22 gennaio 2008

I ladri imbranati diventano gli idoli della Rete

Non tutti i furti vanno nel verso giusto. In alcuni casi il ladro si può ritrovare con ai polsi un paio di scintillanti manette o, peggio ancora, ricoverato in un ospedale. È successo al 25enne Derrick Kosch, che è stato arrestato dalla Polizia dell’Indiana dopo un maldestro tentativo di rapina mano armata.

Il giovane era entrato in un minimarket e con una pistola aveva intimato al commesso a consegnargli l’incasso e qualche pacchetto di sigarette. Dopo aver ottenuto il bottino, Kosch si è bruscamente infilato la pistola in tasca, lasciando scappare un colpo. La Polizia l’ha facilmente identificato sulla base di una profonda ferita al testicolo destro. Mentre il maldestro ladro attendeva di essere operato, è quindi scattata la denuncia per rapina mano armata.

Con questo episodio Kosch si è guadagnato un posto nella classifica dei ladri più imbranati di tutti i tempi, che potrebbe essere tranquillamente vinta dal protagonista di questo video.

Benjamin Jorgensen, 38 anni, e Donna Hayes, di 36, sono stati descritti dai poliziotti come "una coppia di folli". Durante una rapina in un ristorante di Melbourne, Jorgensen ha rubato quella che pensava fosse una borsa piena di denaro. Forse aveva vistro troppi film in cui il malvivente scappa con un grosso sacco di iuta strabordante banconote. Nella vita reale però le cose vanno diversamente: la sua borsa era piena di panini. Come se non bastasse si è fatto scappare un colpo, che ha ferito la sua complice. La donna si è guadagnata così un mese di ospedale.

Anche l’Italia ha i suoi fulgidi esempi di “imbranataggine applicata al furto”. Al cinema hanno fatto storia le imprese dello sgangherato gruppo dei Soliti Ignoti, capaci di sfondare la parete sbagliata e fare irruzione in una cucina anziché nella stanza della cassaforte. Ma a volte la realtà supera l’immaginazione.

A Senigallia cinque rapinatori hanno fatto saltare il bancomat usando l'acetilene. La tecnica non è delle più innovative, ma i malviventi dovevano essere alle prime armi: non si spiega altrimenti come possano aver bruciato quasi l’intero bottino, di oltre 17 mila euro. Per loro solo cenere e pezzetti carbonizzati di banconote ormai inservibili.

A Grosseto, nel 2004, due giovani poco più che ventenni hanno rubato il camioncino di un panificio. La loro guida non doveva essere delle migliori: si sono infatti prima scontrati contro un palo poi, con danni più seri per il furgone, contro un muretto. Alla fine sono fuggiti a piedi, dimenticando addirittura un telefonino sul luogo del delitto. La Polizia, già sulle loro tracce per alcune segnalazioni ricevute, non ha avuto grosse difficoltà ad arrestarli.

Ad Andria (Bari), un ladro si è calato nel comignolo di una villa rimanendo incastrato. A liberarlo, del tutto increduli, sono stati gli agenti della Polizia, avvertiti dal complice che si è dileguato prima del loro arrivo.

A Lecce l’arrivo delle forze dell’ordine ha messo in fuga tre ladri che stavano depredando gli arredi da cucina di un ex ristorante. Con la mente di certo assorta in altri pensieri, uno degli uomini in fuga non si è accorto di una piscina vuota. Le fratture causate dalla caduta non gli hanno permesso di rimettersi in fuga.

A Pistoia, nel maggio 2007, un uomo ha rapinato per la seconda volta la stessa banca. In tutti e due i casi, l’esito è stato lo stesso: arresto immediato.
Medesima conclusione anche per una coppia di ladri che hanno pensato di derubare un negozio di telecamere di sicurezza a volto scoperto: le loro infrazioni sono state registrate da 17 occhi meccanici contemporaneamente.

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