono gli stessi prodotti che ti hanno allietato l'infanzia, ci caschi comunque. E' come rincontrare un vecchio amico di famigia che non vedevi da anni... Che fai, non lo inviti a casa? Poi davanti a un caffè puoi scoprire che non avete più nulla in comune (mi è capitato con il tender che ora trovo troppo dolce), che occasionalmente ti fa piacere sentirlo oppure commuoverti ripensando ai vecchi ricordi (mi capita coi videogiochi arcade, da piccola mi hanno regalato davvero un sacco di ore allegre).

Chiudo il post con una domanda che mi faccio ogni volta che parlo dei personaggi di punta degli anni '80: ma che fine ha fatto Poochie?

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